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Fortitudo, il commento di Palumbi

Il vicepresidente: "i violenti pagheranno i danni"

Con un' invasione di campo a 1'02” dalla sirena si è conclusa gara 4 che ha consegnato lo scudetto alla Benetton. Il caldo (e non poteva essere diversamente nella maxisauna del PalaDozza) incitamento dei tifosi si è trasformato in violenza con intervento delle forze dell'ordine mentre sul parquet pioveva un po' di tutto. Una moneta ha colpito l'aiuto addetto stampa della Benetton mentre si accingeva a scendere la scala che porta allo spogliatoio: l'uomo ha perso conoscenza rovinando lungo i gradini. Sono sopraggiunti subito i sanitari che hanno prestato le cure del caso. Durissimo, verso quei tifosi che hanno invaso il campo il commento del vicepresidente della Fortitudo Skipper Bologna, Renato Palumbi: «Se abbiamo fallito sul piano della prevenzione, non lo faremo su quello della repressione, con tutti i mezzi che la legge ci permette, anche con l' ausilio di filmati, per tutelare la dignità della società». Palumbi non ha escluso che la società bolognese possa agire legalmente per risarcimento danni contro quei tifosi che verranno identificati: «Certa gente non va fatta entrare - ha sbottato il dirigente biancoblù - e chi causa un danno, come le ammende alla società, può essere chiamato a risarcirlo». Mentre sui gradini del PalaSport proseguivano scaramucce con la polizia che cercava di tenere divise le diverse frange dei tifosi, nel sotterraneo iniziava la festa dei Colori Uniti. per calmare e anche per ingraziare chi era ancora all'interno del PalaDozza coach Boniciolli riportava i suoi ragazzi sul parquet dove i numerosi fans accoglievano i propri beniamini con meritati applausi e abbracci. «Sì, sono ritornato fra di loro, perché non volevo che la nostra stagione , che considero comunque molto positiva, si concludesse con l'immagine di una fuga.- ha dichiarato il tecnico biancoblù in sala stampa – Faccio sinceri complimenti alla Benetton, a D'Antoni, grande allenatore e grande persona, ma in questa occasione debbo ringraziare tutta la Società, i miei collaboratori che mi hanno consentito di fare basket ad alto livello». E veniamo ai tafferugli. «Ho provato a riportare un po' di calma, perché non volevo che finisse così il nostro campionato. Non volevo inoltre che gli arbitri rischiassero fisicamente in queto finale così agitato. No, non mi è piaciuta questa violenza nello sport. Ad ogni modo ringrazio ancora i tanti tifosi che ci hanno accettato, che ci hanno incitato fino all'interruzione dell'incontro». Ed infine, qualche commento amaro sul match. «Provo un grande dolore che però è mitigato dal fatto che ho fatto tutto il possibile, sia io che i ragazzi non abbiamo risparmiato niente che ci potesse portare alla vittoria. Un risultato però che obiettivamente era assai difficile da raggiungere. Il mio futuro verrà deciso nei prossimi giorni – conclude Boniciolli –. Sono orgoglioso di essere stato sulla panchina di questa società. Se rimarrò sarà una grande gioia, se me ne dovrò andare rimarrà in me una grande soddisfazione per quanto ho fatto e vissuto».
Mario Becca
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