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Il terzo trionfo della Benetton

Invasione degli ultras Skipper: partita finita in anticipo

BOLOGNA. L'emozione è grande, anche se una cinquantina d'imbecilli bolognesi ha fatto di tutto per rovinare il meraviglioso terzo scudetto della Benetton. Ad un minuto e due secondi dalla conclusione, sull'89-81 a favore dei biancoverdi, tre energumeni hanno invaso il parquet, inseguito e poi aggredito l'arbitro Cicoria. L'esempio di questi galantuomini è stato immediatamente seguito da un'altra cinquantina di ultras, la maggioranza dei quali non ha esitato a dirigersi verso la curva nord, dov'erano posizionati gli oltre trecento supporter trevigiani ai quali è stato impedito di gioire assieme ai loro beniamini. I due arbitri hanno dichiarato conclusa la sfida e la Lega, un'ora dopo la fine dell'incontro, ha ufficializzato la vittoria per 20-0 a tavolino della Benetton e sanzioni, non certo molto pesanti, a carico della Skipper. E i giocatori biancoverdi si sono visti consegnare la Foxy Cup, invece che sul parquet, in una saletta vicino agli spogliatoi...
Festa rovinata, non solo alla Benetton, ma anche una sconfitta per tutto il movimento cestistico italiano. Queste cose, come ha ribadito Mike D'Antoni, non succedono mai nella Nba, anche se non dipenderà certo da quest'episodio, seppur increscioso, se il coach biancoverde dovesse decidere di lasciare Treviso.
Ora, però, è doveroso soffermarsi su questo fantastico trionfo tricolore, giunto a cinque anni di distanza dal secondo, conquistato in finale proprio contro la Fortitudo. La legge del cinque è ormai una costante del club della Ghirada: ad ogni lustro arriva un titolo tricolore, ora, per il prossimo, bisognerà aspettare il 2007? Treviso spera di no, anche perchè l'emozione della conquista di un traguardo così importante lascia delle sensazioni piacevolissime che si vorrebbero riprovare ad intervalli meno lunghi. E' stata la grande vittoria di un collettivo nel quale tutti, a turno, hanno contribuito in maniera determinante. Ieri, ad esempio, nell'ultimo quarto, è stato decisivo Charlie Bell con 12 punti in meno di 9 minuti. 12 punti che hanno ammazzato definitivamente la Skipper, sempre sotto nel risultato eccetto un 14-14 al 7'. Ma, a prescindere dai singoli, un plauso particolare ieri lo meritano Edney, top-scorer con 22 punti e solito regista illuminato; Garbajosa, splendido in difesa nel limitare Fucka; e capitan Pittis, bravo a leggere la partita nei momenti più importanti con una serie di recuperi che solo lui è in grado di fare.
Il PalaDozza è un autentico forno, suda copiosamente chi sta in tribuna, figurarsi la fatica che devono sopportare gli atleti sul parquet. Un dispendio energetico che aumenta quando ci si deve giocare uno scudetto. Non c'è il tutto esaurito, ma i tifosi fortitudini sono carichi quanto basta. Nessuna sorpresa nei quintetti iniziali. La Skipper sbaglia i primi tre possessi e Treviso, con Edney in buona vena, si porta sul 9-5. Mancano 15 secondi al 5' e D'Antoni ordina le solite rotazioni: dentro Pittis e Nicola rispettivamente per Nachbar e Marconato. La prima bomba dell'incontro l'imbuca Basile per il 10-11; Nicola risponde subito al pugliese, sempre dal perimetro. E il momento migliore di Bologna: Kovacic e Basile siglano al 7' il 14-14. E' l'unica occasione nella quale il risultato è in equilibrio, anche perchè Bulleri si presenta subito con una tripla. Allo scadere del periodo il play di Cecina realizza in sospensione il +7. Nel secondo quarto un parziale di 7-0, avviato da una bomba di Garbajosa, porta la Benetton sul +12 (26-38 al 13'30"). I biancoverdi sprecano un paio di transizioni e la Skipper si riavvicina anche perchè Goldwire inizia a colpire dal perimetro (2/3 dalla linea dei 6,25 per il moretto). All'intervallo è +5, ma l'Aquila non sembra avere i mezzi per volare alto. Nel terzo quarto le difese, splendida quella biancoverde, prevalgono sui rispettivi attacchi. Il parziale, dal 20' al 30', 16-13 per Treviso, la dice tutta sull'andamento dell'incontro. L'inerzia della gara, però, ha preso la strada della Marca anche perchè, nel finale, un certo Charlie Bell ha deciso di fare la differenza. Una differenza tricolore.
Davide Vatrella
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