BOLOGNA. Chi si aggira nudo dalla cintola in su, chi quasi completamente: i giocatori biancoverdi sono assediati da un nugolo di cronisti, sotto il loro naso microfoni e taccuini a go-go, ovviamente loro non si fanno pregare per commentare la vittoria. Denis Marconato lo dedica alla dolce Ilaria che sposerà il 23 di questo mese: sarebbe stato il giorno dopo gara-5. «Ecco perché abbiamo voluto chiudere subito, così ho una settimana di tempo per prepararmi...». Garbajosa non aveva mai vinto nulla di così importante in vita sua, Jorge sprizza felicità da ogni poro. «Eravamo tutti tranquilli e consapevoli, e proprio la tranquillità ci ha permesso di battere un grandissimo avversario. Quest'anno tutti si sono sentiti importanti, è stata questa la nostra forza». Marcelo Nicola è qualche metro più in là, lui è uno che invece sa come si vince: «Abbiamo superato le due bolognesi, giocando oltretutto una bellissima pallacanestro: insomma, abbiamo giocato in velocità dando spettacolo. Credo che questo sia importante anche per i nostri tifosi, ha vinto cioè una squadra che gioca per far canestro, non per impedire che lo facciano gli avversari».
Max Bulleri un anno fa lo conoscevano solo gli addetti ai lavori, adesso è semplicemente un giocatore che ha messo il proprio sigillo sullo scudetto del basket. «Magari questo lo dite voi, io so che abbiamo vinto. Due anni fa la Benetton si era aggiudicata Supercoppa e Coppa Italia, ma di mio non c'era nulla, adesso posso dire con orgoglio che qualcosa ho fatto».
si.fo.
Max Bulleri un anno fa lo conoscevano solo gli addetti ai lavori, adesso è semplicemente un giocatore che ha messo il proprio sigillo sullo scudetto del basket. «Magari questo lo dite voi, io so che abbiamo vinto. Due anni fa la Benetton si era aggiudicata Supercoppa e Coppa Italia, ma di mio non c'era nulla, adesso posso dire con orgoglio che qualcosa ho fatto».
si.fo.