SIENA — Nei sogni di qualcuno in questo finale di stagione ci sarebbe stata bene una finale tutta biancoverde, con la Montepaschi Mens Sana impegnata in una storica finale-scudetto contro la Benetton Treviso. Come sappiamo non è andata così, una Cantù in forma strepitosa si è frapposta tra la squadra dell'«Imperatore» Ataman e la Skipper Bologna, che da parte sua ha faticato non poco per avere ragione in cinque partite della band di Sacripanti in semifinale. A conti fatti, e ferma restando la compattezza della sorpresa Oregon Scientific, quello è stato il campanello d'allarme che ha anticipato una disfatta annunciata delle F scudate. Tutto remava contro la squadra di Boniciolli ieri sera nella decisiva garatre: le statistiche (mai nessuno era risalito dallo 0-2 in una finale), la storia (trevigiani avanti 14-11 nel computo totale degli scontri diretti) e - naturalmente - il lato tecnico, che ha evidenziato una supremazia sul campo imbarazzante quasi quanto il 93-69 con cui D'Antoni è uscito dal quasi-inferno (solo lì è più caldo…) del PalaDozza in garauno. La crisi di Meneghin, 7 punti con un 2/9 dal campo che indicano la sua chiara impossibilità di incidere sulla partita, ed il maggior ritmo imposto dai trevigiani soprattutto in difesa sono a nostro parere le chiavi di lettura di una gara neanche conclusa (causa la scriteriata invasione di campo fortitudina a 1' dalla fine) ma forse già decisa prima dell'intervallo. Viene così scritta un'altra pagina di storia, con Bologna che si scuce lo scudetto dalle maglie dopo due anni e Treviso che torna a sorridere dopo 5 anni. Ragionando in technicolor, è il biancoverde che si prende la rivincita sul biancoazzurro; peccato davvero che sia quello sbagliato…
Andrea Barlucchi
Andrea Barlucchi