È amaro, amarissimo il risveglio da un sogno inseguito per 40 anni. Matteo Boniciolli, nel momento più duro, si rivela per quello che è: un gran signore, capace di rendere il giusto merito ad una Benetton più precisa, più atletica, più tutto: «Complimenti a Treviso, si è dimostrata più forte nell’arco della stagione e negli scontri diretti con noi vincendoli tutti tranne uno. E complimenti anche a D’antoni». Il coach biancoblù ha anche fatto di tutto per evitare l’inglorioso epilogo a cui tutta Italia ha assistito. L’invasione che ha costretto tutti (soprattutto gli arbitri) ad una fuga repentina, non era proprio il finale immaginato dai protagonisti: «Ho provato - prosegue Boniciolli - a calmare la gente. È assurdo che gli arbitri rischino l’incolumità fisica. Spero che questo epilogo non comprometta per la Fortitudo l’inizio della prossima stagione. Questo finale non mi è piaciuto. Non mi andava di finire la stagione con una fuga frettolosa negli spogliatoi». Per questo Boniciolli ha richiamato tutti i giocatori in campo per l’ultimo abbraccio della stagione con il popolo biancoblù: «Prima lo abbiamo fatto tra di noi negli spogliatoi. Ringrazio i giocatori, la società, Lefebre che mi ha voluto e tutti i miei collaboratori per questa stagione che ritengo positiva perchè ci ha consentito di rimanere sempre ad altissimi livelli. Abbiamo perso la finale in modo dignitoso. Ho dentro una grande amarezza per aver perso un sogno inseguito per quarant’anni. Spero di avere lasciato un buon ricordo nei giocatori, alcuni mi ricorderanno meglio, altri forse peggio; confido infine di aver lasciato un buon ricordo anche nel club».
Vincenzo Di Schiavi
Vincenzo Di Schiavi
