SKIPPER BOLOGNA: Goldwire 6, Basile 13, Fucka 20, Savic, Meneghin 7, Milic 11, Kovacic 6, Galanda 10, Pilutti, Marcelic 8. All. Boniciolli.
BENETTON TREVISO: Nicola 6, Edney 22, Pittis 6, Marconato 2, Bulleri 5, Chikalkin 7, Nachbar 7, Garbajosa 19, Tskitshvili. All. D'Antoni.
Arbitri: Cicoria e Facchini.
Note: partita sospesa a 62 secondi dalla fine dell'ultimo quarto per invasione di campo sul punteggio di 89-81 per la Benetton. Parziali: 20-27, 44-49, 57-65.
BOLOGNA _ Non se lo meritava la Benetton, meritatamente campione e davanti fin dal 2-0 e mai raggiunta. Non se lo meritava la Skipper che ha giocato con coraggio fino alla sirena, Anzi, l'avrebbe fatto se gli arbitri con una delle pochissime decisioni giuste del match, non avessero sospeso la partita a 1'02” dalla fine. Non se lo meritava il basket, costretto a giocare a metà pomeriggio con 40 gradi per consentire alle telecamere di riprendere la vergognosa gazzarra del pubblico che con il ricco parterre ha invaso e con la proletaria curva è riuscito anche nell'impresa di fare un ferito: un collaboratore dell'ufficio stampa della Benetton che, colpito in piena fronte da una moneta sulla scaletta dello spogliatoio, è crollato a terra sanguinante e privo di sensi ed è stato poi medicato per una profonda ferita lacero contusa.
Una figuraccia per tutti, non solo per la Fortitudo che dovrà mettere in bacheca, al posto del suo secondo scudetto (sognato fino a un paio di settimane fa), il poco invidiabile record della prima partita di finale scudetto sospesa per invasione di campo. Non successe nemmeno a Livorno quando un canestro fantasma assegnò lo scudetto a Milano. Il bilancio finale è di una sconfitta a tavolino (0-20) e tre giornate al campo, commutate in una multa complessiva di quasi 16 mila euro, poco più di trenta milioni di vecchie lire.
Peccato dover far passare in secondo piano la partita scudetto che ha offerto fiammate e poco altro perchè è impossibile giocare con queste temperature in impianti senza aria condizionata. Nonostante tutto la Benetton se l'è giocata come al solito, cioè di corsa, anche se non ha trovato il devastante Bulleri delle ultime esibizioni e da Nicola ha avuto solo ordinaria amministrazione. Così la partita l'ha vinta Charlie Bell devastante nell'ultimo quarto quando ha respinto praticamente da solo l'assalto della Skipper arrivata anche a –2 (72-74). Lì l'ultimo arrivato di casa Benetton ha infilato 6 punti di fila per un totale di 14 negli ultimi 7'. Quando è successo il fattaccio non c'era più partita ed è giusto che sia finita così.
E, dimenticavamo, questo finale non se lo meritava Boniciolli che, temiamo, finirà così la sua avventura in Fortitudo: ci auguriamo che, nel caso lo mandino via, finisca in un ambiente che lo lasci lavorare con più tranquillità. Perchè se lo merita.
E ci auguriamo pure che chi verrà dopo di lui sia in grado, finalmente, di risolvere la questione playmaker dando a Basile quello che è di Basile, cioè il compito di buttarla dentro e al playmaker quello che è del playmaker, cioè il compito di far giocare la squadra.
Goldwire regista non lo è e anche ieri l'ha dimostrato: due tiri a bersaglio e 4 palle perse con l'impronta dell'affanno. Così, la Skipper senza testa è vissuta di nervi perchè in questo momento la rabbia è l'unica arma che le è rimasta. Ma con un Meneghin così ( primo canestro dopo 28 minuti e 2/9 complessivo) e un Basile che si è spento segnando tutti i suoi punti nei primi due quarti è già stato un miracolo riuscire a raddrizzare il match negli ultimi 6 minuti dopo aver collezionato spesso svantaggi in doppia cifra.
Gianni Cristofori
BENETTON TREVISO: Nicola 6, Edney 22, Pittis 6, Marconato 2, Bulleri 5, Chikalkin 7, Nachbar 7, Garbajosa 19, Tskitshvili. All. D'Antoni.
Arbitri: Cicoria e Facchini.
Note: partita sospesa a 62 secondi dalla fine dell'ultimo quarto per invasione di campo sul punteggio di 89-81 per la Benetton. Parziali: 20-27, 44-49, 57-65.
BOLOGNA _ Non se lo meritava la Benetton, meritatamente campione e davanti fin dal 2-0 e mai raggiunta. Non se lo meritava la Skipper che ha giocato con coraggio fino alla sirena, Anzi, l'avrebbe fatto se gli arbitri con una delle pochissime decisioni giuste del match, non avessero sospeso la partita a 1'02” dalla fine. Non se lo meritava il basket, costretto a giocare a metà pomeriggio con 40 gradi per consentire alle telecamere di riprendere la vergognosa gazzarra del pubblico che con il ricco parterre ha invaso e con la proletaria curva è riuscito anche nell'impresa di fare un ferito: un collaboratore dell'ufficio stampa della Benetton che, colpito in piena fronte da una moneta sulla scaletta dello spogliatoio, è crollato a terra sanguinante e privo di sensi ed è stato poi medicato per una profonda ferita lacero contusa.
Una figuraccia per tutti, non solo per la Fortitudo che dovrà mettere in bacheca, al posto del suo secondo scudetto (sognato fino a un paio di settimane fa), il poco invidiabile record della prima partita di finale scudetto sospesa per invasione di campo. Non successe nemmeno a Livorno quando un canestro fantasma assegnò lo scudetto a Milano. Il bilancio finale è di una sconfitta a tavolino (0-20) e tre giornate al campo, commutate in una multa complessiva di quasi 16 mila euro, poco più di trenta milioni di vecchie lire.
Peccato dover far passare in secondo piano la partita scudetto che ha offerto fiammate e poco altro perchè è impossibile giocare con queste temperature in impianti senza aria condizionata. Nonostante tutto la Benetton se l'è giocata come al solito, cioè di corsa, anche se non ha trovato il devastante Bulleri delle ultime esibizioni e da Nicola ha avuto solo ordinaria amministrazione. Così la partita l'ha vinta Charlie Bell devastante nell'ultimo quarto quando ha respinto praticamente da solo l'assalto della Skipper arrivata anche a –2 (72-74). Lì l'ultimo arrivato di casa Benetton ha infilato 6 punti di fila per un totale di 14 negli ultimi 7'. Quando è successo il fattaccio non c'era più partita ed è giusto che sia finita così.
E, dimenticavamo, questo finale non se lo meritava Boniciolli che, temiamo, finirà così la sua avventura in Fortitudo: ci auguriamo che, nel caso lo mandino via, finisca in un ambiente che lo lasci lavorare con più tranquillità. Perchè se lo merita.
E ci auguriamo pure che chi verrà dopo di lui sia in grado, finalmente, di risolvere la questione playmaker dando a Basile quello che è di Basile, cioè il compito di buttarla dentro e al playmaker quello che è del playmaker, cioè il compito di far giocare la squadra.
Goldwire regista non lo è e anche ieri l'ha dimostrato: due tiri a bersaglio e 4 palle perse con l'impronta dell'affanno. Così, la Skipper senza testa è vissuta di nervi perchè in questo momento la rabbia è l'unica arma che le è rimasta. Ma con un Meneghin così ( primo canestro dopo 28 minuti e 2/9 complessivo) e un Basile che si è spento segnando tutti i suoi punti nei primi due quarti è già stato un miracolo riuscire a raddrizzare il match negli ultimi 6 minuti dopo aver collezionato spesso svantaggi in doppia cifra.
Gianni Cristofori
Fonte: Il Resto del Carlino