PESARO – Mezza festa anche a Pesaro per lo scudetto dei “gemelli" trevigiani (e la sconfitta della Fortitudo…). E adesso può entrare finalmente nel vivo, si spera anche per la Scavolini, il mercato della palla a spicchi. Avrebbe forse provocato un sommovimento tellurico il crollo di quella trave portante che è il rapporto tra la Kinder e Messina. Ma la “trave" rimane al suo posto, e la probabile permanenza a Bologna fino al 2005 del coach bolognese abbassa di colpo il volume delle note di valzer che già si levava, ridimensionando l’eventuale “risiko" delle panchine. A meno che non sia adesso il neocampione D’Antoni a voler chiudere in bellezza col Belpaese tornando in Nba (dove nel frattempo l’anello è andato ai Lakers). Resta poi da accasare un big come Tanjevic, dopo che Valencia gli ha preferito il 31enne Paco Olmos, praticamente sconosciuto al di fuori del mondo del “baloncesto" giovanile. E per restare in Spagna, a Madrid sono state tacitate in fretta le voci che volevano in dubbio anche la panchina di Sergio Scariolo, dopo che il coach protagonista 12 anni fa del secondo scudetto pesarese aveva già lasciato la poltrona di general manager. Dopo avere chiesto e ottenuto dai suoi dirigenti l’ingaggio di Fabricio Oberto del Tau, Scariolo vorrebbe adesso “smontare" anche l’altra finalista del campionato iberico, togliendo alll’Unicaja Malaga il play Louis Bullock, ex Milano ed ex Verona, uno dei grandi nomi del mercato (intanto però “Lu" ha bucato gara-uno di finale, segnando solo 7 punti contro il Tau che, guidato dall’ex play biancorosso Elmer Bennett, ha sbancato Malaga). L’avversaria storica del Real, il Barcellona, risponde per il momento col nuovo head-coach Pesic, a cui vorrebbe affiancare come vice Zoran Savic, qualora il centro decidesse di chiudere la carriera di giocatore. Dalla Spagna potrebbero tornare Abbio e Sconochini, alimentando il mercato nostrano (magari pure quello biancorosso). Anche Attruja rientrerebbe a Jesi.
L’unica sorpresa italiana è stata finora la scelta di Reggio Emilia, che dopo aver incassato l’…infastidito “no" di Stefano Pillastrini (ben intenzionato a restare alla Scavolini) ha chiamato in panchina l’ex biancorosso Sandro Dell’Agnello. Per il resto, un contributo allo status quo viene da Cantù, che pur di conservare il suo roster da “bingo" ha deciso di rinunciare all’Eurolega appena conquistata: la partecipazione alla Coppa avrebbe costretto infatti la dirigenza brianzola ad un ribaltone poco gradito e molto dispendioso. Il posto dell’Oregon verrà preso dal Montepaschi Siena, che come è noto si è piazzato quinto nella regular season proprio davanti alla Scavolini. Intanto quello canturino è diventato un modello: “Tutti cercheranno di imitare Cantù – prevede il manager Giancarlo Sarti – ovvero raccogliere il più possibile spendendo il meno possibile. Il taglio dei budget riguarderà quasi tutte le società". L’idea dunque non è solo della Scavolini, che intanto può esultare per il buon esordio di Malaventura nella nazionale maggiore, accanto al sempre più determinante Pecile.
Giancarlo Iacchini
L’unica sorpresa italiana è stata finora la scelta di Reggio Emilia, che dopo aver incassato l’…infastidito “no" di Stefano Pillastrini (ben intenzionato a restare alla Scavolini) ha chiamato in panchina l’ex biancorosso Sandro Dell’Agnello. Per il resto, un contributo allo status quo viene da Cantù, che pur di conservare il suo roster da “bingo" ha deciso di rinunciare all’Eurolega appena conquistata: la partecipazione alla Coppa avrebbe costretto infatti la dirigenza brianzola ad un ribaltone poco gradito e molto dispendioso. Il posto dell’Oregon verrà preso dal Montepaschi Siena, che come è noto si è piazzato quinto nella regular season proprio davanti alla Scavolini. Intanto quello canturino è diventato un modello: “Tutti cercheranno di imitare Cantù – prevede il manager Giancarlo Sarti – ovvero raccogliere il più possibile spendendo il meno possibile. Il taglio dei budget riguarderà quasi tutte le società". L’idea dunque non è solo della Scavolini, che intanto può esultare per il buon esordio di Malaventura nella nazionale maggiore, accanto al sempre più determinante Pecile.
Giancarlo Iacchini