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Treviso vince lo scudetto nel caos

Invasione degli ultras Fortitudo

LA FINALE che non finisce è solo l´ultimo sfregio che un´isterica Basket City, o meglio una sua metà, infligge a se stessa. Ce la ricorderemo finchè camperemo, questa macchia ignobile. In attesa che qualcuno provveda, da dentro, a fatti e non a chiacchiere, la giustizia sportiva s´è fatta, come spesso càpita, compatire. Emanata in diretta, come usa ai play-off, la sentenza è uscita dopo un´ora larga di conclave fra arbitri e giudici. Squalifica per tre giornate al campo Fortitudo, ma scomposta in un due più uno, per 'reati´ diversi. In tal modo, può commutarsi in ammenda. Totale: sui 15.400 euro, si paga e passa la paura. Le «scene non edificanti, soprattutto viste in tv», come aveva chiosato il presidente federale Maifredi, il povero basket italiano le punisce così, riscuotendo cash. Alla prossima, coi migliori auguri. Ah, è finita pure 0-20, anziché 81-89. Se cambia qualcosa.
Il fatto. Manca 1´02´´ alla fine, Treviso ha ormai vinto lo scudetto. Guida 88-81, ha Bell in lunetta con due liberi e, di là, mezza Skipper è fuori per falli, l´altra mezza arresa e scorata. Bell infila il primo, quando entrano in campo due spettatori, correndo verso l´arbitro Cicoria. Gli addetti al servizio d´ordine si parano in mezzo, uno dei due lo blocca D´Antoni, mentre Cicoria scappa. Ma intanto i due diventano dieci, i dieci cento, e non si tengono più. Boniciolli tenta l´ultimo appello al microfono. L´impugna e strilla: «Per favore, per favore. Lasciateci finire». Niente, l´onda ha già vinto, in campo fluttua fin sotto lo spicchio di curva trevigiana, festante e circondata dalla polizia. Urla, minacce, insulti. Cariche degli agenti per disperdere. A giocatori e arbitri non resta che fuggire sotto il tunnel. Finita, 89-81. Intanto, colpevole solo di raccontare la gara in tv ai trevigiani, un collega di Treviso, Marco Labozzetta, prende due pugni in faccia e sotto lo soccorrono i due medici sociali. Si riprenderà dopo mezz´ora. Fuori c´è tensione.
Finita. Scudetto alla Benetton. 3-0, meritatissimo. Sconfitta a una Skipper inferiore, ma non indegna, almeno orgogliosa, sull´ultimo fosso. E dopo vergogna, solo vergogna. Le riprese tv parlano chiaro, ne si dovrà accettare la tesi marcia e consunta della 'provocazione´ arbitrale. L´arbitraggio non sarà stato buono, ma neanche cattivo, e in ogni caso non giustifica nulla. Poi, avanti 40´ su 40´, la Benetton è sempre stata padrona dei giochi. Se l´è vinta da sola e basta.
Si dovrebbe parlare, adesso, di basket. La Skipper ha sempre inseguito, con tenacia, ma pure stanchezze ed errori. Treviso poteva dissiparla solo per eccessiva sicurezza, persino sbruffoneria. Il frammento in bilico nasce a 7´ dalla fine, quando il +8 di Chikalkin (74-66), viene eroso da un furente assalto biancoblù. –2 di Galanda a 6´13´´ (72-74), si può fare. Ma qui Edney lucra due liberi per il +4, Meneghin sbaglia da tre, Bell non sbaglia da due e, sull´azione dopo, Meneghin sfonda ed esce per il quinto. Ancora Bell: gol, 80-72. Sono 13 i suoi punti nell´ultimo quarto (e non l´hanno lasciato finire…), per cui è lui (8/17) il match-winner. Però anche Edney (6/9, 9/11 liberi) ha tirato prima mazzate micidiali. Benino gli altri, malino Bulleri, una volta tanto. E´ bastato.
Per tutti, vincitori, vinti e astanti, la sauna Azzarita è stata da subito un castigo. La Benetton è più sveglia, 14-14 l´ultima parità, poi Nicola e Bulleri firmano il primo break (20-14). Già lì succede che, su una fischiata cattiva, un paio d´invasori, dalla stessa zona di parterre dell´apocalisse seguente, vengano trattenuti a stento. Ci vorrà pure, al secondo pitstop, il fervorino degli arbitri ai capitani. C´è elettricità, perfino più che calura. Ma c´è soprattutto, in campo, tanta Benetton. Nel secondo set, una grandinata di Edney quasi da solo stampa un +12 (13 del moretto nella frazione), e già chiudere a –5 pare un regalo, con l´ipoteca del quarto fallo di Meneghin (comunque amorfo) e del terzo di Basile. 11 perse, tradotte in 23 punti in contropiede, sono la vera tragedia. Terzo quarto. Treviso allunga a +12, ma qui folleggia anche troppo. La Skipper rivede quel –2, nel quarto. Niente, Bell si riprende tutto. Dopo, solo follia.
SKIPPER-BENETTON 81-89
Skipper: Basile 13, Meneghin 7, Milic 11, Fucka 18, Kovacic 6, Goldwire 6, Pilutti, Marcelic 8, Galanda 12, Savic.
Benetton: Edney 22, Bell 20, Nachbar 7, Garbajosa 14, Marconato 2, Bulleri 5, Chikalkin 7, Pittis 6, Nicola 6. N.e. Tskitishvili.
Arbitri: Facchini e Cicoria.
Note: liberi: Bo 16/26, Tv 21/28. Da due: Bo 22/45, Tv 23/35. Da tre: Bo 7/20, Tv 7/24. Rimbalzi: Bo 41, Tv 33.
Parziali: 5´ 7-11, 10´ 20-27, 15´ 29-38, 20´ 44-49, 25´ 49-58, 30´ 57-65, 35´ 72-78, 40´ 81-89. Fortitudo mai in vantaggio. Massimo svantaggio: -12 (50-62) al 28´.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica
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