Un epilogo insolito, perfino inglorioso. Le prime parole sono di Gianluca Basile, che risponde così a chi gli chiede un giudizio sull´invasione di campo. «Lasciamo perdere, preferisco non commentare. Mi preme fare i più sinceri complimenti alla Benetton».
«Per la Skipper – continua - è stata una stagione nella quale, anche quando le cose andavano male, c´è sempre stata la forza di rispondere con la voglia di vincere. E´ stato fatto un lavoro importante, e non è bello terminare la stagione a mani vuote. Il mio futuro? Ho ancora un anno di contratto: non abbiamo ancora parlato, aspetto quello che mi diranno».
Dopo la doccia, il primo ad uscire è Emilio Kovacic, che applaude i campioni: «Non c´è molto da dire, sono quelli che hanno giocato meglio i play-off. Dispiace avere iniziato la serie perdendo Gara 1 in casa, e bruciando il vantaggio del fattore campo. Mi dispiace molto per i tifosi: mai nella mia carriera ne avevo visti di così calorosi». Proprio i tifosi però hanno macchiato l´ultima partita stagionale.
«E´ stata una reazione impulsiva, che non fa bene alla pallacanestro, e spero sinceramente che non accada più. Ma non mi sento di condannarli, la maggior parte del pubblico è stata bravissima».
Emilio continua, rivisitando una stagione a corrente alternata: «Abbiamo avuto tanti problemi, gli infortuni soprattutto, nonché l´affannosa ricerca del playmaker. Abbiamo fatto un grande sforzo per qualificarci alla Top 16 di Coppa e per arrivare in questa finale scudetto. Non è poco, considerando che per molti non eravamo nemmeno da terzo posto».
A ruota esce Zoran Savic, ma non si intrattiene con i cronisti: per lui, potrebbe essere stata l´ultima partita della sua lunga e vincente carriera. Da giocatore. Poi, a ore, potrebbe partire quella da allenatore. C´è chi dice qui, con l´Aquila. Chi dice a Barcellona, come vice di Pesic.
Anche Gregor Fucka, che chiude una stagione in evidente debito di ossigeno, esce senza proferire verbo. Davor Marcelic, invece, si toglie un sassolino dalla scarpa. «Play-off in calando? Ho avuto percentuali peggiori, ma anche un minutaggio inferiore a quello che mi aspettavo. E sinceramente non mi spiego il motivo».
Tocca a Marko Milic, che ammette la forza dei trevigiani: «Abbiamo dato tutto ciò che in questo momento potevamo dare, ma la Benetton ha giocato veramente al top. La mia stagione? Così così: negli ultimi anni ho sempre cambiato squadra, e non è facile ambientarsi. Ho avuto momenti in cui non ho giocato, o ho giocato meno di quanto pensavo di meritare, ma è acqua passata. E´ vero che ho un´offerta dalla Nba (Indiana, ndr), ma vorrei rimanere a Bologna».
Staccatissimo dai compagni, le ultime battute sono di un amareggiato Galanda: «Abbiamo provato ad allungare la serie, ma perdendo Gara 1 in casa ne abbiamo perso il controllo. Comunque credo che sia stata una stagione positiva, visti i presupposti. Arrivare in finale, e conquistare il rispetto di tutti, è una cosa che rimane. La mia stagione? Ho avuto alti e bassi, il pubblico mi è stato vicino, e penso di aver chiuso con un buon play-off. Non critico i tifosi per la loro reazione: loro sono fantastici, voglio solo ringraziarli».
Marco Martelli
«Per la Skipper – continua - è stata una stagione nella quale, anche quando le cose andavano male, c´è sempre stata la forza di rispondere con la voglia di vincere. E´ stato fatto un lavoro importante, e non è bello terminare la stagione a mani vuote. Il mio futuro? Ho ancora un anno di contratto: non abbiamo ancora parlato, aspetto quello che mi diranno».
Dopo la doccia, il primo ad uscire è Emilio Kovacic, che applaude i campioni: «Non c´è molto da dire, sono quelli che hanno giocato meglio i play-off. Dispiace avere iniziato la serie perdendo Gara 1 in casa, e bruciando il vantaggio del fattore campo. Mi dispiace molto per i tifosi: mai nella mia carriera ne avevo visti di così calorosi». Proprio i tifosi però hanno macchiato l´ultima partita stagionale.
«E´ stata una reazione impulsiva, che non fa bene alla pallacanestro, e spero sinceramente che non accada più. Ma non mi sento di condannarli, la maggior parte del pubblico è stata bravissima».
Emilio continua, rivisitando una stagione a corrente alternata: «Abbiamo avuto tanti problemi, gli infortuni soprattutto, nonché l´affannosa ricerca del playmaker. Abbiamo fatto un grande sforzo per qualificarci alla Top 16 di Coppa e per arrivare in questa finale scudetto. Non è poco, considerando che per molti non eravamo nemmeno da terzo posto».
A ruota esce Zoran Savic, ma non si intrattiene con i cronisti: per lui, potrebbe essere stata l´ultima partita della sua lunga e vincente carriera. Da giocatore. Poi, a ore, potrebbe partire quella da allenatore. C´è chi dice qui, con l´Aquila. Chi dice a Barcellona, come vice di Pesic.
Anche Gregor Fucka, che chiude una stagione in evidente debito di ossigeno, esce senza proferire verbo. Davor Marcelic, invece, si toglie un sassolino dalla scarpa. «Play-off in calando? Ho avuto percentuali peggiori, ma anche un minutaggio inferiore a quello che mi aspettavo. E sinceramente non mi spiego il motivo».
Tocca a Marko Milic, che ammette la forza dei trevigiani: «Abbiamo dato tutto ciò che in questo momento potevamo dare, ma la Benetton ha giocato veramente al top. La mia stagione? Così così: negli ultimi anni ho sempre cambiato squadra, e non è facile ambientarsi. Ho avuto momenti in cui non ho giocato, o ho giocato meno di quanto pensavo di meritare, ma è acqua passata. E´ vero che ho un´offerta dalla Nba (Indiana, ndr), ma vorrei rimanere a Bologna».
Staccatissimo dai compagni, le ultime battute sono di un amareggiato Galanda: «Abbiamo provato ad allungare la serie, ma perdendo Gara 1 in casa ne abbiamo perso il controllo. Comunque credo che sia stata una stagione positiva, visti i presupposti. Arrivare in finale, e conquistare il rispetto di tutti, è una cosa che rimane. La mia stagione? Ho avuto alti e bassi, il pubblico mi è stato vicino, e penso di aver chiuso con un buon play-off. Non critico i tifosi per la loro reazione: loro sono fantastici, voglio solo ringraziarli».
Marco Martelli
Fonte: La Repubblica