SERAGNOLI aveva chiesto lo scudetto, lo scudetto non è arrivato, ed Enzo Lefebre, da tre anni direttore generale della Fortitudo, rimetterà il suo mandato alla proprietà, durante il summit generale annunciato in settimana. Si può parlare di dimissioni, e comunque del primo contraccolpo di questo tumultuoso finale di stagione, in attesa di sapere che ne sarà dell´allenatore Boniciolli, per ora sospeso in attesa di giudizio.
Diverse le posizioni di coach e general manager. Il primo non ha contratto e si augurerebbe di averlo, il secondo invece ce l´ha ma è pronto ad uscirne. O comunque a riparlarne. Perché? «Io, come tutti gli altri che lavorano in Fortitudo, mi allineai, due mesi fa, a quello che Seragnoli dichiarò pubblicamente, indicando lo scudetto come l´obiettivo da centrare. Ora, poiché quell´obiettivo è stato fallito, mi assumerò le responsabilità del caso, essendo il primo dirigente, e rimettendo il mio mandato alla proprietà. Dopo tre anni di lavoro in Fortitudo, credo sia giusto avviare un confronto di questo tipo al termine di questa stagione».
Le dimissioni di Lefebre, non avranno certo la caratteristica dell´ irrevocabilità. «No, niente di irrevocabile, solo il bisogno di fare chiarezza sul futuro, dopo aver preso atto che questo epilogo viene considerato in qualche modo fallimentare dalla società, sempre stando a quanto disse lo stesso Seragnoli pubblicamente prima dell´inizio dei play off. Andrò semplicemente al confronto mettendo le mie carte sul tavolo».
A pesare sulla decisione di Lefebre, ovviamente hanno inciso anche le voci, insistenti, sull´arrivo di Mauro Di Vincenzo (o chi per lui) come primo dirigente tecnico della nuova Fortitudo. Ipotesi possibile, ma non ancora presentata all´interessato, in giorni in cui, come spesso capita, nulla pare impossibile. (g.e.)
Diverse le posizioni di coach e general manager. Il primo non ha contratto e si augurerebbe di averlo, il secondo invece ce l´ha ma è pronto ad uscirne. O comunque a riparlarne. Perché? «Io, come tutti gli altri che lavorano in Fortitudo, mi allineai, due mesi fa, a quello che Seragnoli dichiarò pubblicamente, indicando lo scudetto come l´obiettivo da centrare. Ora, poiché quell´obiettivo è stato fallito, mi assumerò le responsabilità del caso, essendo il primo dirigente, e rimettendo il mio mandato alla proprietà. Dopo tre anni di lavoro in Fortitudo, credo sia giusto avviare un confronto di questo tipo al termine di questa stagione».
Le dimissioni di Lefebre, non avranno certo la caratteristica dell´ irrevocabilità. «No, niente di irrevocabile, solo il bisogno di fare chiarezza sul futuro, dopo aver preso atto che questo epilogo viene considerato in qualche modo fallimentare dalla società, sempre stando a quanto disse lo stesso Seragnoli pubblicamente prima dell´inizio dei play off. Andrò semplicemente al confronto mettendo le mie carte sul tavolo».
A pesare sulla decisione di Lefebre, ovviamente hanno inciso anche le voci, insistenti, sull´arrivo di Mauro Di Vincenzo (o chi per lui) come primo dirigente tecnico della nuova Fortitudo. Ipotesi possibile, ma non ancora presentata all´interessato, in giorni in cui, come spesso capita, nulla pare impossibile. (g.e.)
Fonte: La Repubblica