PESARO — Stanno arrivando i giorni delle decisioni. E non sono quelle dei tecnici della Scavolini. Ma quelle dei commercialisti. Che secondo alcune indiscrezioni sarebbero già all'opera. Si starebbero tirando giù i conti, quelli passati e quelli futuri. Occhio e croce si girerebbe intorno ad un budget tra i 7 e gli 8 miliardi di vecchie lire con la possibilità, però, di poter far ricorso a qualche contratto d'immagine per far lievitare un po' la situazione economica. In questo quadro quaresimale due miliardi sono portati via da Beric, il quale sembra tutt'altro che intenzionato a lasciare la Scavolini. Insomma un'incidenza sul budget superiore al 20% solo per questo giocatore il cui contratto, in questo momento, è difficilmente spendibile non solo in Italia, ma dentro all'intera Europa, Russia compresa. E sembra anche di capire che Scavolini non sia intenzionato a sganciare una solo lira per 'oliare' la partenza di Beric. Che squadra vedranno a settembre i tifosi della Scavolini? In linea di massima questa: Pecile, Beric, un play-guardia americano, Gigena, forse Maggioli (ma dipende della richieste) affiancato da un pivot americano il cui valore potrebbe essere determinato proprio dalla scelta Maggioli. A seguire Tusek con il quale la società ha speso una mezza parola, quindi i due di ritorno: e cioè Malaventura e Flamini con quest'ultimo che potrebbe avere anche larghi minutaggi. Insomma una squadra, per ovvie ragioni, dagli assetti tecnici estremamente diversi rispetto all'anno scorso, più aggressiva e veloce. Pillastrini dovrebbe rivoluzionare il proprio gioco. Una formazione da mezza classifica, estremamente delicata da incastrare perchè dovrà girare attorno a Beric. Se tutto va bene si potrebbe anche ripetere il sesto posto dell'anno scorso; se il mosaico non si incastra bene, ci sarà da soffrire. Se dovesse restare anche Traina (un miliardo lordo) diminuirebbe la capacità di spesa per gli americani. Ma Traina potrebbe non essere un problema.
m.g.
m.g.
Fonte: Il Resto del Carlino