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Tiro Libero di Tonino Zorzi

E al terzo tempo Fucka e i fortitudini si squagliano come neve al sole

Una serie, questa finale, tra Skipper, finita prima in regular season, e Benetton, che ha visto sì la vittoria, netta, dei biancoverdi trevigiani, ma dove c'è stato pure bisogno di massima concentrazione e di tecnica, in quanto i bolognesi hanno lottato contro gli uomini di D'Antoni «allupati». In gara uno non c'è stata storia, Treviso sempre avanti con autorità, ma già in gara due al Palaverde, i primi due quarti sono rimasti in altalena come non mai. La gara dura, però, per quattro periodi, e al terzo, inevitabilmente (esempio principe in gara due e tre), i fortitudini si squagliano come neve al sole. Così come Fucka, vera delusione per tutti i suoi tifosi, quelli bolognesi e quelli di tutta italia che tra il 25' e il 30' raggiunge sempre i quattro falli. Nessuna squadra può "dare" un giocatore così: se poi sei già in recupero e speri in qualcuno che la metta dentro e che impegni gli avversari...! Lui, sfortunatamente per Boniccioli, ha sofferto il fatto di dover uscire sul perimetro per contrastare i tiratori trevigiani Garbajosa e Nicola.
Effettivamente non c'è stato un ruolo dove i bolognesi abbiano prevalso: forse, nelle ultime due gare si è dato da fare Galanda e Basile, anche se questo, poi, specie nell'ultima sfida, è caduto più spesso sullo stomaco e le palle (sic!) del «Garba», procurandosi solo falli e perdita di palla. Ma il player azzurro, però, ha tenuto su la baracca biancoblù con punti e coraggio, nonché esecuzioni balistiche. Ma da chi ti ha fatto andare in finale (vedi canestro da 3 da metacampo con Cantù), non puoi pretendere che porti sempre la croce cantando!
Parlando di ruoli dovremmo dire che le guardie con iniziale in «B» sono state sicuramente dominanti in campo veneto: Bell e Bulleri, sia come play che come tiratori, alternativamente, con bombe devastanti hanno creato panico e dolore: il primo in gara tre con due canestri da 3 e due da 2 (il secondo quando Milic, con la propria squadra a pochi punti, non ha saputo ruotare sul gioiello di Mike), il secondo, in gara due, allo scadere del terzo quarto sul punteggio di 63 pari, ha messo una bomba determinante mandando i fortitudini in panchina, per l'ultimo riposo, abbattutissimi.
Capisco che è più facile parlare di risultati in attacco, ma dove questi due hanno dato un apporto veramente determinante è stato in difesa, contro guardie e play tipo Jaric o Rigadeau, e infatti benché sembri blasfemo (e me ne assumo tutte le responsabilità), si è sentita più la mancanza, in una partita, del bullo «Bullo» piuttosto che quella di Edney (e qui il mio Tomidy mi «sgriderebbe» violentemente, vista la passione che nutre per l'amico Tjus). E del russo Cikalkin cosa diciamo? Non parlerà molto, è la risposta, forse neppure una parola d'italiano, ma non assomiglia anche per voi al tipico «veneziano», come chiamavamo una volta chi non passava mai la palla? Lui risponderà facendo la finta dopo aver eseguito il tiro, e col suono del ciuff ancora nelle orecchie ritornerà in difesa!
Fonte: Il Gazzettino
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