Dalla panchina della RAI alla scrivania della Virtus. Gianfranco 'Dado' Lombardi è stato nominato direttore generale delle V nere. Il presidente Madrigali, come aveva anticipato nella scorsa conferenza stampa, non ha così perso tempo per trovare l'uomo ad hoc per ricoprire una carica nuova nello staff virtussino. L'accordo si è concretizzato domenica scorsa e riteniamo in brevissimo tempo per la mai celata fede virtussina che l'ha sempre contraddistinto. Dado Lombardi, di origine livornese ma bolognese d'adozione (arrivò sotto le due torri a 17 anni col presidente Zambonelli), ha vestito la maglia bianconera dal '59 al '70, è stato per 4 anni capitano delle V nere e per due volte capocannoniere del campionato ('63/'64 e '66/'67), ha segnato in carriera 4868 p. e fu grande protagonista in maglia azzurra alle Olimpiadi del '60, tanto che fu inserito nel quintetto ideale con i grandi 'pro' americani. Passato alla panchina ha avuto grandi successi anche come coach (ricordiamo che è stato capo allenatore a Siena, Reggio E., Cantù, Trieste, Varese, Rieti), risultando artefice di ben 8 promozioni. Un solo cruccio, che non ha mai nascosto: non essere mai stato chiamato come tecnico dalle società felsinee.
Questo incarico la ripaga di non essere mai stato head coach a Bologna ?
«No, sono due cose molto diverse. Alla Virtus farò il dirigente e così chiudo la mia carriera di allenatore. Mi occuperò di questioni societarie, mentre tutto il settore tecnico è nelle mani di Messina».
Chi fa la campagna acquisti?
«Sarà mio compito, ma sui suggerimenti specifici fatti dal coach».
Quali saranno i primi obiettivi?
«Allestire una squadra che sia altamente competitiva e che sappia accontentare il palato fine degli appassionati bolognesi, ai quali prometto fin d'ora il massimo impegno per raggiungere, grandi traguardi»
La sua nomina prevede l'affiancamento a Brunamonti o l'arrivo anche di un general manager?
«Per quanto riguarda la posizione di Roberto (ndr Brunamonti) l'unico che può rispondere è il presidente Madrigali. Posso però escludere che arrivi in società anche un gm».
Ha fatto per tanti anni il giocatore, l'allenatore, il dirigente. Non è un debutto.
«Mi sono sempre adattato a ciò che bisognava fare all'interno di una società. Qui farò unicamente questo. Per me è come una grande scommessa, una bellissima avventura».
E dell'anno passato con i microfoni in mano cosa metterà fra i ricordi ?
«Tante cose positive. Tra tra l'altro questa esperienza per me è stata preziosissima anche per i personaggi che mi ha permesso di conoscere, come lo stesso Madrigali che ho incontrato per la prima volta grazie alle telecronache».
Mario Becca
Questo incarico la ripaga di non essere mai stato head coach a Bologna ?
«No, sono due cose molto diverse. Alla Virtus farò il dirigente e così chiudo la mia carriera di allenatore. Mi occuperò di questioni societarie, mentre tutto il settore tecnico è nelle mani di Messina».
Chi fa la campagna acquisti?
«Sarà mio compito, ma sui suggerimenti specifici fatti dal coach».
Quali saranno i primi obiettivi?
«Allestire una squadra che sia altamente competitiva e che sappia accontentare il palato fine degli appassionati bolognesi, ai quali prometto fin d'ora il massimo impegno per raggiungere, grandi traguardi»
La sua nomina prevede l'affiancamento a Brunamonti o l'arrivo anche di un general manager?
«Per quanto riguarda la posizione di Roberto (ndr Brunamonti) l'unico che può rispondere è il presidente Madrigali. Posso però escludere che arrivi in società anche un gm».
Ha fatto per tanti anni il giocatore, l'allenatore, il dirigente. Non è un debutto.
«Mi sono sempre adattato a ciò che bisognava fare all'interno di una società. Qui farò unicamente questo. Per me è come una grande scommessa, una bellissima avventura».
E dell'anno passato con i microfoni in mano cosa metterà fra i ricordi ?
«Tante cose positive. Tra tra l'altro questa esperienza per me è stata preziosissima anche per i personaggi che mi ha permesso di conoscere, come lo stesso Madrigali che ho incontrato per la prima volta grazie alle telecronache».
Mario Becca
Fonte: Il Resto del Carlino