QUELLO che fa sempre più strada, quando ad inizio partita c´è da dare la mano ai colleghi, perché è lui, a falcate baudesche, a raggiungere i D´Antoni e i Messina davanti alla loro panca, non sta ancora camminando fuori dall´uscio della Fortitudo. Sapendo anche sorridere di sé, oltrechè della precaria condizione dell´allenatore, Matteo Boniciolli può erompere in un "morituri te salutant" incrociandoti, ma in realtà è lì che aspetta di giocarsi la partita. Non parla, in questi giorni, s´è imposto un silenzio condivisibile, perché avrà qualcosa da dire solo quando sarà l´allenatore riconfermato della Fortitudo oppure il suo ex allenatore. Che fine farà lo sapremo entro sabato. C´è una clausola contrattuale che prevede un´opzione della società di uscire dall´accordo con il coach, da esercitarsi nei 7 giorni dall´ultima partita. Dentro o fuori: più quote per il fuori, ma chissà che alla fine non sia dentro.
Da qualche giorno Giorgio Seragnoli tiene a Rimini i suoi vertici sulla Fortitudo che verrà, mentre quella che ha finito ha celebrato lunedì sera la cena di chiusura stagionale nel solito, amatissimo covo fuori porta. Le voci si rincorrono e non resta che registrare le varie opzioni comparse in queste ore.
Allenatore: Boniciolli può sempre essere confermato, Tanjevic ha negato d´aver mai sentito nessuno, Savic è stata un´idea forse già impraticabile, poi è sbucata un´ipotesi Bucchi, e vengono offerti un mazzetto di slavi, da Sagadin a Sakota.
General manager: Lefebre è pronto a dimissionarsi, ma è pronto pure a vedersi rinnovato l´incarico come direttore generale, anche in una struttura che aggiungesse un capo dell´area tecnica. Il postulato è stato dettato da Lefebre stesso: indicati gli obiettivi dalla proprietà e mancati gli stessi, sarà preliminare alla continuazione del rapporto un rinnovo della fiducia.
Capo dell´area tecnica: è un´altra casella dell´organigramma che sarebbe stata proposta a Zoran, il quale però pare sul punto di accettare l´offerta del Barcellona, come vice di Pesic. «El mundo deportivo» ospitava ieri sue dichiarazioni del tenore «Barcellona è casa mia», e lì dovrebbe portare il suo cuore. S´è sentito un altro nome, quello di Mauro Di Vincenzo, già in area fortitudina, dieci e più anni fa, come coach.
Entro fine settimana se ne potrà sapere di più. Intanto, di finale Skipper-Benetton e dintorni, a cominciare dai suoi discutibili strascichi, si parlerà oggi in Lega Basket. Il presidente Enrico Prandi terrà in mattinata una conferenza stampa.
Da qualche giorno Giorgio Seragnoli tiene a Rimini i suoi vertici sulla Fortitudo che verrà, mentre quella che ha finito ha celebrato lunedì sera la cena di chiusura stagionale nel solito, amatissimo covo fuori porta. Le voci si rincorrono e non resta che registrare le varie opzioni comparse in queste ore.
Allenatore: Boniciolli può sempre essere confermato, Tanjevic ha negato d´aver mai sentito nessuno, Savic è stata un´idea forse già impraticabile, poi è sbucata un´ipotesi Bucchi, e vengono offerti un mazzetto di slavi, da Sagadin a Sakota.
General manager: Lefebre è pronto a dimissionarsi, ma è pronto pure a vedersi rinnovato l´incarico come direttore generale, anche in una struttura che aggiungesse un capo dell´area tecnica. Il postulato è stato dettato da Lefebre stesso: indicati gli obiettivi dalla proprietà e mancati gli stessi, sarà preliminare alla continuazione del rapporto un rinnovo della fiducia.
Capo dell´area tecnica: è un´altra casella dell´organigramma che sarebbe stata proposta a Zoran, il quale però pare sul punto di accettare l´offerta del Barcellona, come vice di Pesic. «El mundo deportivo» ospitava ieri sue dichiarazioni del tenore «Barcellona è casa mia», e lì dovrebbe portare il suo cuore. S´è sentito un altro nome, quello di Mauro Di Vincenzo, già in area fortitudina, dieci e più anni fa, come coach.
Entro fine settimana se ne potrà sapere di più. Intanto, di finale Skipper-Benetton e dintorni, a cominciare dai suoi discutibili strascichi, si parlerà oggi in Lega Basket. Il presidente Enrico Prandi terrà in mattinata una conferenza stampa.
Fonte: La Repubblica