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Mazzon-bis per Imola

Il coach: "Nel giro di qualche giorno la situazione sarà più chiara per tutti"

Il suo momento sta per arrivare. La conferma di Andrea Mazzon alla guida dell' Andrea Costa diventa ogni giorno più probabile, anche se la firma sul contratto non verrà posta prima di una settimana.Il club biancorosso dovrebbe riproporre l'accoppiata Betti (è questione di ore) - Mazzon, con la differenza che stavolta i due potranno lavorare insieme dall'inizio. Il coach veneto può mettere sul banco, oltre alla grande esperienza, un'incredibile voglia di riscatto, dopo un'annata poco felice, e una conoscenza molto profonda del mercato europeo ed extraeuropeo. E proprio in queste settimane Mazzon sta volando da una parte all'altra del globo per annotare possibili prospetti, magari da portare ad Imola, se la società di via Valeriani punterà ancora su di lui.
Allora coach dal Pre-Draft Camp di Chicago che indicazioni ha avuto?
«Sono anni che vi partecipo — dice Mazzon — per vedere all'opera i ragazzi che escono dal college, e ogni anno mi accorgo che aumentano quelli disponibili a venire in Europa».
Qualche esempio?
«Basti pensare a Bullock o a Charly Bell, decisivo nello scudetto della Benetton. Il numero di giocatori importanti è in crescita, poi a questo Pre-Draft non partecipano le sicure scelte Nba, quindi c'è il target è ideale per il nostro campionato».
Ieri, invece, è terminato il «Big-man Camp» di Treviso?
«E' un camp organizzato dalla Benetton e da quel genio che risponde al nome di Gherardini. Erano presenti alcuni allenatori dell'Nba, vedi Don e Donnie Nelson, Dale Harris e Meyers, coach della Utah University. Quest'anno c'erano 32 giocatori, tutti sopra i due metri e tre, che effettuano corsi di specializzazione e, nel frattempo, si vanno vedere».
E domani volerà in Grecia, direzione Salonicco.
«Starò là fino a lunedì e allenerò una squadra di questa nuova summer league, che ricalca un po' quella di Treviso di fine giugno. La cosa positiva è che, oltre agli americani, ci saranno anche dei greci e, visto che in Legadue il numero degli extracomunitari dovrebbe essere ridotto a tre, diventerà importante conoscere anche il mercato dei comunitari».
A proposito come guidica la situazione attuale della palla a spicchi?
«Dico solo che se fossi un proprietario impazzirei. Mi sembra che non si abbia rispetto di chi investe soldi nel basket. In più, con tutti questi cambiamenti, diventa impossibile programmare».
E l' Andrea Costa?
«Sono d'accordo con il presidente Fanti quando dice che il patrimonio dell'Andrea Costa sono i soci, per questo bisogna cercare di fare tutto nel miglior modo possibile».
La sua conferma è nell'aria...
«Il fatto che entrambe le parti non abbiano detto no è positivo. Penso che nel giro di qualche giorno la situazione sarà più chiara per tutti».
L'incertezza del campionato è un handicap, ma ormai sembra probabile la Legadue, anche perché Verona è al capolinea dopo che anche l'ultima asta era deserta.
«Mi dispiace per Verona e di conseguenza anche per Imola, ma in questa situazione è giusto lavorare pensando di partecipare alla Legadue».
Federico Boschi
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