Oggi dovrebbe essere il giorno dell'addio. Quello di Mike D'Antoni alla Benetton, diventato ormai il segreto di Pulcinella anche se ieri sera, in una cena all'Asolo Golf, Gilberto Benetton ha fatto l'ultimo rilancio. La caccia al successore, comunque, è già iniziata da tempo, e ieri ha visto un discreto rialzo delle quotazioni di Ettore Messina. Niente di ufficiale, perché sia a Treviso che a Bologna non trapela nulla.
Ma qualcosa il coach della Kinder l'ha pur fatto intuire, se non proprio capire. «Ho parlato l'altro giorno con il presidente Madrigali ed attendo di farlo anche domani (oggi, ndr), oltre che con il nuovo direttore generale, Dado Lombardi: stiamo pensando a come far combaciare queste nostre tre presenze».
Se Messina, che pure è legato a Bologna per i prossimi due anni, parla di «far combaciare» significa che non è facile mettere assieme tre personaggi dal carattere dominante, poi si sa che l'ingresso dell'imponente figura di Lombardone alla Virtus può togliere spazio al coach, anche se Messina preferisce spostare il tiro. «Non è un problema di persona, ma di metodo: in questa società sono sempre stato abituato ad essere consultato da ogni presidente, indipendentemente dalle decisioni prese. Quest'anno, poi, sapete che tra me e Madrigali sono successe delle cose particolari. Non c'è nulla di personale contro Lombardi, da capire è se ci sono le premesse per continuare». L'ipotesi di trasferirti alla Benetton, tu che hai casa a Mogliano, ti andrebbe bene? «Questa è una domanda alla quale qualsiasi allenatore risponderebbe di sì. Comunque è inutile che parli della Benetton, anche perchè, fino a questo momento, e vi prego di credermi, non c'è stato alcun tipo di trattativa né di contatto». E dunque: l'impressione è che Madrigali attenda le dimissioni di Messina, ma che il coach, con un biennale in mano da un miliardo all'anno di vecchie lire, non ci pensi neppure, ed attenda invece che sia la sua società, se non lo vuole più, a rompere il contratto. Domanda: se Messina non resta alla Virtus dove va? In un altro grande club europeo con la panca vuota. Barcellona? Ha preso Pesic. Real Madrid? Ha confermato Scariolo. Fortitudo? Per cortesia... Resterebbe Treviso. C'è però il nodo del contratto: la Benetton mai e poi mai darebbe tutti quei quattrini ad un coach e l'eventuale onerosa transazione a chi spetterebbe? Inoltre, s'è capito che le cose, a Bologna, potrebbero andare per le lunghe e alla Ghirada non possono attendere in eterno. Ecco che allora è spuntato il nome pure di Zmago Sagadin, un vecchio amico della Benetton, da sempre all'Olimpia Lubiana, dove ha scoperto ed allevato, tanto per far un nome, «Boki» Nachbar. Resta in piedi l'alternativa Dragan Sakota, coach dell'Aek Atene, oppure (ipotesi suggestiva ma improbabile), di Boscia Tanjevic e anche quella di Renato Pasquali, l'alter ego di D'Antoni, scelta che significherebbe la volontà di continuare sulla stessa linea tecnica. Ma è chiaro che prima verrà nominato il nuovo allenatore meglio sarà: la Benetton, quest'estate, dovrà essere modificata e sarà il nuovo allenatore a dover dire la sua, ad esempio, sull'eventuale rinnovo del contratto di Marconato (che sembra sia stato richiesto dalla Kinder) e Nicola (lo rivorrebbero in Spagna), sulla scelta dei sostituti di Nachbar e Tskitishvili, sulla conferma o meno di Bell. Insomma, un bel po' di nodi da sciogliere.
Ma qualcosa il coach della Kinder l'ha pur fatto intuire, se non proprio capire. «Ho parlato l'altro giorno con il presidente Madrigali ed attendo di farlo anche domani (oggi, ndr), oltre che con il nuovo direttore generale, Dado Lombardi: stiamo pensando a come far combaciare queste nostre tre presenze».
Se Messina, che pure è legato a Bologna per i prossimi due anni, parla di «far combaciare» significa che non è facile mettere assieme tre personaggi dal carattere dominante, poi si sa che l'ingresso dell'imponente figura di Lombardone alla Virtus può togliere spazio al coach, anche se Messina preferisce spostare il tiro. «Non è un problema di persona, ma di metodo: in questa società sono sempre stato abituato ad essere consultato da ogni presidente, indipendentemente dalle decisioni prese. Quest'anno, poi, sapete che tra me e Madrigali sono successe delle cose particolari. Non c'è nulla di personale contro Lombardi, da capire è se ci sono le premesse per continuare». L'ipotesi di trasferirti alla Benetton, tu che hai casa a Mogliano, ti andrebbe bene? «Questa è una domanda alla quale qualsiasi allenatore risponderebbe di sì. Comunque è inutile che parli della Benetton, anche perchè, fino a questo momento, e vi prego di credermi, non c'è stato alcun tipo di trattativa né di contatto». E dunque: l'impressione è che Madrigali attenda le dimissioni di Messina, ma che il coach, con un biennale in mano da un miliardo all'anno di vecchie lire, non ci pensi neppure, ed attenda invece che sia la sua società, se non lo vuole più, a rompere il contratto. Domanda: se Messina non resta alla Virtus dove va? In un altro grande club europeo con la panca vuota. Barcellona? Ha preso Pesic. Real Madrid? Ha confermato Scariolo. Fortitudo? Per cortesia... Resterebbe Treviso. C'è però il nodo del contratto: la Benetton mai e poi mai darebbe tutti quei quattrini ad un coach e l'eventuale onerosa transazione a chi spetterebbe? Inoltre, s'è capito che le cose, a Bologna, potrebbero andare per le lunghe e alla Ghirada non possono attendere in eterno. Ecco che allora è spuntato il nome pure di Zmago Sagadin, un vecchio amico della Benetton, da sempre all'Olimpia Lubiana, dove ha scoperto ed allevato, tanto per far un nome, «Boki» Nachbar. Resta in piedi l'alternativa Dragan Sakota, coach dell'Aek Atene, oppure (ipotesi suggestiva ma improbabile), di Boscia Tanjevic e anche quella di Renato Pasquali, l'alter ego di D'Antoni, scelta che significherebbe la volontà di continuare sulla stessa linea tecnica. Ma è chiaro che prima verrà nominato il nuovo allenatore meglio sarà: la Benetton, quest'estate, dovrà essere modificata e sarà il nuovo allenatore a dover dire la sua, ad esempio, sull'eventuale rinnovo del contratto di Marconato (che sembra sia stato richiesto dalla Kinder) e Nicola (lo rivorrebbero in Spagna), sulla scelta dei sostituti di Nachbar e Tskitishvili, sulla conferma o meno di Bell. Insomma, un bel po' di nodi da sciogliere.