di Renzo Marmugi
LIVORNO. Due, il numero ricorrente. Due punti in due trasferte nel giro di due giorni. Varese non chiama Verona perché la Mabo del PalaIgnis ha le stesse sofferenze in difesa (30 palle perse martedì sera, 19 rimbalzi d'attacco lasciati al nemico giovedì) ma non uguale precisione chirurgica in attacco. A Verona uno spaventoso 20 su 28 nel tiro da tre aveva soffocato l'orgoglio e l'impetuosa rimonta Muller, a Varese nell'ultimo quarto l'attacco si è inceppato, sul 62-60 (30') la banda di Banchi ha perso il filo del discorso, e quando ha interrotto la sagra del ferro, sul 77-64 (34'), ormai era tardi per metterci una pezza. Due punti solo accarezzati, ma non importa. La Mabo ha perso perché ha trovato davanti una squadra impoverita dall'infortunio di Pozzecco però atletica e alta per metterla in difficoltà in quasi tutti i duelli. Vescovi contro Sambugaro, Hamilton contro Conley, Conti contro Elliott, Shabazz contro Barlow.
Il quinto era il play Krstic, che avrà un decimo del talento di "Poz", ma è una zanzara tigre. Rompe, difende, sa metterla dentro (10 punti in 1'40" nello strappo di Varese). Poco da dire, sul piano fisico la Mabo ha sofferto, il -18 alla voce rimbalzi dice che in futuro sarà meglio pensare a più sostanza in area, anche a costo di rimetterci come imprevedibilità.
La situazione. Due punti in due trasferte. Va bene così. I due punti di Varese servivano per sognare (i playoff), quelli con Reggio Calabria servono per vivere. Anche tornando col pieno dal duplice viaggio infrasettimanale, infatti, la Mabo avrebbe assolutamente dovuto battere la Viola per tenersi a distanza da un fondo classifica bollente, dove nessuno vuole restare col gobbo nero in mano. Imola perde ai supplementari nella tana della Benetton stellare, Avellino bracca la Kinder fino agli ultimi aliti del match, la Muller a Pesaro ci mette un bel po' prima di farsi staccare dalla super Scavolini. E la Viola, avversaria domenica al PalaMacchia, stecchisce Milano mettendo a cuccia Bullock e confermandosi squadra in grande salute. A un certo punto i reggini erano a +21, l'Adecco al quale una Benetton distratta aveva gentilmente lasciato i due punti martedì sera è stata asfaltata. Il blitz con Imola aveva ridato ossigeno, l'impresa anti-Milano (era dal 3 gennaio che la Viola non vinceva più in casa) è una fabbrica di morale in vista della madre di tutte le partite, domani pomeriggio a Livorno. L'unica gioia per chi sta in coda viene da Roseto, dove la prima sconfitta interna della gestione Impaloni (contro l'Oregon Cantù terza in classifica) ha scatenato il pubblico e costretto i giocatori a rimanere barricati nello spogliatoio. E Mario Boni, uno che non le manda mai a dire, ha urlato ai tifosi: «Rischiamo la retrocessione se continua questo clima terroristico intorno alla squadra». Il coraggio di parlare chiaro. «Stampa e pubblico - ha proseguito SuperMario - a Roseto hanno creato una miscela esplosiva, pressione eccessiva e troppe aspettative provocano un panico da prestazione». Il presidente Martinelli, poi, ha completato l'opera. E anche gli abruzzesi, a quota 20, sono sui carboni accesi.
Domani accadrà. La Mabo, terzultima con 18 punti insieme a De Vizia, Adecco e Snaidero, è tornata ieri al PalaMacchia per preparare il big match con Reggio Calabria. Uno squadrone, specialmente da quando ha aggiunto i chili del totem Alan Tomidy, soffiato dalla Viola agli amaranto per un bel mucchio di dollari in più. Tutti dovranno dare il centodieci per cento, stare concentrati, difendere bene senza farsi schiacciare sotto i tabelloni e attaccare con la testa, evitando le amnesie che provocano palle perse e rimettono le ali al nemico. Il resto dovrà aggiungerlo il pubblico del PalaMacchia. E' una domenica-bivio: la salvezza chiama, tutta Livorno dovrà rispondere.
La Mabo rende noto che è già in corso la prevendita dei biglietti di gradinata intera per la sfida di domani (ore 18.15) con la Viola nei consueti punti: Baracchina Bianca, edicola Cairoli, agenzia Vietu, ricevitoria Tototerzo, Alf Bar, club North Pride (via Vannucci), Immagini riflesse.
Da Reggio Calabria non sono previste carovane di tifosi, ma già in passato la Viola al PalaMacchia ha calamitato sostenitori fra tutti gli studenti universitari che gravitano in Toscana.
LIVORNO. Due, il numero ricorrente. Due punti in due trasferte nel giro di due giorni. Varese non chiama Verona perché la Mabo del PalaIgnis ha le stesse sofferenze in difesa (30 palle perse martedì sera, 19 rimbalzi d'attacco lasciati al nemico giovedì) ma non uguale precisione chirurgica in attacco. A Verona uno spaventoso 20 su 28 nel tiro da tre aveva soffocato l'orgoglio e l'impetuosa rimonta Muller, a Varese nell'ultimo quarto l'attacco si è inceppato, sul 62-60 (30') la banda di Banchi ha perso il filo del discorso, e quando ha interrotto la sagra del ferro, sul 77-64 (34'), ormai era tardi per metterci una pezza. Due punti solo accarezzati, ma non importa. La Mabo ha perso perché ha trovato davanti una squadra impoverita dall'infortunio di Pozzecco però atletica e alta per metterla in difficoltà in quasi tutti i duelli. Vescovi contro Sambugaro, Hamilton contro Conley, Conti contro Elliott, Shabazz contro Barlow.
Il quinto era il play Krstic, che avrà un decimo del talento di "Poz", ma è una zanzara tigre. Rompe, difende, sa metterla dentro (10 punti in 1'40" nello strappo di Varese). Poco da dire, sul piano fisico la Mabo ha sofferto, il -18 alla voce rimbalzi dice che in futuro sarà meglio pensare a più sostanza in area, anche a costo di rimetterci come imprevedibilità.
La situazione. Due punti in due trasferte. Va bene così. I due punti di Varese servivano per sognare (i playoff), quelli con Reggio Calabria servono per vivere. Anche tornando col pieno dal duplice viaggio infrasettimanale, infatti, la Mabo avrebbe assolutamente dovuto battere la Viola per tenersi a distanza da un fondo classifica bollente, dove nessuno vuole restare col gobbo nero in mano. Imola perde ai supplementari nella tana della Benetton stellare, Avellino bracca la Kinder fino agli ultimi aliti del match, la Muller a Pesaro ci mette un bel po' prima di farsi staccare dalla super Scavolini. E la Viola, avversaria domenica al PalaMacchia, stecchisce Milano mettendo a cuccia Bullock e confermandosi squadra in grande salute. A un certo punto i reggini erano a +21, l'Adecco al quale una Benetton distratta aveva gentilmente lasciato i due punti martedì sera è stata asfaltata. Il blitz con Imola aveva ridato ossigeno, l'impresa anti-Milano (era dal 3 gennaio che la Viola non vinceva più in casa) è una fabbrica di morale in vista della madre di tutte le partite, domani pomeriggio a Livorno. L'unica gioia per chi sta in coda viene da Roseto, dove la prima sconfitta interna della gestione Impaloni (contro l'Oregon Cantù terza in classifica) ha scatenato il pubblico e costretto i giocatori a rimanere barricati nello spogliatoio. E Mario Boni, uno che non le manda mai a dire, ha urlato ai tifosi: «Rischiamo la retrocessione se continua questo clima terroristico intorno alla squadra». Il coraggio di parlare chiaro. «Stampa e pubblico - ha proseguito SuperMario - a Roseto hanno creato una miscela esplosiva, pressione eccessiva e troppe aspettative provocano un panico da prestazione». Il presidente Martinelli, poi, ha completato l'opera. E anche gli abruzzesi, a quota 20, sono sui carboni accesi.
Domani accadrà. La Mabo, terzultima con 18 punti insieme a De Vizia, Adecco e Snaidero, è tornata ieri al PalaMacchia per preparare il big match con Reggio Calabria. Uno squadrone, specialmente da quando ha aggiunto i chili del totem Alan Tomidy, soffiato dalla Viola agli amaranto per un bel mucchio di dollari in più. Tutti dovranno dare il centodieci per cento, stare concentrati, difendere bene senza farsi schiacciare sotto i tabelloni e attaccare con la testa, evitando le amnesie che provocano palle perse e rimettono le ali al nemico. Il resto dovrà aggiungerlo il pubblico del PalaMacchia. E' una domenica-bivio: la salvezza chiama, tutta Livorno dovrà rispondere.
La Mabo rende noto che è già in corso la prevendita dei biglietti di gradinata intera per la sfida di domani (ore 18.15) con la Viola nei consueti punti: Baracchina Bianca, edicola Cairoli, agenzia Vietu, ricevitoria Tototerzo, Alf Bar, club North Pride (via Vannucci), Immagini riflesse.
Da Reggio Calabria non sono previste carovane di tifosi, ma già in passato la Viola al PalaMacchia ha calamitato sostenitori fra tutti gli studenti universitari che gravitano in Toscana.