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Le dimissioni di Sanfilippo

"E' stato un gesto propositivo, posso ancora occuparmi della gestione sportiva della Scandone

Non c'è pace per la Scandone che, risolto il problema dello sponsor, si trova alle prese con l'uscita di scena di alcuni consiglieri. Dopo De Vizia, infatti, si è dimesso da consigliere di amministrazione anche Menotti Sanfilippo. «Ma le mie dimissioni - ci tiene a precisare il diesse della Scandone - sono propositive, perché lascio il mio posto a chiunque volesse entrare a far parte della società e del consiglio, senza attendere i tempi tecnici dell'assemblea. E ci tengo a chiarire che le mie dimissioni non sono assolutamente legate a quelle di De Vizia. Le ho presentate tante volte, e ripeto, ritengo possano essere utili a favorire l'ingresso di nuovi capitali in società. Da tifoso della Scandone posso dire che le dimissioni di De Vizia sono più gravi, perché Nicola, nel professare il suo attaccamento alla Scandone, si era dichiarato disponibile a continuare. C'è qualcosa che mi sfugge nel suo operato». Ieri, da queste colonne, il presidente Benigni aveva espresso il suo dispiacere per l'allontanamento di Sanfilippo. «Sono meravigliato dalla dichiarazione del presidente - prosegue il diesse - perché negli anni ho sempre mostrato senso di responsabilità verso la Scandone. Vado via nel momento in cui la nave è in porto e deve solo ripartire. Ed il mio contributo economico per farla ripartire sarà assicurato comunque, anche se solo nella veste di socio». Ma è probabile che il diesse continuerà ad occuparsi ancora della gestione sportiva dell'Air. «È utile, a mio avviso, scindere la gestione sportiva da quella economica - prosegue Sanfilippo -. E se ci saranno i presupposti, e cioè le risorse minime per operare (la Lega prevede almeno 1.550.000 euro n.d.r.), sono pronto ad occuparmi della gestione sportiva, se vorranno affidarmela. Ma con tempi da hobby e non più a tempo pieno. Ed anche con la consapevolezza di non suscitare aspettative da grande squadra. Anche perché con le nuove restrizioni sugli extracomunitari ci saranno maggiori difficoltà e maggiori oneri economici per la Scandone». Sanfilippo si riferisce alla nuova legge sull'immigrazione che il Parlamento sta per approvare. Una legge che potrebbe sconvolgere l'attuale assetto delle squadre di basket, in quanto non sarà possibile tesserare, nel corso dell'intera stagione, più di cinque atleti extracomunitari, ai quali sono in pratica associati anche gli atleti nati nei Paesi associati all'Unione Europea da accordi commerciali. Ed anche se uno di questi dovesse infortunarsi, non potrebbe essere sostituito da un altro extracomunitario. Una norma che, se approvata dal Senato (l'esame è previsto fra un mese), potrebbe costringere molte squadre a rivedere le proprie strategie di mercato. Intanto, la formazione cadetti di Gianluca De Gennaro continua a farsi onore nelle finali nazionali di categoria. Ieri sera i lupacchiotti si sono dovuti inchinare alla Kinder (71/76 il punteggio finale), dopo un match combattutissimo ma, vincendo la gara di questa sera, potranno ancora passare il turno.
Franco Marra
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