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La conferenza stampa di Prandi

"Gestione della finale direttamente alla Lega, pene più severe e non commutabili in caso di invasione di campo". La posizione della Lega sulla legge che regolerà i permessi per gli atleti extracomunitari

Il presidente della Lega Basket serie A Enrico Prandi ha tenuto stamane a Bologna una conferenza stampa durante la quale ha tracciato un bilancio della stagione appena conclusa.
Partendo anzitutto dall'epilogo della stagione, gara3 di sabato scorso a Bologna.

LA GESTIONE DELLA FINALE ALLA LEGA ? "La finale è stata purtroppo una grande occasione mancata - ha esordito Prandi - Era l’atto finale del campionato, trasmesso in diretta televisiva e poteva darci tanto in termini di qualità ed immagine. Ora, viste come sono andate le cose, valuteremo in sede assembleare la possibilità che la finale possa essere gestita direttamente dalla Lega, in modo che diventi un evento nel quale tutte le società sono coinvolte. Certo, non è stato bello non poter premiare in campo la squadra campione d’Italia, ma doverlo fare negli spogliatoi. Sono comunque in contatto con la dirigenza della Fortitudo per sostenere la società bolognese nell’azione di individuazione dei violenti perchè ritengo che l’invasione di campo e l’aggressione agli arbitri sia il segnale peggiore che uno sport possa dare".

PENE PIU' SEVERE: Prandi è tornato anche sul problema della giustizia sportiva, innescato dalla decisione della Commissione Giudicante della Fip che ha squalificato il campo della Skipper per tre turni: sanzione che è stata poi commutata in multa.
"L’applicazione delle pene deve avere carattere di assoluta fermezza. Non possiamo risolvere il problema solo facendo pagare una multa: in particolare un caso come quello di una invasione di campo, che si è risolto anche in un danno di immagine per tutto il basket, deve essere valutato diversamente. Dunque, se è vero che non sono contrario al sistema della commutazione in se', è anche vero che vi sono casi in cui non si può applicare".

COSA CAMBIERA': "Non mi sottraggo a guardare ad occhi ben aperti-ha detto il presidente- quello che è stato il campionato 2001-2002. Il campionato è nato zoppo, con 19 squadre, e la cosa non si ripeterà.
Ancora, non succederà che una squadra parta nella stagione con una formazione e arrivi a stravolgerla completamente in corso. Abbiamo posto un limite ai tesseramenti nel numero di 18. Si tratta anche di un problema di appeal e di attrazione verso il pubblico.
Abbiamo inoltre deliberato che nei playoff, dal prossimo anno, si recupereranno i turni liberi, in modo che non accada più che come quest'anno che restino troppi giorni di distanza tra le varie fasi dei play off. Infine, abbiamo fatto presente alla Fip che il tesseramento deve essere rilasciato solo in presenza di requisiti ben precisi: un atleta dovrà avere partecipato ad un campionato nazionale o a due campionati giovanili e in più la Lega deve avere un potere ispettivo per verificare la situazione dell’atleta".

I NUMERI: Nel bilancio della stagione vi è stato anche un accenno ai numeri:
"Gli incassi complessivi stagionali si sono leggermente incrementati, ma dobbiamo tener conto del maggior numero di squadre. In media abbiamo avuto un 6% di media presenze in meno ed un 4% in termini di incassi in più. Meglio le cose sono andate dal punto di vista degli ascolti televisivi:l'anno scorso le nostre dirette avevano fatto registrare uno share del 6,24% che quest’anno è salita al 6,67, con una buona risposta proprio in occasione della finale. Le dirette in chiaro sono però state 14, meno della metà dello scorso anno. Abbiamo avuto poca continuità nelle presenze televisive, ma siamo fiduciosi per la prossima stagione. Ho avuto un incontro con il nuovo direttore di Rai Sport Paolo Francia, con il quale di certo i meccanismi di negoziazione saranno più fluidi. Stiamo lavorando per riportare il basket in diretta in chiaro il sabato pomeriggio. Credo di poter iniziare le trattative da metà luglio. Ho avuto contatti anche con altre emittenti, ma l’ipotesi più probabile resta quella della Rai".

EXTRACOMUNITARI: Prandi ha poi parlato di un argomento particolarmente scottante in questi giorni e cioè il contingentamento degli atleti extracomunitari.
"La legge ha un iter ben definito e l’approvazione definitiva da parte del Senato è prevista per la prossima settimana. L’art. 22 in particolare configura il discorso sui permessi di soggiorno in modo totalmente nuovo, in quanto interviene sui visti e sugli ingressi nel nostro Paese da parte degli extracomunitari. Il CONI e le Federazioni si stanno muovendo per gestire al meglio questa problematica. E' un dato di fatto che la legge andrà applicata e la sua regolamentazione sarà poi oggetto di discussioni ed incontri. Proprio nella prossima Assemblea di Lega del 1° luglio il tema sarà oggetto di discussione, avendo sempre presente che ogni proposta del Coni deve essere ratificata dal ministro vigilante e poi gestita dall’apparato sportivo per stabilire regole di carattere sportivo. Mi rendo conto che le società hanno bisogno di chiarezza poiché hanno le loro esigenze, cioè quelle di allestire la squadra, però qui si tratta di una iniziativa parlamentare, non della Federazione o della Lega. Con il sottosegretario Pescante ho avuto un proficuo scambio di idee nel quale mi è stata confermata l’intenzione di portare a termine in breve tempo l’iter legislativo della legge. Durante il mio incontro di sabato scorso a Bologna con il presidente della Fip Maifredi e di Legadue Cimurri ci è sembrato giusto avanzare un numero massimo di ingressi di extracomunitari per società, che è di 5 giocatori per società. Chiaramente potrà esserci differenza tra il numero di visti a disposizione ed il numero di giocatori da mandare in campo. Qui infatti entrano in ballo i giocatori che hanno contratti pluriennali o che giocano già nel nostro paese e che abbiamo chiesto siano tenuti fuori dal numero minimo che andremo a discutere".

VERONA E MILANO: infine il caso Verona, la società fallita durante la stagione.
"Sono al corrente - ha detto Prandi - di varie iniziative di appassionati e operatori sportivi, tutti coinvolti per salvare la Scaligera. Il problema è che la nuova Lega si è data delle regole ben precise e io sono qui per farle rispettare. Attualmente, Verona non può essere ammessa e non ha nemmeno presentato domanda di ammissione al campionato 2002-2003. Se poi un gruppo di società chiederanno un'assemblea per discutere di questo problema lo faremo. Ma, a meno che i proprietari non decidano di cambiare le regole, per noi Verona è out".
A proposito di regole, Prandi ha poi fornito un dato positivo:
"Il 10 giugno abbiamo riscontrato tutte le condizioni per l’iscrizione al campionato 2002-2003 e notificato ad alcuni club di completare l’iter entro 15 giorni. Stiamo inoltre attivando il controllo dei parametri sul tetto minimo dei salari. Non emergono situazioni particolarmente preoccupanti anche se mancano ancora alcuni dettagli che possono essere messi a punto nei termini previsti. Il quadro insomma non è perfetto ma neanche di grande preoccupazione.
Quanto al problema dell’Olimpia Milano, è essenzialmente della proprietà: ovvio che teniamo molto a che il basket perpetui la sua tradizione in quello che è uno dei maggiori bacini di utenza in Italia".

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