L' Andrea Costa ha acceso il motore e si appresta a percorrere la strada che la porterà alla definizione del nuovo organico. Il tutto pensando esclusivamente alla Legadue. Questa strategia, alla luce di quanto accade a Verona, sembra la migliore. Dopo che la terza asta per vendere i beni della Scaligera è andata in bianco, le possibilità di un salvataggio in extremis sono pochissime. In più, ieri mattina, si è svolta a Bologna la conferenza stampa di Enrico Prandi, presidente della Lega di serie A. E le parole di Prandi sulla situazione del club veneto sono state chiare: «Attualmente Verona non può essere ammessa e non ha nemmeno presentato domanda di ammissione per il campionato 2002/3 — ha spiegato il presidente — se poi un gruppo di società chiederanno un'assemblea per discutere di questo problema, lo faremo. Ma, a meno che i proprietari non decidano di cambiare le regole, per noi Verona è out».
E quell'«out» significa che l'Andrea Costa non sarà ripescata. In attesa che questa logorroica situazione si chiuda definitivamente, torniamo sul club biancorosso e su uno dei pochi giocatori sotto contratto, l'imolese Daniele Casadei: «Fino a quando non ci sarà l'allenatore — dice Daniele, che è legato all'Andrea Costa per altri due anni — non posso dire niente. E' chiaro che a Imola resterei volentieri, visto che parliamo della mia città e della mia società, ma non vorrei ripetere l'esperienza di Ragusa. La mia idea è quella di provare ancora la carta della Legadue, perché ho la presunzione di credere di potermi guadagnare dei minuti».
L'anno scorso, però, lo spazio è stato quasi nullo. «Vedendola da vicino — conclude — ho capito di poter fare bene anche se ci sono molti americani, poi è chiaro che se non dovessi riuscirci c'è sempre l'ipotesi della serie B, dove comunque il livello degli italiani è molto alto».
Federico Boschi
E quell'«out» significa che l'Andrea Costa non sarà ripescata. In attesa che questa logorroica situazione si chiuda definitivamente, torniamo sul club biancorosso e su uno dei pochi giocatori sotto contratto, l'imolese Daniele Casadei: «Fino a quando non ci sarà l'allenatore — dice Daniele, che è legato all'Andrea Costa per altri due anni — non posso dire niente. E' chiaro che a Imola resterei volentieri, visto che parliamo della mia città e della mia società, ma non vorrei ripetere l'esperienza di Ragusa. La mia idea è quella di provare ancora la carta della Legadue, perché ho la presunzione di credere di potermi guadagnare dei minuti».
L'anno scorso, però, lo spazio è stato quasi nullo. «Vedendola da vicino — conclude — ho capito di poter fare bene anche se ci sono molti americani, poi è chiaro che se non dovessi riuscirci c'è sempre l'ipotesi della serie B, dove comunque il livello degli italiani è molto alto».
Federico Boschi
Fonte: Il Resto del Carlino