SIENA — Quello degli extracomunitari è davvero un bel problema. Se infatti due anni fa le porte del mercato furono aperte all'Europa dell'Est, i cui giocatori vennero equiparati a quelli comunitari, adesso le stesse porte si stanno chiudendo in modo davvero preoccupante. Preoccupante per la Mens Sana che si ritrova a dover fare i conti con un esubero netto di permessi di soggiorno. Già, perchè a questo punto la società sportiva viene considerata un'azienda in piena regola, che al suo interno non può avere più di 5 extracomunitari. Questo significa che i giocatori sono considerati sullo stesso livello di allenatori, vice-allenatori, massaggiatori e custodi.
Domani nel consiglio di Federazione si discuterà proprio di questo fondamentale punto. E la situazione potrebbe anche peggiorare visto che, secondo le ultime indiscrezioni, il numero di extracomunitari potrebbe essere ulteriormente sfoltito fino ad un massimo di 4.
Facciamo, quindi, due conti in tasca alla Mens Sana. La lista di Ataman prevede la conferma di Stefanov, Zukauskas, Topic, Gorenc, Scarone, Chiacig e Rossetti. Per gli ultimi tre, ovviamente, nessun problema. Ma i primi 4 nomi della lista appartengono tutti a giocatori considerati extracomunitari. E le difficoltà non sono finite. Già, perchè il numero di 5 stranieri, o eventualmente di 4, si riferisce ad un tetto definitivo per la stagione. Cioè 4 o 5 in tutto, fino alla fine dell'anno.
Quindi la Mens Sana dovrà rivedere in modo piuttosto significativo la propria strategia di mercato spostando il proprio raggio d'azione all'Europa unita piuttosto che a quella dell'Est. Il tutto senza neppure poter dare un'occhiata al panorama stelle e strisce. Adesso arriva il bello. Abbiamo detto che il fatidico numero, in quanto permesso di soggiorno concesso, non si riferisce soltanto ai giocatori ma anche a tutti gli altri dipendenti della società. Ed uno dei dipendenti della Mens Sana Basket è un certo Ergin Ataman, proveninete dalla Turchia e quindi considerato extracomunitario. Si può ben immaginare, quindi, quanto sia delicata la situazione attuale che, in pratica, blocca completamente il mercato delle squadre italiane.
Una cosa, però, va detta: la decisione di ridurre il numero degli extracomunitari è stata presa in maniera troppo frettolosa, senza dare alle società, che avevano messo in atto precisi piani anche a medio termine, la possibilità di poterli rivedere e modificare senza, con questo, stravolgere il lavoro già iniziato da un paio d'anni. Domani, dopo la riunione del Consiglio di Federazione ne sapremo di più. Intanto la speranza è che alla fine il buon senso abbia la meglio su scelte a dir poco avventate.
Federico Cappelli
Domani nel consiglio di Federazione si discuterà proprio di questo fondamentale punto. E la situazione potrebbe anche peggiorare visto che, secondo le ultime indiscrezioni, il numero di extracomunitari potrebbe essere ulteriormente sfoltito fino ad un massimo di 4.
Facciamo, quindi, due conti in tasca alla Mens Sana. La lista di Ataman prevede la conferma di Stefanov, Zukauskas, Topic, Gorenc, Scarone, Chiacig e Rossetti. Per gli ultimi tre, ovviamente, nessun problema. Ma i primi 4 nomi della lista appartengono tutti a giocatori considerati extracomunitari. E le difficoltà non sono finite. Già, perchè il numero di 5 stranieri, o eventualmente di 4, si riferisce ad un tetto definitivo per la stagione. Cioè 4 o 5 in tutto, fino alla fine dell'anno.
Quindi la Mens Sana dovrà rivedere in modo piuttosto significativo la propria strategia di mercato spostando il proprio raggio d'azione all'Europa unita piuttosto che a quella dell'Est. Il tutto senza neppure poter dare un'occhiata al panorama stelle e strisce. Adesso arriva il bello. Abbiamo detto che il fatidico numero, in quanto permesso di soggiorno concesso, non si riferisce soltanto ai giocatori ma anche a tutti gli altri dipendenti della società. Ed uno dei dipendenti della Mens Sana Basket è un certo Ergin Ataman, proveninete dalla Turchia e quindi considerato extracomunitario. Si può ben immaginare, quindi, quanto sia delicata la situazione attuale che, in pratica, blocca completamente il mercato delle squadre italiane.
Una cosa, però, va detta: la decisione di ridurre il numero degli extracomunitari è stata presa in maniera troppo frettolosa, senza dare alle società, che avevano messo in atto precisi piani anche a medio termine, la possibilità di poterli rivedere e modificare senza, con questo, stravolgere il lavoro già iniziato da un paio d'anni. Domani, dopo la riunione del Consiglio di Federazione ne sapremo di più. Intanto la speranza è che alla fine il buon senso abbia la meglio su scelte a dir poco avventate.
Federico Cappelli