REGGIO CALABRIA – Non esistesse il Botteghelle, occorrerebbe inventarlo. Uno spettacolo di folla e di tifo indescrivibile, che fa di un catino una bolgia al calore bianco. I ragazzi della curva partono al rullo dei tamburi e gli oltre tremila li seguono a ruota creando un'atmosfera irreale che trascina, anzi costringe i giocatori in campo a esprimersi al meglio delle loro possibilità. Al Botteghelle la Viola conserva l'imbattibilità e come ha detto Andrea Blasi prima dell'inizio della gara «non c'è due senza tre e la quarta va da sé». Alla fine della partita il coach Tonino Zorzi arriva in sala stampa senza nascondere la grande paura che ancora non ha superato, dopo che all'improvviso le luci del Botteghelle si erano spente e sembravano non avere «intenzione» di ritornare entro l'ora accordata dagli arbitri. «Sono stati i due minuti e quattro secondi più lunghi della mia vita e il tempo scorreva lento e minaccioso. Eravamo avanti di 11 punti con la palla in nostro possesso, e solo dei masochisti avrebbero manomesso l'impianto. Poi fu luce e per nostra fortuna la partita è ripresa, senza che la squadra avvertisse alcun calo fisico o mentale. Nel primo tempo la Viola ha dato l'impressione di essere distratta in difesa, invece erano loro che tiravano con il 77 per cento. Poi abbiamo difeso senz'altro meglio, con un gruppo finalmente compatto».
– Come giudica l'esordio di Mazzarino? «Mazzarino, a parte la naturale emozione, ha lavorato molto bene concedendo a Montecchia minuti di riposo importantissimi».
– Un grande Delfino, forse il migliore di sempre. «Possiamo parlare di un Delfino super. Il ragazzo sta entrando veramente in palla. E può difendere contro qualsiasi avversario. Non lo sto scoprendo io, ma Carlos è già grande, lo può diventare ancora di più. Stasera è stato impressionante e ha dedicato il suo migliore canestro ai genitori che erano in tribuna. Ho sempre contato molto su di lui. Ma contro Trieste hanno giocato tutti una grande partita, nessuno escluso».
– La salvezza, al lume degli altri risultati, è sempre più vicina. «La squadra sta crescendo e dipende solamente ed esclusivamente da noi, poiché possiamo giocare alla pari con tutti». Pancotto, molto deluso dal comportamento dei suoi, forse in cuor suo aveva «sperato» che la luce non arrivasse in tempo, per poi poter avere la ghiotta occasione di ripetere la partita. «Abbiamo fallito l'obiettivo di vincere a Reggio poiché non abbiamo messo in atto quanto di solito facciamo. Abbiamo difeso piuttosto male, non abbiamo contrastato a sufficienza il loro contropiede e in attacco abbiamo sprecato troppo. Dovevamo spezzare il loro ritmo e anche se abbiamo giocato una buona pallacanestro non siamo riusciti a contrastare la forza della Viola».
Francesco Calafiore
– Come giudica l'esordio di Mazzarino? «Mazzarino, a parte la naturale emozione, ha lavorato molto bene concedendo a Montecchia minuti di riposo importantissimi».
– Un grande Delfino, forse il migliore di sempre. «Possiamo parlare di un Delfino super. Il ragazzo sta entrando veramente in palla. E può difendere contro qualsiasi avversario. Non lo sto scoprendo io, ma Carlos è già grande, lo può diventare ancora di più. Stasera è stato impressionante e ha dedicato il suo migliore canestro ai genitori che erano in tribuna. Ho sempre contato molto su di lui. Ma contro Trieste hanno giocato tutti una grande partita, nessuno escluso».
– La salvezza, al lume degli altri risultati, è sempre più vicina. «La squadra sta crescendo e dipende solamente ed esclusivamente da noi, poiché possiamo giocare alla pari con tutti». Pancotto, molto deluso dal comportamento dei suoi, forse in cuor suo aveva «sperato» che la luce non arrivasse in tempo, per poi poter avere la ghiotta occasione di ripetere la partita. «Abbiamo fallito l'obiettivo di vincere a Reggio poiché non abbiamo messo in atto quanto di solito facciamo. Abbiamo difeso piuttosto male, non abbiamo contrastato a sufficienza il loro contropiede e in attacco abbiamo sprecato troppo. Dovevamo spezzare il loro ritmo e anche se abbiamo giocato una buona pallacanestro non siamo riusciti a contrastare la forza della Viola».
Francesco Calafiore