Aspetta sempre di darsi le prime risposte definitive, la Di Nola. Con la posizione di Piero Bucchi, anzitutto, da chiarire ancora definitivamente. Di sicuro, finora, c'è solo che all'epoca dell'ingaggio (novembre 2001 ndr), al coach bolognese fu fatto sottoscrivere un impegno annuale con opzione sul secondo da considerarsi valido ed "in essere" se nessuna delle due parti avesse fatto valere nei termini fissati (10 giugno l'allenatore e 12 giugno di quest'anno la società) la clausola rescissoria presente nell'accordo. Ma, da quel giorno, tanta acqua è passata sotto i ponti e tante situazioni si sono evolute. Napoli, prima di tutto, ha vinto il campionato di LegaDue e le quotazioni personali di Bucchi sono salite in maniera esponenziale. Tanto da far esercitare sul tecnico le pressioni della Scavolini Pesaro e forse quelle di altre blasonate società di serie A. Una corte serrata che, però, non può tradursi in niente di più concreto senza il benestare dei vertici della stessa Di Nola.
Una situazione a rischio resa ancor più complessa dall'esigenza di cominciare a varare le squadra per la stagione che verrà con tutte le incertezze legate alle nuove regole che Fip e Coni vorrebbero far passare. Quelle legate al numero degli extracomunitari da impiegare, prima di tutto. Non più di cinque e senza la possibilità di reintegri o tagli, propone una delle due parti in causa. Una prospettiva, questa, che non piace affatto in Lega. Un'eventualità che, se alla fine dovesse passare, spingerebbe Napoli a puntare sulla strategia di sceglierne subito quattro per conservarne uno di riserva all'occorrenza, completando così l'organico con una competitiva batteria di giocatori italiani o, comunque, comunitari. E qui, probabilmente, potrebbero esserci divergenze d'opinione fra il giemme Andrea Fadini e lo stesso Bucchi. Una questione, dunque, che andrà chiarita al più presto. Forse in giornata o, al massimo, entro la fine della settimana. Per il bene di tutti, naturalmente.
Capitolo palazzetto. Obbligati entro lunedì prossimo a fornire in Lega il nominativo di un impianto già omologato ed immediatamente pronto all'uso, i dirigenti della Di Nola hanno indicato, come sede «virtuale» (se non sarà pronta la tendostruttura o non si riuscirà ad ampliare il Palablù di Monteruscello) il Palamaggiò di Caserta per la disputa dei primi incontri casalinghi che Napoli a partire dal 22 settembre disputerà in serie A. "Una scelta - ha precisato Fadini - resa possibile dalla disponibilità dimostrata dalla famiglia Maggiò che ringraziamo per il suo fattivo interessamento". Una «riserva» quella del Palamaggiò, che conferma la centralità dell’impianto casertano in Campania, punto di riferimento non solo per i grandi avvenimenti sportivi, ma anche per quelli musicali e per i maxi-concorsi con larga partecipazione di candidati.
Carlo Carione
Una situazione a rischio resa ancor più complessa dall'esigenza di cominciare a varare le squadra per la stagione che verrà con tutte le incertezze legate alle nuove regole che Fip e Coni vorrebbero far passare. Quelle legate al numero degli extracomunitari da impiegare, prima di tutto. Non più di cinque e senza la possibilità di reintegri o tagli, propone una delle due parti in causa. Una prospettiva, questa, che non piace affatto in Lega. Un'eventualità che, se alla fine dovesse passare, spingerebbe Napoli a puntare sulla strategia di sceglierne subito quattro per conservarne uno di riserva all'occorrenza, completando così l'organico con una competitiva batteria di giocatori italiani o, comunque, comunitari. E qui, probabilmente, potrebbero esserci divergenze d'opinione fra il giemme Andrea Fadini e lo stesso Bucchi. Una questione, dunque, che andrà chiarita al più presto. Forse in giornata o, al massimo, entro la fine della settimana. Per il bene di tutti, naturalmente.
Capitolo palazzetto. Obbligati entro lunedì prossimo a fornire in Lega il nominativo di un impianto già omologato ed immediatamente pronto all'uso, i dirigenti della Di Nola hanno indicato, come sede «virtuale» (se non sarà pronta la tendostruttura o non si riuscirà ad ampliare il Palablù di Monteruscello) il Palamaggiò di Caserta per la disputa dei primi incontri casalinghi che Napoli a partire dal 22 settembre disputerà in serie A. "Una scelta - ha precisato Fadini - resa possibile dalla disponibilità dimostrata dalla famiglia Maggiò che ringraziamo per il suo fattivo interessamento". Una «riserva» quella del Palamaggiò, che conferma la centralità dell’impianto casertano in Campania, punto di riferimento non solo per i grandi avvenimenti sportivi, ma anche per quelli musicali e per i maxi-concorsi con larga partecipazione di candidati.
Carlo Carione