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Nicola, altri due anni in biancoverde

«Questo è il mio primo scudetto e a Treviso sto benone. Quindi...»

Perso Mike D'Antoni, la Benetton «riacquista» Marcelo Nicola, che resterà a Treviso anche per i prossimi due anni. Nessun problema per il rinnovo del contratto: del resto Nicola e la Ghirada si erano reciprocamente auspicati che il matrimonio continuasse. «Siamo davvero soddisfatti», commenta il pigì Maurizio Gherardini.
«Marcelo - prosegue - nelle quattro stagioni da noi ha dimostrato di essere, oltre che un bravo giocatore di basket, un ragazzo di grande carattere, una delle anime della squadra, molto legato anche all'ambiente, alla città ed ai tifosi (a Montebelluna gli hanno dedicato un Fan Club, e lui ha pure un sito internet, ndr). Quindi tenere per sei anni consecutivi un personaggio così credo sia per noi assai importante, tecnicamente ma anche per il gruppo».
Nicola è nato a Rafaela, in Argentina, il 12 maggio 1971 e prima di venire a Treviso aveva giocato con Panathinaikos e Barcellona. Quest'anno in campionato ha tenuto, in 22', 10.4 punti di media (57.3 da due, 42.4 da tre), 78 per cento nei liberi e 5 rimbalzi.
«Inutile dire che anch'io sono molto contento di essere stato confermato - sorride il "gaucho" - Ho sempre detto che a Treviso mi trovo benissimo. Sei anni di seguito, e chissà forse anche di più, nella stessa società di questi tempi non sono poco, ma del resto la Benetton è un club abituato a trattenere i giocatori con cui si trova bene».
Anche D'Antoni si trovava bene, eppure ci ha lasciati.
«E io ne sono molto dispiaciuto, ed anche molto triste: è stata una stagione strepitosa, bellissima averla vissuta assieme a lui: parlo da giocatore e da uomo. Con Mike c'era un ottimo feeling, averlo perso non è una notizia positiva. Comunque spero che abbia scelto la soluzione più giusta per lui: se non riusciva più a stare qui ha fatto bene a tornare a casa».
Ettore Messina ti piace come allenatore?
«Non l'ho mai avuto, quindi sul piano personale non posso giudicarlo, però dev'essere certo uno bravo, alla Virtus ha sempre dato dei buoni risultati. Un coach dunque che merita molto rispetto».
E Dragan Sakota, lo conosci?
«Quando giocavo in Grecia l'ho incontrato tramite amici comuni, ma non ho mai lavorato con lui, Però, visti i successi che ha ottenuto, compreso lo scudetto di quest'anno con l'Aek, credo che pure lui sia un coach validissimo».
A nemmeno una settimana dallo scudetto, che cosa ti resta?
«Ancora tanta felicità e gioia. E' stato anche il mio primo scudetto in assoluto, non ne avevo ancora vinti a Treviso e neppure in Grecia ed in Spagna. Potete ben immaginare il mio stato d'animo...»
Sul fronte del coach, intanto, niente di nuovo. La società sta alla finestra per vedere se e quando Messina si libererà dal biennale che lo lega ancora alla Virtus, ma in Ghirada ribadiscono che se sceglie Treviso lo dovrà fare alle condizioni economiche della Benetton (quadriennale da 650 milioni lordi di vecchie lire contro un miliardo). Nel frattempo si continua a guardare anche in altre direzioni: Sakota resta sempre una buona alternativa, ma si stanno sondando pure gli Usa. Nel frattempo Gherardini è alle prese con il rinnovo del contratto di Marconato, rivalutato da una stagione positiva (lo vorrebbero Kinder, Real, Barcellona e Tau), e con il prolungamento di quello di Bulleri, che scade fra un anno. Su Chikalkin si pronuncerà il nuovo tecnico, mentre si cerca di trattenere Charlie Bell, ma senza forzature: chi decide di restare alla Benetton ne deve essere pienamente convinto. Altrimenti non se ne fa nulla.
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