SIENA — L'attesa è grande. Anzi, più che di attesa è giusto parlare di apprensione. Il responso del Consiglio Federale della Fip che si riunirà questa mattina alle ore 10 potrà segnare un'altra svolta epocale nel movimento basket dopo quella, altrettanto significativa, dell'apertura ad Est delle frontiere. Solo che, questa volta, le squadre italiane potranno solamente incontrare difficoltà perchè saranno costrette a rivedere le posizioni di alcuni giocatori del roster. Se la decisione di ridurre il tetto degli extracomunitari a 4 o 5 elementi, sarà ufficializzata, allora inizieranno i guai per molte franchigie di serie A. Certo, qualunque decisione presa non sarà definitiva anche perchè poi dovrà passare attraverso il consiglio di Lega, ma ciò che appare fin troppo chiaro è che questa volta il basket dovrà confrontarsi con un'entità ben più potente quale lo Stato italiano. Tutto, infatti è da ricondursi alla legge per l'immigrazione che ha allungato i propri tentacoli fino, ed oltre, il mondo dello sport. Insomma, preoccupazione? «Io non sono preoccupato - risponde sicuro il coach biancoverde Ergin Ataman - e credo che il tetto di cinque extracomunitari sia già buono. D'altronde negli altri paesi europei le regole sono molto rigide. Basta pensare che in Turchia ed in Spagna il numero è addirittura ridotto a tre. E poi ci sono molti buonissimi giocatori comunitari». Ma allora cosa cambierà dal punto di vista del mercato. Sicuramente si alzeranno i prezzi. Con le frontiere aperte, infatti, c'erano più giocatori a disposizione. Adesso i prezzi dei comunitari saliranno significativamente». E se il tetto dovesse comprendere anche gli allenatori? «Allora me ne tornerò in Turchia - scherza Ataman - così ci sarà un altro posto libero». Su queste cose non scherziamo neppure!
Federico Cappelli
Federico Cappelli