FABRIANO — «Se oggi fosse venerdì 28, data ultima per la presentazione della richiesta di adesione al campionato, il Fabriano basket non sarebbe in grado di iscriversi alla prossima serie A. Capito il concetto?». Altro che «piantarelli» tattici per «adescare» qualche sponsor in più: la situazione è critica sul serio e se, come spiega il presidente Biondi, entro venerdì non arriverà qualche «nero su bianco», la storica società biancazzurra potrebbe davvero trovarsi in brutte acque. «Qualcuno pensa che ci siamo abituati, quasi assuefatti, a convivere con l'emergenza», aggiunge Biondi. «Ma qui ogni anno bisogna trovare due milioni e mezzo di euro: vi sembra così semplice?».
Sicuramente no, ma pare esagerato parlare di iscrizione a rischio… «Allora non ci siamo capiti. La Lega, che si è fatta seria e scrupolosa com'è giusto che sia, entro venerdì non vuole soltanto la firma sulla fidejussione (150 mila euro, quasi 300 milioni delle «pensionate» lire, ndr), ma anche la dimostrazione concreta che la società ha le capacità finanziarie per rispettare il tetto minimo delle spese (1.750.000 euro, poco meno di tre miliardi e mezzo di lire, ndr) per il futuro torneo. E per fare questo, non basta dire che abbiamo diverse trattative con possibili sponsor e finanziatori. Ci vogliono i contratti, non i contatti».
La gente, però, si sta stancando di un ritornello che, immancabile, si intona ogni mese di giugno.
«Capisco tutto e tutti, però lo sport di oggi è anche questo. Non abbiamo sponsor che ci garantiscono accordi pluriennali e all'inizio di ogni annata bisogna ricominciare il 'giro' delle consultazioni e a volte anche delle 'pressioni' sui possibili partner. E non crediate che sia un compito tanto simpatico, recitare il ruolo dell''esattore'…».
Eppure a Fabriano, dove la religione pagana è il basket, di soldini ne girano parecchi. Ecco, mettiamo che arrivasse il «magnate» di turno a offrire fior di quattrini pur di prendere in mano la società, voi sareste disposti a lasciare campo libero? «Che domande… Io sarei il primo a farmi da parte, cedendo la presidenza e quant'altro per fare posto a chi ha maggiori potenzialità economiche. Non sono mica così geloso e stupido da pensare di restare a dispetto dei santi e… dei quattrini. Il problema, però, è che si fa sempre più dura trovare il 'padrone unico' dopo la sentenza Bosman. Qui, purtroppo, c'è tanto da spendere e niente, almeno a livello di 'risarcimento' economico, da guadagnare».
A proposito, il sindaco si dice pronto a darti una mano, ma da un bel pezzo non vi sentite… «Voi giornalisti mi trovate sempre, quindi anche lui può facilmente rintracciarmi. Battute a parte, con Roberto ci vedremo in Consiglio comunale mercoledì e se vuole aiutarci ben venga il suo apporto, specie in un momento come questo».
E la «fuga» dei campioni? La piazza è in fermento per le possibili perdite di Monroe, Thompson e Meeks. «Non mi risulta che qualcuno di loro abbia firmato da altre parti. Cerchiamo di tenere la situazione sotto controllo, anche se al momento abbiamo problemi ancor più affannosi. E poi, come ho sempre detto, certe scelte tecniche competeranno all'allenatore».
Alessandro Di Marco
Sicuramente no, ma pare esagerato parlare di iscrizione a rischio… «Allora non ci siamo capiti. La Lega, che si è fatta seria e scrupolosa com'è giusto che sia, entro venerdì non vuole soltanto la firma sulla fidejussione (150 mila euro, quasi 300 milioni delle «pensionate» lire, ndr), ma anche la dimostrazione concreta che la società ha le capacità finanziarie per rispettare il tetto minimo delle spese (1.750.000 euro, poco meno di tre miliardi e mezzo di lire, ndr) per il futuro torneo. E per fare questo, non basta dire che abbiamo diverse trattative con possibili sponsor e finanziatori. Ci vogliono i contratti, non i contatti».
La gente, però, si sta stancando di un ritornello che, immancabile, si intona ogni mese di giugno.
«Capisco tutto e tutti, però lo sport di oggi è anche questo. Non abbiamo sponsor che ci garantiscono accordi pluriennali e all'inizio di ogni annata bisogna ricominciare il 'giro' delle consultazioni e a volte anche delle 'pressioni' sui possibili partner. E non crediate che sia un compito tanto simpatico, recitare il ruolo dell''esattore'…».
Eppure a Fabriano, dove la religione pagana è il basket, di soldini ne girano parecchi. Ecco, mettiamo che arrivasse il «magnate» di turno a offrire fior di quattrini pur di prendere in mano la società, voi sareste disposti a lasciare campo libero? «Che domande… Io sarei il primo a farmi da parte, cedendo la presidenza e quant'altro per fare posto a chi ha maggiori potenzialità economiche. Non sono mica così geloso e stupido da pensare di restare a dispetto dei santi e… dei quattrini. Il problema, però, è che si fa sempre più dura trovare il 'padrone unico' dopo la sentenza Bosman. Qui, purtroppo, c'è tanto da spendere e niente, almeno a livello di 'risarcimento' economico, da guadagnare».
A proposito, il sindaco si dice pronto a darti una mano, ma da un bel pezzo non vi sentite… «Voi giornalisti mi trovate sempre, quindi anche lui può facilmente rintracciarmi. Battute a parte, con Roberto ci vedremo in Consiglio comunale mercoledì e se vuole aiutarci ben venga il suo apporto, specie in un momento come questo».
E la «fuga» dei campioni? La piazza è in fermento per le possibili perdite di Monroe, Thompson e Meeks. «Non mi risulta che qualcuno di loro abbia firmato da altre parti. Cerchiamo di tenere la situazione sotto controllo, anche se al momento abbiamo problemi ancor più affannosi. E poi, come ho sempre detto, certe scelte tecniche competeranno all'allenatore».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino