TRIESTE - Roberto Cosolini, presidente della Coop Nordest, fa il punto della situazione in casa della Pallacanestro Trieste alla vigilia della scadenza per l’iscrizione della società al prossimo campionato.
Una situazione che ha fatto registrare importanti passi avanti ma anche qualche brusca frenata soprattutto in un settore, quello delle piccole e medie imprese, dal quale la società triestina si attendeva una risposta più incoraggiante.
«L’obiettivo che ci siamo posti – ha ricordato Cosolini nella conferenza stampa tenuta ieri – era quello di blindare la situazione economica della società. Direi che possiamo considerare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda del punto di vista dal quale lo guardiamo. Di positivo c’è che nella compagine societaria siamo riusciti a far entrare componenti di grande prestigio e solidità. L’ingresso delle Generali, della CrTrieste del gruppo Unicredito e della Essepiù, controllata della Coop Nordest, rappresenta il raggiungimento dell’obiettivo di formare una public company cittadina. Una partecipazione importante – ha continuato Cosolini – che porta però il totale a circa il 70% dell’obiettivo che ci eravamo prefissati».
E proprio il 30% del budget ancora da coprire rappresenta quel bicchiere mezzo vuoto a cui accennava Cosolini. «Premetto che per la mia professione sono abituato ad avere il massimo rispetto per i soldi degli altri, ma devo dire che abbiamo riscontrato una grande freddezza da parte di quelle aziende che basano la loro attività esclusivamente su Trieste e quindi sono le prime beneficiarie della crescita della città attraverso lo sport, la cultura e il turismo. Non credo che avremo gli stessi problemi che abbiamo avuto lo scorso anno per completare l’iscrizione ma certo, se nei prossimi giorni riusciremo a sfondare il muro di diffidenza delle piccole e medie imprese – ha concluso Cosolini – questa società potrebbe essere in grado di fare l’auspicato salto di qualità».
Lorenzo Gatto
Una situazione che ha fatto registrare importanti passi avanti ma anche qualche brusca frenata soprattutto in un settore, quello delle piccole e medie imprese, dal quale la società triestina si attendeva una risposta più incoraggiante.
«L’obiettivo che ci siamo posti – ha ricordato Cosolini nella conferenza stampa tenuta ieri – era quello di blindare la situazione economica della società. Direi che possiamo considerare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda del punto di vista dal quale lo guardiamo. Di positivo c’è che nella compagine societaria siamo riusciti a far entrare componenti di grande prestigio e solidità. L’ingresso delle Generali, della CrTrieste del gruppo Unicredito e della Essepiù, controllata della Coop Nordest, rappresenta il raggiungimento dell’obiettivo di formare una public company cittadina. Una partecipazione importante – ha continuato Cosolini – che porta però il totale a circa il 70% dell’obiettivo che ci eravamo prefissati».
E proprio il 30% del budget ancora da coprire rappresenta quel bicchiere mezzo vuoto a cui accennava Cosolini. «Premetto che per la mia professione sono abituato ad avere il massimo rispetto per i soldi degli altri, ma devo dire che abbiamo riscontrato una grande freddezza da parte di quelle aziende che basano la loro attività esclusivamente su Trieste e quindi sono le prime beneficiarie della crescita della città attraverso lo sport, la cultura e il turismo. Non credo che avremo gli stessi problemi che abbiamo avuto lo scorso anno per completare l’iscrizione ma certo, se nei prossimi giorni riusciremo a sfondare il muro di diffidenza delle piccole e medie imprese – ha concluso Cosolini – questa società potrebbe essere in grado di fare l’auspicato salto di qualità».
Lorenzo Gatto