VARESE — «Per Varese, nella sostanza, non cambia nulla. Abbiamo già sotto contratto cinque giocatori italiani (Pozzecco, Vescovi, Conti, Di Giuliomaria e Borghi) e un extracomunitario (il siberiano Pavel Podkolzin) ma siamo vicini al rinnovo con altri due italiani, Zanus Fortes e Davolio. Dobbiamo fare il resto della squadra, è vero, ma siamo già a buon punto rispetto ad altre società». Mario Oioli, team manager della Metis, si aspettava questa decisione del Consiglio federale, ma intanto altre società si lamentano e chiedono deroghe, in particolare sui contratti già depositati in Lega. «Se si parte con nuove regole devono valere per tutti, anche per i club che hanno già sotto contratto atleti extracomunitari - prosegue Oioli, spiegando la posizione ufficiale della Pallacanestro Varese - se il numero fissato è di cinque atleti extraCee non ci devono essere eccezioni. In ogni caso giudichiamo positivo anche stabilire un tetto massimo di atleti da tesserare in una stagione: non devono esserci più società che partono con un organico e finiscono con un altro. Il numero di 18 tesserabili è più che sufficiente per mettersi al riparo da infortuni o problemi tecnici».
La Metis, tuttavia, deve pensare a come rinforzare la squadra, seguendo le indicazioni di Gregor Beugnot ma soprattutto guardando al budget a disposizione. «Per ora siamo ancora in una fase di monitoraggio, aspettiamo tempi e prezzi migliori - conclude Oioli, che come Dodo Rusconi attende di conoscere quali saranno le risorse economiche messe a disposizione da Gianfranco Castiglioni - Beugnot ci ha dato diverse idee, ma anche il lavoro di scouting fatto nei mesi in scorsi ci è stato utile».
Se il caso Pozzecco sia vero o presunto lo diranno i prossimi giorni, ma al momento nulla fa pensare a una sua partenza, mentre il fatto che Andrea Meneghin sia sul mercato potrebbe interessare Varese, anche se i due miliardi e rotti all'anno di ingaggio sono un grandissimo ostacolo. E se i due si scambiassero il posto? Dipende da quello che ha in testa Giorgio Seragnoli, proprietario della Skipper ed estimatore del Poz, ma è improbabile. Tuttavia c'è un altro particolare su cui riflettere: il nuovo direttore generale della Kinder è Dadone Lombardi, adora il Poz e ha conservato buoni rapporti con Varese.
Roberto Pacchetti
La Metis, tuttavia, deve pensare a come rinforzare la squadra, seguendo le indicazioni di Gregor Beugnot ma soprattutto guardando al budget a disposizione. «Per ora siamo ancora in una fase di monitoraggio, aspettiamo tempi e prezzi migliori - conclude Oioli, che come Dodo Rusconi attende di conoscere quali saranno le risorse economiche messe a disposizione da Gianfranco Castiglioni - Beugnot ci ha dato diverse idee, ma anche il lavoro di scouting fatto nei mesi in scorsi ci è stato utile».
Se il caso Pozzecco sia vero o presunto lo diranno i prossimi giorni, ma al momento nulla fa pensare a una sua partenza, mentre il fatto che Andrea Meneghin sia sul mercato potrebbe interessare Varese, anche se i due miliardi e rotti all'anno di ingaggio sono un grandissimo ostacolo. E se i due si scambiassero il posto? Dipende da quello che ha in testa Giorgio Seragnoli, proprietario della Skipper ed estimatore del Poz, ma è improbabile. Tuttavia c'è un altro particolare su cui riflettere: il nuovo direttore generale della Kinder è Dadone Lombardi, adora il Poz e ha conservato buoni rapporti con Varese.
Roberto Pacchetti