Gioia vera, intima, da gustare: così è per chi torna a vincere dopo nove partite giocate bene e perse, per chi ha fatto gruppo nelle situazioni più disperate, per chi ha continuato a lottare quando la voglia di mollare tutto era grande. Sono i «vecchi», soprattutto, a vincere la «partita della vita», quella che vale una stagione, quella che allontana una retrocessione pronosticata da chi non conosce il cuore e la tecnica della Müller di Lino Lardo. Higgs e Burrough danno una mano, aiutano a rifiatare a chi ha «tirato la carretta» per mesi, ma sono la supremazia di Andrea Camata sotto canestro, la sostanza di Paolo Alberti, le iniziative di Rombaldoni nel secondo tempo, i punti di Carroll nella terza frazione, la superba prova di Ivory a rendere vano ogni tentativo della squadra di Andrea Mazzon.
La salvezza, ora, è lì ad un passo. La Fillattice Imola è otto punti sotto e dovrebbe vincere cinque delle sette partite che restano, con la Müller sempre a secco, per risalire dall’«inferno». Ma, soprattutto, il tempo ora gioca a favore di Lardo che potrà meglio inserire i due nuovi americani. Che sia difficile inserirli in un gioco offensivo fluido come quello gialloblù, dove tutti toccano la palla, è chiaramente emerso contro Imola, ma sia Higgs che Burrough dimostrano di avere le qualità per riuscirci.
La partita è ricca di tensione. Non può essere bella. Ma tocca emotivamente. Ogni palla che si infila nel canestro alimenta la speranza, ogni conclusione sbagliata ti rimette la paura addosso. La Müller, indubbiamente, resta più lucida della Fillattice nei momenti topici e, complessivamente, gioca meglio di squadra. Tutti portano qualcosa a Lardo, non tutti danno il dovuto a Mazzon. L’avvio fa tremare. Ambrassa trova subito i giusti canali aerei (12-17 all’8’); Burrough segna il suo primo canestro dopo 12 minuti, ma poi fa due «sfondamenti»; Alberti rimedia con quattro punti di fila e la Müller allunga sul 33-28, ma la risposta è immediata: 8-0. Tocca a Carroll agganciare la Fillattice all’ultimo secondo del primo tempo con una tripla. La Müller tira meglio e domina ai rimbalzi, ma paga 10 palle perse.
Si ricomincia e la terza frazione esalta i gialloblù. L’ultimo pareggio della partita è al 23’ (40-40) siglato da Heal, play australiano che non conferma la sua capacità balistica (Imola gioca meglio quando in regia c’è Fazzi). Poi la Müller comincia a costruire il suo capitale. Rombaldoni, partito male, offre alcune giocate superbe. Una «rubata» a Heal e contropiede, più assist per il gioco da tre punti di Carroll portano al parziale di 7-0 e la Müller sale a «più 8» quando Carroll infila la sua seconda tripla (sbagliando il tiro libero aggiuntivo). Lì la Müller ha almeno quattro occasioni per salire in doppia cifra, ma le fallisce. Però gioca superbamente in difesa. Higgs «cancella» Bailey, Camata doma Williams, Alberti concede nulla a Gray, i piccoli non danno spazio ai bombaroli di Imola tenendo «fuori partita» Moltedo e domando, alla lunga, un Ambrassa non più cercato con continuità dai suoi.
L’ultimo quarto offre un’altalena di emozioni. La Müller parte con un 1-8 al tiro, la Fillattice arriva a «meno 6», ma una tripla di Rombaldoni con la palla che scende nella retina dopo essersi innalzata dal ferro fa capire che la serata è quella giusta. Ancora Romba, dalla lunetta, dà il massimo vantaggio: 67-55 a 3’55" dalla sirena. Ivory potrebbe «chiudere» la partita, ma sbaglia due tiri da sotto in contropiede, ma poi è lui a rubare palla a Fazzi sulla rimessa e infilare: 71-60 a meno 2’19. Non è finita, perchè la Müller non segna per un minuto e la Fillattice, con Williams e Heal si porta sul 72-67 ed ha due volte la palla del possibile «meno 3» all’inizio dell’ultimo minuto. Sbaglia e Ivory va a infilare il 74-67 a meno 28". Poi è solo fallo sistematico di Imola, ma Romba e Burrough non tremano dalla lunetta (79-69).
Renzo Puliero
La salvezza, ora, è lì ad un passo. La Fillattice Imola è otto punti sotto e dovrebbe vincere cinque delle sette partite che restano, con la Müller sempre a secco, per risalire dall’«inferno». Ma, soprattutto, il tempo ora gioca a favore di Lardo che potrà meglio inserire i due nuovi americani. Che sia difficile inserirli in un gioco offensivo fluido come quello gialloblù, dove tutti toccano la palla, è chiaramente emerso contro Imola, ma sia Higgs che Burrough dimostrano di avere le qualità per riuscirci.
La partita è ricca di tensione. Non può essere bella. Ma tocca emotivamente. Ogni palla che si infila nel canestro alimenta la speranza, ogni conclusione sbagliata ti rimette la paura addosso. La Müller, indubbiamente, resta più lucida della Fillattice nei momenti topici e, complessivamente, gioca meglio di squadra. Tutti portano qualcosa a Lardo, non tutti danno il dovuto a Mazzon. L’avvio fa tremare. Ambrassa trova subito i giusti canali aerei (12-17 all’8’); Burrough segna il suo primo canestro dopo 12 minuti, ma poi fa due «sfondamenti»; Alberti rimedia con quattro punti di fila e la Müller allunga sul 33-28, ma la risposta è immediata: 8-0. Tocca a Carroll agganciare la Fillattice all’ultimo secondo del primo tempo con una tripla. La Müller tira meglio e domina ai rimbalzi, ma paga 10 palle perse.
Si ricomincia e la terza frazione esalta i gialloblù. L’ultimo pareggio della partita è al 23’ (40-40) siglato da Heal, play australiano che non conferma la sua capacità balistica (Imola gioca meglio quando in regia c’è Fazzi). Poi la Müller comincia a costruire il suo capitale. Rombaldoni, partito male, offre alcune giocate superbe. Una «rubata» a Heal e contropiede, più assist per il gioco da tre punti di Carroll portano al parziale di 7-0 e la Müller sale a «più 8» quando Carroll infila la sua seconda tripla (sbagliando il tiro libero aggiuntivo). Lì la Müller ha almeno quattro occasioni per salire in doppia cifra, ma le fallisce. Però gioca superbamente in difesa. Higgs «cancella» Bailey, Camata doma Williams, Alberti concede nulla a Gray, i piccoli non danno spazio ai bombaroli di Imola tenendo «fuori partita» Moltedo e domando, alla lunga, un Ambrassa non più cercato con continuità dai suoi.
L’ultimo quarto offre un’altalena di emozioni. La Müller parte con un 1-8 al tiro, la Fillattice arriva a «meno 6», ma una tripla di Rombaldoni con la palla che scende nella retina dopo essersi innalzata dal ferro fa capire che la serata è quella giusta. Ancora Romba, dalla lunetta, dà il massimo vantaggio: 67-55 a 3’55" dalla sirena. Ivory potrebbe «chiudere» la partita, ma sbaglia due tiri da sotto in contropiede, ma poi è lui a rubare palla a Fazzi sulla rimessa e infilare: 71-60 a meno 2’19. Non è finita, perchè la Müller non segna per un minuto e la Fillattice, con Williams e Heal si porta sul 72-67 ed ha due volte la palla del possibile «meno 3» all’inizio dell’ultimo minuto. Sbaglia e Ivory va a infilare il 74-67 a meno 28". Poi è solo fallo sistematico di Imola, ma Romba e Burrough non tremano dalla lunetta (79-69).
Renzo Puliero