News

Messina cerca una via d´uscita

Virtus: Consolini o Tanjevic, non rimane che scegliere

PURE ieri Ettore Messina era ancora l´allenatore della Virtus, benchè non fossero usciti ulteriori comunicati. E pure oggi dovrebbe restarlo: il settimo giorno si riposò anche il Signore. Certo che, se domenica scorsa Madrigali chiamò a sé Lombardi per dirgli che intendeva consegnargli le chiavi della Virtus, ossia del paese dei balocchi più agognato della sua vita, oggi potrebbe toccare a Messina colloquiare col grande capo. Per dirsi cosa è un mistero ormai finto, di quelli che, immaginata una scacchiera a dividere pensieri e parole dei due, qualcosa fanno azzardare.
Lato Messina. Se ne vuole andare, non ne può più di stare in un posto dove i segnali di sgradimento sono stati fittissimi, dalle lontane e famigerate idi di marzo. Nomine dirigenziali a parte, anche sentirsi dare dell´esaurito, beninteso con tanto affetto, non dev´essere il massimo della vita. E´ intuibile che Messina non abbia firmato nulla altrove; lo è altrettanto che il suo agente Grant porti nella valigetta le carte cui aggiungere solo uno scarabocchio: ma prima Messina deve uscire dalla Virtus. E allora il bivio è questo: divorzio indolore, consensuale e senza polemiche, ognuno per la sua strada e pochi stracci per aria? Oppure rottura sanguinosa, per anatemi, maledizioni e tribunali, perché la ferita non si sana proprio più?
Lato Madrigali. Il presidente ribadisce ogni giorno che il bravo, bello e buono Messina è il tecnico della Virtus. L´apparenza è che, per tenerlo a tutti i costi, sia disposto pure a incatenarlo. La sostanza è che esista un prezzo per uscire e che Madrigali non intenda abbassarlo. Il dare e l´avere sono insondabili: conti in sospeso, nonché clausole e penali scritte sul contratto di Messina, li conoscono loro. Poi c´è pure una partita di immagine, benchè qui la rimonta di Madrigali partirebbe molto da basso: tra i duellanti, è di gran lunga il contendente meno popolare, per la platea. Che pure il presidente non voglia più Messina è più che un indizio, sperando di non scatenare con ciò altri diluvii di comunicati. Quel che è da trovare è solo un modo decente per mollarsi.
Poi, pure l´incatenamento non funziona. Nessuno può essere obbligato a lavorare dove non vuole. Si dimette (per iscritto, tassello mancante) e può andarsene dove gli pare. In scia, è vero, si può finire per tribunali, a rinfacciarsi vicendevoli danni. Così, se non si trova l´accordo, ci sarà pane per avvocati. Se si trova, e si divorzia, Madrigali potrebbe puntare su un´immediata ripartenza: grossi arrivi sul fronte giocatori o un grosso arrivo in panchina. E allora, da Ivkovic a Tanjevic a Sagadin a chissà chi altro, alzateli e abbassateli come volete sul borsino quotidiano. Fatte salve le diversità personali, concettualmente sono lo stesso allenatore: ossia un big in entrata al posto di un big in uscita. Tanjevic ha giocato ieri sera la seconda finale in Francia: potrebbe essere presto il favorito. In caso contrario, fatto firmare un biennale giovedì a Consolini, un tecnico valoroso e dignitoso la Virtus a libro paga ce l´ha: può promuoverlo titolare, e questa è tuttora un´opzione forte del vertice bianconero, o può proporgli di fare il vice a uno dei predetti. Che ancora non gli abbiano chiesto né la prima né la seconda cosa, è ovvio, anzi banale. La Virtus un allenatore ce l´ha. Ettore Messina, perbacco.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor