Il mercato ristagna, ma almeno adesso sono fissati i paletti per fare le squadre. L’unico uomo nuovo certo per la prossima stagione, per ora, è il terzo arbitro in campo. Tra un raduno della nazionale e l’altro, ce ne parla il coach della Snaidero, Fabrizio Frates.
«Adesso abbiamo punti di riferimento – ribadisce dopo una giornata al mare –: al massimo cinque extracomunitari, più un sesto permesso di soggiorno per eventuali sostituzioni; minimo tre italiani a referto. Ora dobbiamo pensare a fare la squadra dentro le regole».
È un po’ come scoprire l’acqua calda, ma non si può dire molto di più – se non parlare di abboccamenti – di un mercato della Snaidero stagnante attorno alla doppia palla al piede dei contratti di Gentile ed Esposito da piazzare, se possibile, altrove e altrimenti.
Frates, che mercoledì si ritroverà ancora in azzurro, con ogni probabilità con l’altro arancione Mian, e giovedì partirà per la Cina per il tour che finirà il 9 luglio, si rifà i conti in tasca sugli extracomunitari.
«Non se ne parla – afferma proprio lui che a fine stagione era stato il più convinto assertore della linea verde – di spendere uno dei permessi di soggiorno per Cuic. Siccome nel contingente non rientrano solo gli atleti, ma tutti i tesserati, è da studiare bene anche una soluzione per il massaggiatore Mihaljcic. Non possiamo permetterci di giocarci così due carte sugli extracomunitari».
Il discorso fila via molto più sciolto e fluido sul tema del triplo arbitraggio. «Penso e spero – dice Frates – che sia un’innovazione positiva. L’Eurolega e la Nba vanno già in quella direzione. Non c’è dubbio, secondo me, che tre arbitri vedano meglio di due. È un passo avanti verso partite più corrette e regolari, anche se già da anni in Italia il livello degli arbitraggi è molto alto».
Il coach della Snaidero fotografa anche quali saranno i vantaggi dell’innovazione introdotta dalla Fip. «Il campo – spiega – sarà diviso in più fasce dagli arbitri. Non dovrebbero più sfuggire loro i momenti d’ombra, dovrebbero chiudere i buchi. Sarà più controllato il gioco lontano dalla palla e, quindi, gli arbitri dovrebbero fischiare meglio».
Intanto, fischiano le orecchie a lui che, tra la chiusura del raduno ad Alassio e la partenza per la Cina, ha messo in conto di rifare il punto della situazione domani con il gm Giancarlo Sarti. In forse il summit con il presidente Edi Snaidero. Al massimo, la buona notizia del contratto del preparatore atletico Luigino Sepulcri riportato a casa.
Valerio Morelli
«Adesso abbiamo punti di riferimento – ribadisce dopo una giornata al mare –: al massimo cinque extracomunitari, più un sesto permesso di soggiorno per eventuali sostituzioni; minimo tre italiani a referto. Ora dobbiamo pensare a fare la squadra dentro le regole».
È un po’ come scoprire l’acqua calda, ma non si può dire molto di più – se non parlare di abboccamenti – di un mercato della Snaidero stagnante attorno alla doppia palla al piede dei contratti di Gentile ed Esposito da piazzare, se possibile, altrove e altrimenti.
Frates, che mercoledì si ritroverà ancora in azzurro, con ogni probabilità con l’altro arancione Mian, e giovedì partirà per la Cina per il tour che finirà il 9 luglio, si rifà i conti in tasca sugli extracomunitari.
«Non se ne parla – afferma proprio lui che a fine stagione era stato il più convinto assertore della linea verde – di spendere uno dei permessi di soggiorno per Cuic. Siccome nel contingente non rientrano solo gli atleti, ma tutti i tesserati, è da studiare bene anche una soluzione per il massaggiatore Mihaljcic. Non possiamo permetterci di giocarci così due carte sugli extracomunitari».
Il discorso fila via molto più sciolto e fluido sul tema del triplo arbitraggio. «Penso e spero – dice Frates – che sia un’innovazione positiva. L’Eurolega e la Nba vanno già in quella direzione. Non c’è dubbio, secondo me, che tre arbitri vedano meglio di due. È un passo avanti verso partite più corrette e regolari, anche se già da anni in Italia il livello degli arbitraggi è molto alto».
Il coach della Snaidero fotografa anche quali saranno i vantaggi dell’innovazione introdotta dalla Fip. «Il campo – spiega – sarà diviso in più fasce dagli arbitri. Non dovrebbero più sfuggire loro i momenti d’ombra, dovrebbero chiudere i buchi. Sarà più controllato il gioco lontano dalla palla e, quindi, gli arbitri dovrebbero fischiare meglio».
Intanto, fischiano le orecchie a lui che, tra la chiusura del raduno ad Alassio e la partenza per la Cina, ha messo in conto di rifare il punto della situazione domani con il gm Giancarlo Sarti. In forse il summit con il presidente Edi Snaidero. Al massimo, la buona notizia del contratto del preparatore atletico Luigino Sepulcri riportato a casa.
Valerio Morelli