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Spogliatoi a Verona

Lardo: «Un premio al gruppo storico ed ai nostri tifosi»

«È la vittoria di quelli che hanno giocato sino adesso, la vittoria di questo straordinario gruppo che ha lavorato sino ad oggi in condizioni improbe». Lino Lardo si concede all’abbraccio dei tifosi, che lo chiamano e richiamano alle transenne per l’applauso, la pacca sulle spalle, il complimento, poi lascia presto il Palaolimpia, forse per gustarsi da solo, con la sua famiglia un successo che mette fine ad uno dei periodi più difficili dell’intera storia della Scaligera. La vittoria vale la salvezza, anche se Lino avverte che «non abbiamo ancora concluso nulla» e che «altri due-quattro punti sarà necessario conquistare». «Ma questo - aggiunge - era il momento giusto per tornare a vincere per un gruppo che, anche se ha subito nove sconfitte consecutive, ha lottato sempre con grande spirito di sacrificio, con molta dignità in situazioni difficili, con grandissimo cuore. Ringrazio pubblicamente i giocatori che sono andati in campo sino adesso: questa vittoria è dedicata totalmente a loro. I due nuovi ci hanno dato una mano e non vanno dimenticati i loro meriti, ma lasciate che il mio pensiero e ringraziamento vada, soprattutto, ai giocatori che ho allenato in questo periodo. La depressione, nelle situazioni in cui ci trovavamo, era sempre possibile, ma loro l’hanno sempre respinta. Anche grazie all’apporto dei nostri tifosi». Andrea Mazzon si è molto arrabbiato, nel corso della partita, in alcune situazioni nelle quali la Fillattice ha mancato buone opportunità. Il suo ritorno a Verona, per la prima volta da avversario, è molto amaro. Commenta: «Nel primo tempo abbiamo recuperato una quindicina di palloni, ma nel secondo, quando c’era da stringere e fare cose importanti, abbiamo sbagliato e siamo scomparsi su certe cose. Ambrassa, dopo un primo tempo superlativo, non è stato cercato a sufficienza. All’ultimo minuto, abbiamo avuto due volte la palla del "meno 3", ma abbiamo sbagliato tiri da sotto. E se sbagliamo tiri da sotto, ragazzi, non so proprio cosa dire. Ci sono stati momenti nei quali c’era la possibilità di prendere in mano la gara, ma lì abbiamo sbagliato: paura nelle scelte? Peso della responsabilità? Non so. So che hanno pesato i quattro falli di Fazzi, in una partita nella quale non potevo contare su Romboli e con Heal ancora col fuso orario nella testa. Sono molto, molto arrabbiato perchè in campo si deve "morire" e qualcuno non ha provato a "morire" sul campo». (r.p.)
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