C'è solo riconoscenza e gratitudine nelle prime dichiarazioni ufficiali di Piero Bucchi come ex allenatore della Di Nola.
"Ringrazio l’Avv. Maione e suo figlio per avermi dato la possibilità di contribuire a riportare questa splendida piazza in A1. Di loro ho apprezzato la professionalità, la passione ed i valori umani con i quali dirigono la Società".
E' deluso chi s'aspettava di registrare un intervento del coach bolognese condito dal sale della polemica. Bucchi, al contrario, sottolinea anche il "proficuo rapporto professionale consumato con il giemme Fadini, l'impegno e la dedizione mostrata dai giocatori con i quali ho condiviso gioie e sofferenze nonchè l'apportofornito dal generoso pubblico, che in più di una occasione ha rappresentato per la squadra il sesto uomo, e gli amici che mi hanno fatto amare ed apprezzare Napoli".
Parole dolci che dovrebbero far calare definitivamente il sipario sulla prima vicenda spinosa che la Di Nola si è ritrovata tra le dita dopo aver vinto il campionato di Legadue. Da oggi, infatti, l'obiettivo si sposta completamente sulla rosa di nomi dalla quale dovrebbe venir fuori il nuovo allenatore azzurro. Anche se, al riguardo, Fadini sottolinea la volontà sua e dei dirigenti napoletani di non voler in nessun modo affrettare la scelta.
"Per quanto riguarda il successore di Bucchi siamo ancora in alto mare. Anche perchè la decisione che ha spinto Piero a lasciarci ci ha colti di sorpresa. Finora, dunque, ho avuto solo il tempo di compiere qualche riflessione ed effettuare alcune conversazioni riservate. Adesso, dopo aver valutato mille possibilità e soluzioni, con il presidente potrò parlare di quelle che considero le candidature più affidabili. Di certo, ora come ora, posso solo confermare che la Di Nola non correrà dietro alle mode del momento".
Marcelletti, Dalmonte, Saibene. Questi, senza escludere l'ipotesi avanzata in società di un allenatore americano, alcuni dei cognomi saltati fuori non appena quella del probabile divorzio tra Napoli e Bucchi è diventata qualcosa in più di una semplice sensazione. Uomini che rispondono alle caratteristiche peculiari del coach adatto alla Di Nola, secondo Fadini. Con Marcelletti, che per i cinque anni trascorsi a Verona con l'attuale giemme partenopeo, sembrerebbe qualche metro davanti alla concorrenza. Sembrerebbe...
"Il fatto che la candidatura di Marcelletti sia stata molto gettonata-continua Fadini-in qualche modo m'ha sorpreso. Fino ad un mese fa, infatti, il coach casertano era piuttosto inviso alla piazza. Se dovessi decidere da solo, considerata la stima, l'affetto e l'amicizia che mi legano a Franco, non avrei dubbi. Ma qui non bisogna ragionare con i sentimenti, bensì con la razionalità. E allora, prima di tutto, servirà comprendere la filosofia della squadra che si andrà a comporre e valutare la compatibilità di un coach che dovrà rivelarsi adatto a vivere bene l'ambiente e la città. Fortunatamente, tornando a Marcelletti, il rapporto che ho con lui è a prova d'...ingaggio. Lo dimostra il fatto che mercoledì prossimo andremo insieme ad assistere alla Summer League di Treviso.
Carlo Carione
"Ringrazio l’Avv. Maione e suo figlio per avermi dato la possibilità di contribuire a riportare questa splendida piazza in A1. Di loro ho apprezzato la professionalità, la passione ed i valori umani con i quali dirigono la Società".
E' deluso chi s'aspettava di registrare un intervento del coach bolognese condito dal sale della polemica. Bucchi, al contrario, sottolinea anche il "proficuo rapporto professionale consumato con il giemme Fadini, l'impegno e la dedizione mostrata dai giocatori con i quali ho condiviso gioie e sofferenze nonchè l'apportofornito dal generoso pubblico, che in più di una occasione ha rappresentato per la squadra il sesto uomo, e gli amici che mi hanno fatto amare ed apprezzare Napoli".
Parole dolci che dovrebbero far calare definitivamente il sipario sulla prima vicenda spinosa che la Di Nola si è ritrovata tra le dita dopo aver vinto il campionato di Legadue. Da oggi, infatti, l'obiettivo si sposta completamente sulla rosa di nomi dalla quale dovrebbe venir fuori il nuovo allenatore azzurro. Anche se, al riguardo, Fadini sottolinea la volontà sua e dei dirigenti napoletani di non voler in nessun modo affrettare la scelta.
"Per quanto riguarda il successore di Bucchi siamo ancora in alto mare. Anche perchè la decisione che ha spinto Piero a lasciarci ci ha colti di sorpresa. Finora, dunque, ho avuto solo il tempo di compiere qualche riflessione ed effettuare alcune conversazioni riservate. Adesso, dopo aver valutato mille possibilità e soluzioni, con il presidente potrò parlare di quelle che considero le candidature più affidabili. Di certo, ora come ora, posso solo confermare che la Di Nola non correrà dietro alle mode del momento".
Marcelletti, Dalmonte, Saibene. Questi, senza escludere l'ipotesi avanzata in società di un allenatore americano, alcuni dei cognomi saltati fuori non appena quella del probabile divorzio tra Napoli e Bucchi è diventata qualcosa in più di una semplice sensazione. Uomini che rispondono alle caratteristiche peculiari del coach adatto alla Di Nola, secondo Fadini. Con Marcelletti, che per i cinque anni trascorsi a Verona con l'attuale giemme partenopeo, sembrerebbe qualche metro davanti alla concorrenza. Sembrerebbe...
"Il fatto che la candidatura di Marcelletti sia stata molto gettonata-continua Fadini-in qualche modo m'ha sorpreso. Fino ad un mese fa, infatti, il coach casertano era piuttosto inviso alla piazza. Se dovessi decidere da solo, considerata la stima, l'affetto e l'amicizia che mi legano a Franco, non avrei dubbi. Ma qui non bisogna ragionare con i sentimenti, bensì con la razionalità. E allora, prima di tutto, servirà comprendere la filosofia della squadra che si andrà a comporre e valutare la compatibilità di un coach che dovrà rivelarsi adatto a vivere bene l'ambiente e la città. Fortunatamente, tornando a Marcelletti, il rapporto che ho con lui è a prova d'...ingaggio. Lo dimostra il fatto che mercoledì prossimo andremo insieme ad assistere alla Summer League di Treviso.
Carlo Carione