FABRIANO — Ottocentomila euro. E' questo, spiccioli in più spiccioli in meno, il 'buco' che il Fabriano basket deve richiudere nei propri bilanci presentando, tra la documentazione da sottoporre agli organi competenti, la sottoscrizione di validi contratti di sponsorizzazione, oppure incassando un semplice assegno da convogliare nelle casse biancoblù. Il tutto entro venerdì mattina a mezzogiorno quando, in una nuova lotta contro il tempo, la società sarà chiamata a iscriversi al prossimo torneo di massima serie, per evitare la… rivolta popolare.
Recidivi? Già lo scorso anno la Lega volle vederci chiaro dopo il deposito delle pratiche fabrianesi, prendendo tempo per un secondo controllo. Problemi tecnici si disse, anche se il passivo già allora esisteva. Un 'rosso' divenuto ancor più evidente quest'anno e che ora va assolutamente limitato, se non proprio annullato. In effetti, basterebbe già colmare poco più della metà del debito (leggi 4-500 mila euro) per ricevere la deroga per rimanere in vita e quindi prendere parte al prossimo torneo.
Tocca ai Merloni. Chi sarà, dunque, a 'bilanciare' la voce uscite con qualche entrata dell'ultimo minuto? Difficile pretendere tutto e sùbito dai potenziali sponsor Banca Marche e Gatto cucine, più logico e 'abituale' indirizzarsi verso la famiglia Merloni, già la scorsa stagione sensibile al richiamo cestistico. Sì, i Merloni, ma quale dei tre esponenti? Francesco non si è mai interessato di basket, quindi va escluso a priori. L'ex sindaco Antonio pare che abbia preso tempo, mentre la possibilità più concreta resterebbe legata all'ex presidente della Confidustria, Vittorio. Da mediatore in questo senso potrebbe fungere il sindaco Sorci (a tutt'oggi dipendente della Merloni Elettrodomestici e quindi particolarmente vicino all'entourage delll'industriale), anche perché nei giorni scorsi si è finalmente rotta la cortina di ghiaccio tra il neo primo cittadino e il presidente del Fabriano basket, Claudio Biondi. I due, messe da parte le rivalità politiche, sono tornati a parlarsi, analizzando i seri problemi che affliggono l'attuale dirigenza. E chissà che…
Cara società… Ma il pensierino finale è inevitabilmente rivolto alla dirigenza di via Di Vittorio. A tutti i componenti, diciamolo sùbito, va il doveroso plauso per aver condotto negli ultimi due anni la società dalla quasi scomparsa fino ai play-off scudetto. Ora, però, che la situazione è critica (se non drammatica) e che i dirigenti per primi sanno da soli di non poter andare avanti con le proprie forze, sarebbe decisamente più responsabile passare il testimone. Perché la formula degli azionisti senza portafoglio (o comunque con scarsa liquidità) alla perenne ricerca di vitali sponsorizzazioni non può certo durare in eterno.
Alessandro Di Marco
Recidivi? Già lo scorso anno la Lega volle vederci chiaro dopo il deposito delle pratiche fabrianesi, prendendo tempo per un secondo controllo. Problemi tecnici si disse, anche se il passivo già allora esisteva. Un 'rosso' divenuto ancor più evidente quest'anno e che ora va assolutamente limitato, se non proprio annullato. In effetti, basterebbe già colmare poco più della metà del debito (leggi 4-500 mila euro) per ricevere la deroga per rimanere in vita e quindi prendere parte al prossimo torneo.
Tocca ai Merloni. Chi sarà, dunque, a 'bilanciare' la voce uscite con qualche entrata dell'ultimo minuto? Difficile pretendere tutto e sùbito dai potenziali sponsor Banca Marche e Gatto cucine, più logico e 'abituale' indirizzarsi verso la famiglia Merloni, già la scorsa stagione sensibile al richiamo cestistico. Sì, i Merloni, ma quale dei tre esponenti? Francesco non si è mai interessato di basket, quindi va escluso a priori. L'ex sindaco Antonio pare che abbia preso tempo, mentre la possibilità più concreta resterebbe legata all'ex presidente della Confidustria, Vittorio. Da mediatore in questo senso potrebbe fungere il sindaco Sorci (a tutt'oggi dipendente della Merloni Elettrodomestici e quindi particolarmente vicino all'entourage delll'industriale), anche perché nei giorni scorsi si è finalmente rotta la cortina di ghiaccio tra il neo primo cittadino e il presidente del Fabriano basket, Claudio Biondi. I due, messe da parte le rivalità politiche, sono tornati a parlarsi, analizzando i seri problemi che affliggono l'attuale dirigenza. E chissà che…
Cara società… Ma il pensierino finale è inevitabilmente rivolto alla dirigenza di via Di Vittorio. A tutti i componenti, diciamolo sùbito, va il doveroso plauso per aver condotto negli ultimi due anni la società dalla quasi scomparsa fino ai play-off scudetto. Ora, però, che la situazione è critica (se non drammatica) e che i dirigenti per primi sanno da soli di non poter andare avanti con le proprie forze, sarebbe decisamente più responsabile passare il testimone. Perché la formula degli azionisti senza portafoglio (o comunque con scarsa liquidità) alla perenne ricerca di vitali sponsorizzazioni non può certo durare in eterno.
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino