PESARO — Giocare col sorriso sulle labbra, è sempre stata la caratteristica di Pecile e lui non si è smentito nemmeno in Nazionale, una selezione giovane dove Andrea ha fatto un figurone: spumeggiante, sicuro, persino decisivo con la tripla segnata allo scadere alla Grecia che ha regalato all'Italia il torneo di Alassio. Domani parte per la Cina, l'ultima tournée prima delle meritate vacanze.
«Mi sono divertito un sacco in questi tornei con la maglia azzurra: Recalcati mi ha lasciato completamente libero di esprimermi, dandomi massima fiducia, sempre in quintetto col compito di guidare la squadra. Credo di averlo ripagato — dice —, costruire le azioni decisive delle partite contro nazionali come Lituania, Croazia e Grecia è stato gratificante, mi ha fatto crescere. In quei momenti pensavo a Booker: cosa farebbe Melvin in questo momento?, mi chiedevo. E ho provato a fare come lui: scegliere la cosa giusta».
A proposito di Booker, notizie dagli States?
«Gli ho appena scritto un'e-mail, aspetto sue notizie».
Nell'ambito del ringiovanimento della Scavolini, si parla di Pecile play titolare: che effetto fa pensare a quest'ipotesi?
«Mi rende orgoglioso, ma in fin dei conti non è giocare titolare che fa la differenza, basta essere considerato una pedina importante della squadra. Quando sono arrivato a Pesaro era questo l'obiettivo che mi ero prefisso: diventare per la Scavolini un giocatore vero, non più una promessa. E già l'anno scorso, in qualche frangente mi sono sentito così».
Giocatore importante, ma forse la squadra del prossimo anno non avrà grandi obiettivi: che ne pensa Andrea?
«Non sarei così pessimista. Lo spirito di gruppo dovrà essere la nostra forza e sono sicuro che lo sarà: se saremo più giovani, più motivati, vogliosi di dimostrare chi siamo e quanto valiamo, potremo magari recitare un'altra stagione come il 2000/2001, quando partimmo con le orecchie basse ma il risultato fu eccezionale. La Benetton senza D'Antoni non sarà più la stessa, Fortitudo e Virtus vanno incontro a cambiamenti profondi. Noi saremo lì sotto, pronti ad approfittarne».
Dove se ne va Pecile in vacanza?
«A casa di Blair, che costringerò poi a tornare indietro insieme a me — ride il play —. L'11 luglio, al ritorno dalla Cina, mi imbarcherò per gli Stati Uniti, Joseph mi porterà un po' a zonzo, poi magari se trovo un nero forte in qualche campetto lo convinco a venire con noi…».
Elisabetta Ferri
«Mi sono divertito un sacco in questi tornei con la maglia azzurra: Recalcati mi ha lasciato completamente libero di esprimermi, dandomi massima fiducia, sempre in quintetto col compito di guidare la squadra. Credo di averlo ripagato — dice —, costruire le azioni decisive delle partite contro nazionali come Lituania, Croazia e Grecia è stato gratificante, mi ha fatto crescere. In quei momenti pensavo a Booker: cosa farebbe Melvin in questo momento?, mi chiedevo. E ho provato a fare come lui: scegliere la cosa giusta».
A proposito di Booker, notizie dagli States?
«Gli ho appena scritto un'e-mail, aspetto sue notizie».
Nell'ambito del ringiovanimento della Scavolini, si parla di Pecile play titolare: che effetto fa pensare a quest'ipotesi?
«Mi rende orgoglioso, ma in fin dei conti non è giocare titolare che fa la differenza, basta essere considerato una pedina importante della squadra. Quando sono arrivato a Pesaro era questo l'obiettivo che mi ero prefisso: diventare per la Scavolini un giocatore vero, non più una promessa. E già l'anno scorso, in qualche frangente mi sono sentito così».
Giocatore importante, ma forse la squadra del prossimo anno non avrà grandi obiettivi: che ne pensa Andrea?
«Non sarei così pessimista. Lo spirito di gruppo dovrà essere la nostra forza e sono sicuro che lo sarà: se saremo più giovani, più motivati, vogliosi di dimostrare chi siamo e quanto valiamo, potremo magari recitare un'altra stagione come il 2000/2001, quando partimmo con le orecchie basse ma il risultato fu eccezionale. La Benetton senza D'Antoni non sarà più la stessa, Fortitudo e Virtus vanno incontro a cambiamenti profondi. Noi saremo lì sotto, pronti ad approfittarne».
Dove se ne va Pecile in vacanza?
«A casa di Blair, che costringerò poi a tornare indietro insieme a me — ride il play —. L'11 luglio, al ritorno dalla Cina, mi imbarcherò per gli Stati Uniti, Joseph mi porterà un po' a zonzo, poi magari se trovo un nero forte in qualche campetto lo convinco a venire con noi…».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino