MILANO — Il simbolo del suo impero è un elefantino. Il suo business è vendere arte in tv. La sua passione è lo sport. Giorgio Corbelli, nuovo proprietario dell'Olimpia, ha costruito le sue fortune creando Telemarket, l'emittente televisiva che vende quadri e antiquariato. Ma la sua vera mania è sempre stata lo sport. Dopo aver sfiorato l'acquisto del Brescia Calcio, soffiatogli da Corioni nel gennaio del 1989, l'allora quasi sconosciuto Corbelli acquista da Ludovico Guarneri la Pallacanestro Brescia, e ne diventa presidente. In quella squadra giocavano campioni dai nomi importanti: Mike Mitchell, Kim Hughes e tanti italiani capitanati da Gelsomini. Dopo un paio di salvezze acciuffate per i capelli, nel '90-'91 Brescia retrocede in B, con Sales, poi sostuito da Dalmonte, in panchina. La serie cadetta non è un palcoscenico da Corbelli, che resta proprietario, ma si defila dal ruolo di presidente. Nel '92 si allontana da Brescia, sua città adottiva, e acquista il Basket Forlì. Nemmeno in Romagna, dove si dà anche al baseball con Rimini, le cose vanno meglio e Corbelli punta alla metropoli. Due anni dopo con i diritti dell'A1 acquistati da Desio, sbarca a Roma, resuscitando la Virtus dalla serie A2. Nella Capitale non vince molto, ma fa sognare i tifosi con acquisti importanti e promesse mai mantenute, sino alla cessione al duo Toti-Malagò nel 2000, quando con l'aiuto dei ministri Mastella e Cardinale e di Sergio D'Antoni, si è imbarcato nell'infausta avventura partenopea. La cessione del Napoli, formalizzata nei giorni scorsi, gli ha dato tanti soldi e linfa per iniziare una nuova avventura, targata Milano.
Maurizio Trezzi
Maurizio Trezzi