In relazione alla notifica eseguita da parte della Digos dell'identificazione dei responsabili dei fatti accaduti in occasione di gara 3 di finale scudetto al Paladozza, il vicepresidente Renato Palumbi ha commenato alla stampa con queste parole: "La Fortitudo si costituirà parte civile nel processo penale che sarà intentato contro i tifosi denunciati dalla Digos. L'iniziativa della Questura è un atto dovuto, ho già espresso il mio profondo rammarico per i fatti accaduti in quell'occasione, oltre alla forte censura dovuta all'onta dello 0-20 subito, che di certo non può far piacere. Non siamo riusciti a prevenire tali comportamenti, nonostante ci fossimo premuniti in tal senso: ora è dunque arrivato il momento di reprimere, perché sia chiaro che la società non è assolutamente coinvolta in tutto questo". In relazione, infine, alla presenza di alcuni appartenenti alla Fossa dei Leoni tra le persone denunciate, l'avvocato Palumbi ha tenuto a precisare: "La Fossa ha compiuto un atto di intelligenza ricordando di non essere sportivi, bensì tifosi. Noi dobbiamo quindi prendere atto del fatto che, come tutti i tifosi, hanno pregi e difetti. Nel frattempo la società ha cercato di valorizzare i primi e di contenere i secondi, e ritengo che in questo la nostra tifoseria sia cresciuta e maturata. L'invasione, d'altronde, non è stato frutto dell'iniziativa dei ragazzi della Fossa, bensì di un gruppo del parterre: poi, si sa, quando si accende una miccia diventa poi difficile spegnere il fuoco che divampa di conseguenza".