MILANO — Anche Giorgio Corbelli ricomincia da tre. Almeno questo è il consueto lasso di tempo, in questo caso si parla di anni, che il nuovo proprietario dell' Olimpia si prefigge come periodo necessario a costruire una squadra vincente. Per la quarta estate consecutiva, dunque, i tifosi ripartono da zero e restano alla finestra per capire se il cielo sarà finalmente sereno.
Negli ultimi anni, di questi tempi, l'Olimpia ha sempre vinto la campagna acquisti delle chiacchiere. Salvo poi finire, a metà settembre, con l'ingaggiare talenti «indimenticabili» come Gizzi, Larsen, Bergersen, Sankes e Horton. Corbelli i soldi li ha e li spende. A volte anche facendo tutto di testa sua, come quando portò a Roma, dalla sera alla mattina, Bill Edwards con un contratto da un miliardo di vecchie lire, senza praticamente dire nulla al suo staff. Uno staff, quello della Virtus targata Telemarket, che Corbelli intende ricostituire a Milano. Il general manager e suo braccio destro a Roma, Gino Natali, è già al lavoro per creare le fondamenta della squadra per la prossima stagione. Una decina di giorni fa, il fido giemme ha già contattato Mordente e Michelori, chiedendo loro di attendere gli sviluppi delle trattativa prima di firmare per altre squadre.
Detto fatto, e i due golden boy dell'ex Adecco sono restati in campana, in attesa di buone nuove che potrebbero significare rinnovo del contratto e posto nel roster, guidato - l'idea prende sempre più corpo - dal pavese Attilio Caja. A fare da concorrente al coach dell'Oltrepò potrebbe esserci Marco Crespi, sponsorizzato dal suo mentore Cappellari che in questa Olimpia dovrebbe essere il responsabile del mercato americano. Fumata nera invece per Portaluppi e Rusconi, gli artefici, a causa dei loro contratti principeschi - sempre secondo la dirigenza Olimpia -, della disastrosa stagione conclusa con la salvezza all'ultima giornata. Per salutarli definitivamente occorre sborsare qualche euro. Circa 200.000 nel caso di Rusconi, almeno questa dovrebbe essere la clausola rescissoria del contratto del centro di Bassano del Grappa. Meno della metà per liberare il «Lupo» da un accordo che lo ha fatto penare fin troppo nella passata stagione per pensare di poterlo ancora onorare. A meno che, ma siamo nel campo delle ipotesi, Corbelli non la veda diversamente e sia proprio lui a decidere, magari proponendo un ritocco agli ingaggi, di puntare ancora su questi due pezzi, pregiati, di «modernariato» cestistico.
Maurizio Trezzi
Negli ultimi anni, di questi tempi, l'Olimpia ha sempre vinto la campagna acquisti delle chiacchiere. Salvo poi finire, a metà settembre, con l'ingaggiare talenti «indimenticabili» come Gizzi, Larsen, Bergersen, Sankes e Horton. Corbelli i soldi li ha e li spende. A volte anche facendo tutto di testa sua, come quando portò a Roma, dalla sera alla mattina, Bill Edwards con un contratto da un miliardo di vecchie lire, senza praticamente dire nulla al suo staff. Uno staff, quello della Virtus targata Telemarket, che Corbelli intende ricostituire a Milano. Il general manager e suo braccio destro a Roma, Gino Natali, è già al lavoro per creare le fondamenta della squadra per la prossima stagione. Una decina di giorni fa, il fido giemme ha già contattato Mordente e Michelori, chiedendo loro di attendere gli sviluppi delle trattativa prima di firmare per altre squadre.
Detto fatto, e i due golden boy dell'ex Adecco sono restati in campana, in attesa di buone nuove che potrebbero significare rinnovo del contratto e posto nel roster, guidato - l'idea prende sempre più corpo - dal pavese Attilio Caja. A fare da concorrente al coach dell'Oltrepò potrebbe esserci Marco Crespi, sponsorizzato dal suo mentore Cappellari che in questa Olimpia dovrebbe essere il responsabile del mercato americano. Fumata nera invece per Portaluppi e Rusconi, gli artefici, a causa dei loro contratti principeschi - sempre secondo la dirigenza Olimpia -, della disastrosa stagione conclusa con la salvezza all'ultima giornata. Per salutarli definitivamente occorre sborsare qualche euro. Circa 200.000 nel caso di Rusconi, almeno questa dovrebbe essere la clausola rescissoria del contratto del centro di Bassano del Grappa. Meno della metà per liberare il «Lupo» da un accordo che lo ha fatto penare fin troppo nella passata stagione per pensare di poterlo ancora onorare. A meno che, ma siamo nel campo delle ipotesi, Corbelli non la veda diversamente e sia proprio lui a decidere, magari proponendo un ritocco agli ingaggi, di puntare ancora su questi due pezzi, pregiati, di «modernariato» cestistico.
Maurizio Trezzi