Per Ettore Messina alla Benetton oggi dovrebbe essere la volta buona. O potrebbe, perché anche ieri è stata una giornata molto contradditoria, e la telenovela con la Virtus ha vissuto un'altra puntata indimenticabile. In tarda mattinata è giunta la notizia dell'ufficializzazione delle dimissioni (dunque anche scritte, non solo verbali) di Messina da coach della Kinder. Con essa, anche un commosso commento.
«Desidero salutare», ha scritto Messina, «con affetto i miei più stretti collaboratori e nello stesso tempo mi è difficile trovare le parole adatte ad esprimere appieno la gratitudine che provo per tutti coloro che mi hanno sostenuto con incredibile calore in questa bellissima avventura. Ho potuto avvertire nei miei confronti un sentimento di affetto, di stima e di rispetto, indipendentemente dai risultati sportivi, semmai più forte nei momenti difficili (il licenziamento-lampo di Madrigali, ndr). Tutto questo renderà per me indimenticabili gli anni passati alla guida delle V nere. Ve ne sarò per sempre grato». Insomma, un commiato in piena regola, se non fosse stato per un fumoso dispaccio, giunto nel pomeriggio e firmato dal presidente bianconero Marco Madrigali, nel quale la società «nel prendere atto con rammarico delle dimissioni si astiene da ogni commento, e dopo un'attenta ed approfondita analisi del contenuto e delle motivazioni delle parole di Messina, si riserva ogni azione». In altre parole, la Virtus non si rassegna a perdere il suo allenatore, soprattutto non si rassegna a vederlo partire per una diretta concorrente, facendo leva sugli altri due anni che aveva con Bologna, per complessivi due miliardi e 800 milioni netti di vecchie lire. Senza contare che, con l'entrata in scena degli avvocati, ci sarà da trattare anche la penale dovuta alla rottura dell'accordo. In ballo c'è un mucchio di soldi. Adesso che succederà? Succede che oggi, in coincidenza con l'inizio della Treviso Summer League, ci sarà un incontro fra Maurizio Gherardini, Messina ed il suo agente Kenny Grant, fra l'altro uno degli amici della Ghirada: facile pensare che l'occasione sarà propizia per cominciare a parlare nei dettagli del quadriennale che la Benetton intende proporre al coach, a cifre sensibilmente più basse rispetto al contratto con la Kinder. Lo stesso Messina ha sempre detto che non ne fa una questione di quattrini (altrimenti non potrebbe mai approdare a Treviso), piuttosto di garanzie di programmi, di prospettive. E sarà anche di questo che i tre oggi parleranno: Ettore intende guidare una squadra competitiva, che resti nell'elite italiana ed europea, e vorrà anche sapere quale sarà la sua autonomia nella struttura biancoverde. Tutto questo mentre, a qualche migliaio di chilometri di distanza, Mike D'Antoni apponeva la sua firma sul contratto da vice allenatore che lo legherà ai Phoenix Suns per i prossimi due anni. Era già tutto previsto, ma se permettete un po' di malinconia non manca. In quanto ai giocatori, mentre gli altri sono tutti in vacanza, ieri Bulleri e Marconato si sono imbarcati con la Nazionale per la Cina, dove disputeranno due tornei. Il «Bullo» naturalmente è tutto contento, Marconato probabilmente un po' meno visto che la luna di miele con la dolce Ilaria sarebbe stata un'altra cosa. Poco male, Denis ha già rimediato: la moglie lo raggiungerà ad Hong Kong il 7 luglio, giusto in tempo per partire alla volta di Bali.
«Desidero salutare», ha scritto Messina, «con affetto i miei più stretti collaboratori e nello stesso tempo mi è difficile trovare le parole adatte ad esprimere appieno la gratitudine che provo per tutti coloro che mi hanno sostenuto con incredibile calore in questa bellissima avventura. Ho potuto avvertire nei miei confronti un sentimento di affetto, di stima e di rispetto, indipendentemente dai risultati sportivi, semmai più forte nei momenti difficili (il licenziamento-lampo di Madrigali, ndr). Tutto questo renderà per me indimenticabili gli anni passati alla guida delle V nere. Ve ne sarò per sempre grato». Insomma, un commiato in piena regola, se non fosse stato per un fumoso dispaccio, giunto nel pomeriggio e firmato dal presidente bianconero Marco Madrigali, nel quale la società «nel prendere atto con rammarico delle dimissioni si astiene da ogni commento, e dopo un'attenta ed approfondita analisi del contenuto e delle motivazioni delle parole di Messina, si riserva ogni azione». In altre parole, la Virtus non si rassegna a perdere il suo allenatore, soprattutto non si rassegna a vederlo partire per una diretta concorrente, facendo leva sugli altri due anni che aveva con Bologna, per complessivi due miliardi e 800 milioni netti di vecchie lire. Senza contare che, con l'entrata in scena degli avvocati, ci sarà da trattare anche la penale dovuta alla rottura dell'accordo. In ballo c'è un mucchio di soldi. Adesso che succederà? Succede che oggi, in coincidenza con l'inizio della Treviso Summer League, ci sarà un incontro fra Maurizio Gherardini, Messina ed il suo agente Kenny Grant, fra l'altro uno degli amici della Ghirada: facile pensare che l'occasione sarà propizia per cominciare a parlare nei dettagli del quadriennale che la Benetton intende proporre al coach, a cifre sensibilmente più basse rispetto al contratto con la Kinder. Lo stesso Messina ha sempre detto che non ne fa una questione di quattrini (altrimenti non potrebbe mai approdare a Treviso), piuttosto di garanzie di programmi, di prospettive. E sarà anche di questo che i tre oggi parleranno: Ettore intende guidare una squadra competitiva, che resti nell'elite italiana ed europea, e vorrà anche sapere quale sarà la sua autonomia nella struttura biancoverde. Tutto questo mentre, a qualche migliaio di chilometri di distanza, Mike D'Antoni apponeva la sua firma sul contratto da vice allenatore che lo legherà ai Phoenix Suns per i prossimi due anni. Era già tutto previsto, ma se permettete un po' di malinconia non manca. In quanto ai giocatori, mentre gli altri sono tutti in vacanza, ieri Bulleri e Marconato si sono imbarcati con la Nazionale per la Cina, dove disputeranno due tornei. Il «Bullo» naturalmente è tutto contento, Marconato probabilmente un po' meno visto che la luna di miele con la dolce Ilaria sarebbe stata un'altra cosa. Poco male, Denis ha già rimediato: la moglie lo raggiungerà ad Hong Kong il 7 luglio, giusto in tempo per partire alla volta di Bali.