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Beric: sto migliorando

"Con Verona l'importante era vincere"

di CAMILLA CATALDO

PESARO - Pesaro, prima di sbattere il muso contro le pareti del PalaOregon, era in scia positiva da otto giornate, Verona - con l’onorevole sconfitta di giovedì - è arrivata a quota otto fermate. A leggerla così si stravolge la realtà, perchè la Muller, dopo aver fatto l’amore con il sapore, sta facendo le nozze coi fichi secchi; la Scavolini è invece protagonista di un’altalena spesso incomprensibile.
A parte i due punti c’è stato poco altro di entusiasmante giovedì sera e il processo di maturazione a cui sta lavorando la Pillastrini band è ancora lontano dall’essere concluso. «Vero, quella con Verona non è stata una bella gara da vedere - ammette Misha Beric - ma l’importante era vincere. Abbiamo faticato anche per “colpa" della Muller, che ha messo subito in campo la zona e noi non siamo abituati ad attaccare 30 minuti contro quel tipo di difesa. Giovedì comunque, a mio parere, ci siamo comportati meglio in difesa che in fase offensiva».
La Verona di coach Lardo è ben diversa da quella in cui militava lei... «Sono rimasti solo Rombaldoni e Camata, ma per me i match con i gialloblù hanno sempre un sapore speciale. Ho degli splendidi ricordi del soggiorno in Veneto e quando, giovedì, i tifosi ospiti hanno chiamato il mio nome mi sono emozionato».
Sì, ma fisicamente come sta? «Meglio, ma chiaramente non sono ancora al 100%. Spero che il fastidio al piede se ne vada presto del tutto, e conto di riprendere il ritmo tra brevissimo. E poi voglio assolutamente affrontare i play-off al top della forma».
Gira voce che non senta più la fiducia dei compagni... «Balle. Vengo da un mese e mezzo di riposo ed è normale che debba ritrovare i miei spazi, ma io non ho mai detto che gli altri non mi passano la palla. E qui vorrei chiudere definitivamente il discorso».
Allora voltiamo pagina e concentriamoci su Roma. I dieci di Attilio Caja stanno diventando uno squadrone da combattimento e si stanno gustando il momento più propizio della stagione. «La Wurth è entrata in forma e ha trovato la sua quadratura. Gioca decisamente meglio rispetto all’inizio del campionato - conclude l’ala biancorossa - e ha battuto corazzate come Kinder e Skipper. Il suo è un campo difficile, ma noi promettiamo di mettere in campo la testa giusta. Vogliamo vincere senza mezzi termini, poi se Roma saprà essere più brava, tanto di cappello».
Intanto in casa Wurth gli animi sono più sereni: l’ecografia cui si è sottoposto giovedì Carlton Myers ha escluso l’ipotesi di uno stiramento inguinale. Il sosia di Celentano sente un forte dolore, e il suo impiego per Wurth-Scavolini sarà deciso solo domani.
I pesaresi proseguono gli allenamenti, hanno effettuato una seduta ieri e ne sosterranno un’altra questa mattina, prima di partire per la trasferta romana nel pomeriggio.
L’Inferno Biancorosso - che al PalaTiziano avrà il sostegno dei 100 iscritti del club made in Roma “Pesaro in testa" sta organizzando la trasferta di domani. Di sicuro sarà riempito un pullman, forse due. La partenza è fissata per le 13 di domani davanti al Circolo City Sport. Per informazioni e/o iscrizioni rivolgersi al Bar Romeo (tel. 0721/370206)
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