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Scavolini resta in attesa, ma va avanti

"Abbiamo iscritto la squadra al campionato, ora cominciamo a programmare, ma ridimensionando"

PESARO — E' passata una settimana da quando Valter Scavolini ha annunciato la sua intenzione di mettere in vendita la società. Allora presidente, si è presentato qualcuno davanti alla porta?
«No, finora non ha bussato nessuno».
Nemmeno Capicchioni e Vellucci?
«No, nemmeno loro».
E lei che termine si è dato per aspettare eventuali acquirenti?
«Nessun termine, perché nel frattempo non è che si può star fermi, andiamo avanti. Abbiamo iscritto la squadra al campionato, ora cominciamo a programmare, ma alle condizioni di cui parlavamo: ridimensionando. Poi se si fa avanti qualcuno parleremo, ma dev'essere una persona che ha intenzioni serie».
Ha visto le lettere che sono arrivate per sostenerla?
«Sì, ho letto tutto. Sono cose che fanno piacere, dimostrano che la gente ha capito che ci sono dei limiti entro i quali non ci si può spingere. Anzi, approfitto per ringraziare chi le ha scritte, vi ho trovato della stima profonda».
Il 30 giugno lei non ha solo tanti giocatori in scadenza, ma anche il suo direttore generale: che succede?
«Ario Costa non è in discussione. A meno che non abbia delle proposte più interessanti delle nostre, visto che ridimensioniamo. Non voglio tarpare le ali a nessuno per la carriera. In caso contrario, non ci sono problemi».
Quindi non siete immobili in attesa di compratori?
«No, però ormai è chiaro che possiamo restare solo limitando le perdite, che quest'anno sono state esagerate. Restare alle cifre attuali mi è impossibile, lo può fare solo chi ha fatturati nettamente superiori, come la Benetton, o come la Virtus che incassa come nessun altro in Italia. Io non posso più lottare contro i mulini a vento. Ma se conteniamo le spese, allora resto volentieri».
Qual è la sua speranza in questo momento: che arrivi qualcuno a sollevarla da questo peso o che cambi qualcosa nel mondo del basket?
«Sarebbe bello che Lega e Federazione lavorassero insieme per risanare il nostro sport. Una volta non era così, le spese c'erano ma non a questi livelli, adesso sono insostenibili, ogni anno salta per aria una società, ora è il turno di Verona».
Intanto, Andrea Rombaldoni, il suo commercialista aspetta segnali: «Io non ho avuto alcun contatto — dice — e comunque chi ha intenzioni di farsi avanti dovrebbe farlo prima di tutto con Valter Scavolini».
Elisabetta Ferri
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