SIENA — Finchè non si sblocca la situazione nei vertici alti del basket italiano, allora anche il mercato risulta irrimediabilmente fermo. Il riferimento, ovviamente, è alle tre grandi per eccellenza: Virtus, Fortitudo e Benetton. Tutte e tre sono ancora alla ricerca dell'allenatore a cui affidare il roster per la prossima stagione e finchè queste non si saranno sistemate, scoprendo quindi le proprie carte, difficilmente giocatori di prima fascia diranno sì alle altre società italiane. Il ritardo nella trattativa per rinnovare il contratto a Stefanov può essere spiegato in questo senso, con il giocatore che fa melina per sondare il terreno o, magari, far alzare la proposta offertagli dalla Montepaschi. Il macedone, intanto, si sposerà questa mattina e difficilmente potrà essere convinto a firmare nel prossimo week end. La fiducia sventolata in viale Sclavo, però, fa ben sperare sul buon esito della trattativa e se lo stesso play ha più volte fatto intendere che a Siena sta davvero bene, allora le possibilità di vederlo con la maglia biancoverde anche nel prossimo campionato aumentano. Si è raffreddato, invece, l'interessamento per Huseyn Besok. Il centro che il Maccabi Tel Aviv è intenzionato a cedere, ha assunto lo status di extacomunitario dopo il nuovo regolamento emanato dal consiglio federale e per questo motivo, almeno per il momento, non rappresenta più un obiettivo della Montepaschi. Tutto fermo anche per ciò che riguarda Meneghin per i motivi prima esposti. La società sta lavorando alacremente sul mercato dei comunitari senza perdere di vista quello a stelle e strisce. «E' un momento delicato — dice il gm Minucci — questa è una fase importantissima del mercato». Come dire: si scaldano i motori in attesa del semaforo verde.
Federico Cappelli
Federico Cappelli