FABRIANO - Dunque il Fabriano Basket è ripartito. L'iscrizione al prossimo campionato di serie A è stata presentata entro i termini stabiliti, dopo la grande paura dei giorni scorsi in cui a tratti si è anche concretamente temuta la chiusura della massima espressione sportiva cittadina, con tanto di manifestazione e appello dei tifosi perché ciò non avvenisse. "Ringrazio pubblicamente Antonio Merloni, la Banca Marche e la Mediterranea - tira un sospiro di sollievo il presidente Claudio Biondi - che con il loro sostegno ci hanno consentito di dare il via a questa nuova avventura". L'iscrizione non è che il primo passo verso la programmazione della stagione 2002/03, visto che le casse societarie necessitano comunque di altri sostanziosi innesti per allestire una squadra capace di sostenere il massimo campionato. "Ci servono senza dubbio altre adesioni - puntualizza il presidente - questo è certo". Rispetto all'anno scorso, tra i partner economici primari manca ancora all'appello Vittorio Merloni (Merloni Elettrodomestici), individuato come il soggetto chiave per il futuro del Fabriano Basket. "Speriamo proprio di poter contare anche sul suo prezioso contributo - conclude Biondi - e penso che non ce lo farà mancare".
Quindi torniamo a dare uno sguardo a più ampio raggio alla situazione dell'intera A1, che ultimamente abbiamo un po' trascurato per concentrarci sui guai 'interni' fabrianesi. Delle 19 società aventi diritto, solo Verona (da tempo alle prese con gravi problemi societari) non ha presentato l'iscrizione e quindi scompare dalla geografia cestistica dopo aver vinto anche una Coppa Italia e una Korac. Peccato. Si profila dunque una serie A a 18 squadre, anche se prima di esserne certi bisogna attendere che la Comtec, l'organo di controllo dei 'conti' delle società, dia il parere favorevole sulle documentazioni economiche presentate l'altroieri insieme alle iscrizioni. Fabriano si augura che sia tutto ok, dopo aver dovuto fornire l'anno scorso alcune spiegazioni aggiuntive, che comunque non crearono troppi problemi. Insomma, fino al verdetto finale, diciamo tra una decina di giorni, i club un po' in bilico rimangono con il fiato sospeso. A livello tecnico, l'ultimo Consiglio Federale, adeguandosi in anticipo alla legge sui lavoratori extracomunitari che tra breve verrà approvata in Parlamento, ha stabilito una quota massima di 220 'visti' da richiedere al Coni per la propria attività agonistica (Serie A, Legadue e A1 donne) e quindi ogni squadra di serie A potrà tesserarne al massimo 5, con un solo cambio durante la stagione. Così si tenta di far giocare più italiani, anche se resterà libero il numero dei comunitari. Inoltre dal prossimo anno ci saranno tre arbitri a dirigere ogni partita di A, da scegliere tra una rosa 'scremata' di 33 fischietti, di cui Gianluca Mattioli di Pesaro è rimasto l'unico marchigiano.
Ferruccio Cocco
Quindi torniamo a dare uno sguardo a più ampio raggio alla situazione dell'intera A1, che ultimamente abbiamo un po' trascurato per concentrarci sui guai 'interni' fabrianesi. Delle 19 società aventi diritto, solo Verona (da tempo alle prese con gravi problemi societari) non ha presentato l'iscrizione e quindi scompare dalla geografia cestistica dopo aver vinto anche una Coppa Italia e una Korac. Peccato. Si profila dunque una serie A a 18 squadre, anche se prima di esserne certi bisogna attendere che la Comtec, l'organo di controllo dei 'conti' delle società, dia il parere favorevole sulle documentazioni economiche presentate l'altroieri insieme alle iscrizioni. Fabriano si augura che sia tutto ok, dopo aver dovuto fornire l'anno scorso alcune spiegazioni aggiuntive, che comunque non crearono troppi problemi. Insomma, fino al verdetto finale, diciamo tra una decina di giorni, i club un po' in bilico rimangono con il fiato sospeso. A livello tecnico, l'ultimo Consiglio Federale, adeguandosi in anticipo alla legge sui lavoratori extracomunitari che tra breve verrà approvata in Parlamento, ha stabilito una quota massima di 220 'visti' da richiedere al Coni per la propria attività agonistica (Serie A, Legadue e A1 donne) e quindi ogni squadra di serie A potrà tesserarne al massimo 5, con un solo cambio durante la stagione. Così si tenta di far giocare più italiani, anche se resterà libero il numero dei comunitari. Inoltre dal prossimo anno ci saranno tre arbitri a dirigere ogni partita di A, da scegliere tra una rosa 'scremata' di 33 fischietti, di cui Gianluca Mattioli di Pesaro è rimasto l'unico marchigiano.
Ferruccio Cocco