FABRIANO — Presidente Claudio Biondi, allora il peggio è passato? «Ci siamo iscritti, ma non c'è da cantare vittoria. Adesso si ricomincia con la ricerca dei sostegni finanziari, perché il campionato ci costerà almeno due milioni e mezzo di euro, mica bruscolini».
E la storia dei parametri minimi dello scorso anno da chiarire? «Siamo pronti a fornire ogni tipo di delucidazione nell'assemblea di Lega di domani mattina a Bologna. Ripeto, credo che vada tutto bene in termini strattamente tecnico-burocratici, ma per il futuro non mi sentirei così ottimista».
Vuoi dire che rischiate un nuovo, pesante indebitamento? «Purtroppo questo basket di oggi è terribilmente esigente e ti impone anche il tetto minimo di spesa. La Lega fa sul serio e, bravi o meno bravi, pretende che ingaggi almeno dodici giocatori per una spesa da un milione 750 mila euro in su. Neanche pochissimo, non vi pare?».
Però la gente è stanca si ascoltare ogni anno il solito ritornello dei soldi che non ci sono… «Posso capire tutto, ma purtroppo non hai nemmeno l'opportunità di fare il talent scout. Certe doti di 'scopritore' non vengono premiate, e allora il capitolo che si gonfia è sempre quello delle spese. Con tutte le conseguenze del caso, cioè la continua, inevitabile 'caccia' agli aiuti economici».
Capitolo tifosi: vero che quella contestazione di mercoledì scorso non ti è piaciuta? E che ti ha perfino «ferito»? «Sapete tutti quanto ci tenga al rapporto con i sostenitori del Fabriano. Proprio per questo motivo mi sono sentito molto amareggiato, tant'è che certe manifestazioni inducono inevitabilmente alla riflessione».
Di che genere? «Semplicemente mi viene da ribadire il concetto che Claudio Biondi non è tipo da voler rimanere a tutti i costi e a dispetto dei santi. Se c'è qualcuno che intende farsi avanti e prendere il mio posto, ben venga. In fondo qui c'è tanto da lavorare, da investire tempo e denaro, da 'rompere' continuamente agli imprenditori per chiedere il loro appoggio e mi pare che i riconoscimenti non siano granchè. Anzi…».
E la squadra? Quando penserete alla scelta del general manager (si avvicina la conferma di Perulli) e del tecnico, che potrebbe essere Luca Ciaboco? «Certo, prima o poi simili questioni andranno affrontate e 'sviscerate'. Ma resta prioritario l'aspetto del bilancio, perché senza la necessaria solidità finanziaria, è dura stilare programmi».
Qualche indicazione potreste pure avercela… «Beh, una sì. Il tetto minimo di investimenti richiesto dalla Lega quasi certamente corrisponderà al nostro massimo».
Alessandro Di Marco
E la storia dei parametri minimi dello scorso anno da chiarire? «Siamo pronti a fornire ogni tipo di delucidazione nell'assemblea di Lega di domani mattina a Bologna. Ripeto, credo che vada tutto bene in termini strattamente tecnico-burocratici, ma per il futuro non mi sentirei così ottimista».
Vuoi dire che rischiate un nuovo, pesante indebitamento? «Purtroppo questo basket di oggi è terribilmente esigente e ti impone anche il tetto minimo di spesa. La Lega fa sul serio e, bravi o meno bravi, pretende che ingaggi almeno dodici giocatori per una spesa da un milione 750 mila euro in su. Neanche pochissimo, non vi pare?».
Però la gente è stanca si ascoltare ogni anno il solito ritornello dei soldi che non ci sono… «Posso capire tutto, ma purtroppo non hai nemmeno l'opportunità di fare il talent scout. Certe doti di 'scopritore' non vengono premiate, e allora il capitolo che si gonfia è sempre quello delle spese. Con tutte le conseguenze del caso, cioè la continua, inevitabile 'caccia' agli aiuti economici».
Capitolo tifosi: vero che quella contestazione di mercoledì scorso non ti è piaciuta? E che ti ha perfino «ferito»? «Sapete tutti quanto ci tenga al rapporto con i sostenitori del Fabriano. Proprio per questo motivo mi sono sentito molto amareggiato, tant'è che certe manifestazioni inducono inevitabilmente alla riflessione».
Di che genere? «Semplicemente mi viene da ribadire il concetto che Claudio Biondi non è tipo da voler rimanere a tutti i costi e a dispetto dei santi. Se c'è qualcuno che intende farsi avanti e prendere il mio posto, ben venga. In fondo qui c'è tanto da lavorare, da investire tempo e denaro, da 'rompere' continuamente agli imprenditori per chiedere il loro appoggio e mi pare che i riconoscimenti non siano granchè. Anzi…».
E la squadra? Quando penserete alla scelta del general manager (si avvicina la conferma di Perulli) e del tecnico, che potrebbe essere Luca Ciaboco? «Certo, prima o poi simili questioni andranno affrontate e 'sviscerate'. Ma resta prioritario l'aspetto del bilancio, perché senza la necessaria solidità finanziaria, è dura stilare programmi».
Qualche indicazione potreste pure avercela… «Beh, una sì. Il tetto minimo di investimenti richiesto dalla Lega quasi certamente corrisponderà al nostro massimo».
Alessandro Di Marco