Sulla sua conferma Di Felice e Fanti non avevano dubbi: purtroppo si sbagliavano. Piefrancesco Betti, infatti, lascia l'Andrea Costa che, a questo punto, deve cercarsi un altro direttore sportivo. E così nel giro di due giorni è accaduto tutto e il contrario di tutto, nel totale silenzio della società biancorossa che non ha mai smentito, ma nemmeno confermato nulla. Vedi prima il caso di Bruno Impaloni, sicuro coach della prossima stagione (il suo vice sarà Rod Griffin), ma non ancora ufficializzato, e adesso quello di Betti (su di lui ora c'è Teramo). Per capirci qualcosa di più, ma vi assicuriamo che non è semplice, abbiamo chiesto lumi al diretto interessato che, come sua abitudine, ha dribblato le polemiche: «Ieri (venerdì, ndr) l'ho comunicato alla società — spiega Betti — e ritengo che questa sia la soluzione migliore per tutti, perché risponde alle esigenze della società e alle mie. Perché? Personalmente vengo da un anno molto difficile, culminato con una retrocessione e, nonostante gli attestati di stima che ho ricevuto in questi giorni, non me la sono sentita di affrontare questa nuova avventura».
Forse una ragione potrebbe essere la precedente non conferma di Mazzon, ma Betti evita l'ostacolo. «La mia decisione non è collegabile a Mazzon — continua — mi dispiace andare via, lo faccio in punta di piedi, e ne approfitto per ringraziare Fanti, che per me ha avuto belle parole, e tutti gli altri, anche se qualcuno non si è comportato limpidamente nei miei confronti».
L'ultima frase nasconde, forse, i reali motivi che, però, Betti preferisce tenere per sè. E' evidente, comunque, che l'Andrea Costa sta iniziando questo nuovo capitolo in modo decisamente confuso, non certo all'insegna della trasparenza. Le ragioni del portafoglio sono fondamentali, è chiaro, ma la strategie intraprese hanno un unico denominatore comune: chi costa meno va bene. Forse non si può procedere diversamente, ma è meglio non farsi illusioni, a meno che qualcuno non sia in possesso del tocco magico.
Federico Boschi
Forse una ragione potrebbe essere la precedente non conferma di Mazzon, ma Betti evita l'ostacolo. «La mia decisione non è collegabile a Mazzon — continua — mi dispiace andare via, lo faccio in punta di piedi, e ne approfitto per ringraziare Fanti, che per me ha avuto belle parole, e tutti gli altri, anche se qualcuno non si è comportato limpidamente nei miei confronti».
L'ultima frase nasconde, forse, i reali motivi che, però, Betti preferisce tenere per sè. E' evidente, comunque, che l'Andrea Costa sta iniziando questo nuovo capitolo in modo decisamente confuso, non certo all'insegna della trasparenza. Le ragioni del portafoglio sono fondamentali, è chiaro, ma la strategie intraprese hanno un unico denominatore comune: chi costa meno va bene. Forse non si può procedere diversamente, ma è meglio non farsi illusioni, a meno che qualcuno non sia in possesso del tocco magico.
Federico Boschi
Fonte: Il Resto del Carlino