Pechino - 'E' umidità. No, è pioggia. Ti dico che è umidità'.
Era pioggia, leggera, ma fitta ed implacabile quella che ha accolto la Nazionale a Badaling, ad 80 chilometri a nord di Pechino dove si staglia la Grande Muraglia cinese, l'opera di difesa della Cina antica di 6.000 chilometri di lunghezza. Nel suo ultimo giorno a Pechino e prima di trasferirsi in serata a Taiyuan, capitale della provincia Shanxi, dove domani affronterà al Cina nella prima gara del torneo a cui partecipano anche Yugoslavia ed Australia, la Nazionale, come pure la squadra australiana, ha approfittato della mezza giornata libera per visitare la Muraglia, nonostante l'acqua e le nubbi basse.
Sabato sera ultimo allenamento, presso la palestra dell'Università di Educazione fisica di Pechino, con esercizi 4 contro 4 e 5 contro 5 per richiamare gli schemi d'attacco e di difesa: Gli ultimi arrivati 'Galanda, Marconato e Bulleri si sono subito inseriti -spiega Carlo Recalcati, coach azzurro- anche perché i nostri giochi già li avevano imparati durante le qualificazioni europee di novembre. Stiamo bene, tocchiamo scaramanticamente ferro, e siamo competitivi. I frutti del lavoro svolto in un mese si vedono. Lunedì mattina, a Taiyuan, dopo l'allenamento del mattino, decideremo i dodici che affronteranno la Cina'.
Dici Cina e l'argomento del giorno è ovviamente Yao Ming, lo spilungone di 2,25, dalla faccia stralunata, prima scelta assoluta ai draft NBA degli Houston Rockets. Dire che lo conoscono bene è esagerato, è più esatto dire che l'hanno notato: l'Italia ha incontrato la Cina, l'ultima volta, due anni dalle Olimpiadi di Sydney. Lì perdemmo 76-85. Di quella squadra, oggi sono in Cina Denis Marconato, Giacomo Galanda e Michele Mian. Marconato e Galanda, che ci hanno giocato contro, ricordano più l'uomo che il giocatore: 'Ovviamente la sua altezza attirò l'attenzione, ma contro di noi non fu determinante' ricorda Marconato. Yao Ming segnò sei punti e catturò sei rimbalzi durante i suoi trenta minuti in campo. 'La sua è stata una chiara scelta politica -prova spiegare Giacomo Galanda- il basket NBA cerca nuovi mercati e contemporaneamente cerca di dare un motivi di identificazione alle comunità cinesi negli USA. Yao Ming è comunque un giocatore con buone mani e piedi veloci per la sua altezza. Da rispettare'.
Della squadra olimpica ritroviamo Li Nan, un'ala con una predisposizione offensiva, che a Sydney ci segnò 25 punti, la guardia Guo Shiqiang e l'ala Hu Weidong, oltre a Mengke Ba Te'er, centro di 2,10, mvp all'All Star Game del 2002 della Chinese Basketball Association e giocatore NBA con i Denver Nuggetts. Manca, perché ancora negli Stati Uniti, Zhizhi Wang. Zhizhi, , centro di 2,16 è il vero idolo locale ee è stato il primo giocatore cinese a giocare nella Nba con i Dallas Mavericks dal 2001. 'Sicuramente una squadra forte e in crescita -sottolinea Galanda- che sta cominciando a credere nel proprio potenziale a livello internazionale e quindi un brutto cliente per tutti ai mondiali di settembre'.
La visita alla Muraglia, è durata poco più di un'ora, appena il tempo per scalare e poi ridiscendere, insieme a migliaia di turisti, in fila, lentamente e senza fiato i ripidi scaloni, fino alla prima roccaforte, con i corrimani troppo in basso e gli scaloni stessi resi ripidi dall'acqua piovana. Rientro in albergo quindi e partenza alle 17,30 per l'aeroporto. Partenza alle 19,30 ed arrivo alle 20,30 a Taiyuan. Domani lunedì, allenamento alle 11,00 e poi gare alle 20,30 (16,30 ora italiana) contro la Cina al Bihne Sports Center, dopo Yugoslavia-Australia. E quindi a seguire il 2 luglio Italia - Australia (18,30) e poi il 3 luglio Italia-Yugoslavia (18,30), prima del trasferimento a Gaungzhou per il girone di ritorno.
Ufficio Stampa FIP
Era pioggia, leggera, ma fitta ed implacabile quella che ha accolto la Nazionale a Badaling, ad 80 chilometri a nord di Pechino dove si staglia la Grande Muraglia cinese, l'opera di difesa della Cina antica di 6.000 chilometri di lunghezza. Nel suo ultimo giorno a Pechino e prima di trasferirsi in serata a Taiyuan, capitale della provincia Shanxi, dove domani affronterà al Cina nella prima gara del torneo a cui partecipano anche Yugoslavia ed Australia, la Nazionale, come pure la squadra australiana, ha approfittato della mezza giornata libera per visitare la Muraglia, nonostante l'acqua e le nubbi basse.
Sabato sera ultimo allenamento, presso la palestra dell'Università di Educazione fisica di Pechino, con esercizi 4 contro 4 e 5 contro 5 per richiamare gli schemi d'attacco e di difesa: Gli ultimi arrivati 'Galanda, Marconato e Bulleri si sono subito inseriti -spiega Carlo Recalcati, coach azzurro- anche perché i nostri giochi già li avevano imparati durante le qualificazioni europee di novembre. Stiamo bene, tocchiamo scaramanticamente ferro, e siamo competitivi. I frutti del lavoro svolto in un mese si vedono. Lunedì mattina, a Taiyuan, dopo l'allenamento del mattino, decideremo i dodici che affronteranno la Cina'.
Dici Cina e l'argomento del giorno è ovviamente Yao Ming, lo spilungone di 2,25, dalla faccia stralunata, prima scelta assoluta ai draft NBA degli Houston Rockets. Dire che lo conoscono bene è esagerato, è più esatto dire che l'hanno notato: l'Italia ha incontrato la Cina, l'ultima volta, due anni dalle Olimpiadi di Sydney. Lì perdemmo 76-85. Di quella squadra, oggi sono in Cina Denis Marconato, Giacomo Galanda e Michele Mian. Marconato e Galanda, che ci hanno giocato contro, ricordano più l'uomo che il giocatore: 'Ovviamente la sua altezza attirò l'attenzione, ma contro di noi non fu determinante' ricorda Marconato. Yao Ming segnò sei punti e catturò sei rimbalzi durante i suoi trenta minuti in campo. 'La sua è stata una chiara scelta politica -prova spiegare Giacomo Galanda- il basket NBA cerca nuovi mercati e contemporaneamente cerca di dare un motivi di identificazione alle comunità cinesi negli USA. Yao Ming è comunque un giocatore con buone mani e piedi veloci per la sua altezza. Da rispettare'.
Della squadra olimpica ritroviamo Li Nan, un'ala con una predisposizione offensiva, che a Sydney ci segnò 25 punti, la guardia Guo Shiqiang e l'ala Hu Weidong, oltre a Mengke Ba Te'er, centro di 2,10, mvp all'All Star Game del 2002 della Chinese Basketball Association e giocatore NBA con i Denver Nuggetts. Manca, perché ancora negli Stati Uniti, Zhizhi Wang. Zhizhi, , centro di 2,16 è il vero idolo locale ee è stato il primo giocatore cinese a giocare nella Nba con i Dallas Mavericks dal 2001. 'Sicuramente una squadra forte e in crescita -sottolinea Galanda- che sta cominciando a credere nel proprio potenziale a livello internazionale e quindi un brutto cliente per tutti ai mondiali di settembre'.
La visita alla Muraglia, è durata poco più di un'ora, appena il tempo per scalare e poi ridiscendere, insieme a migliaia di turisti, in fila, lentamente e senza fiato i ripidi scaloni, fino alla prima roccaforte, con i corrimani troppo in basso e gli scaloni stessi resi ripidi dall'acqua piovana. Rientro in albergo quindi e partenza alle 17,30 per l'aeroporto. Partenza alle 19,30 ed arrivo alle 20,30 a Taiyuan. Domani lunedì, allenamento alle 11,00 e poi gare alle 20,30 (16,30 ora italiana) contro la Cina al Bihne Sports Center, dopo Yugoslavia-Australia. E quindi a seguire il 2 luglio Italia - Australia (18,30) e poi il 3 luglio Italia-Yugoslavia (18,30), prima del trasferimento a Gaungzhou per il girone di ritorno.
Ufficio Stampa FIP