PESARO – Dopo “lo Zen e il tiro con l’arco" bisognerebbe poter leggere anche qualcosa sullo “Zen e il tiro a canestro"... La filosofia di fondo sarebbe la stessa: raggiungere qualcosa senza “volerlo", lasciando mano libera all’istinto e all’ispirazione. Tradotto nella lingua del basket, fare canestro senza “mirare" e senza “volere", in completa fusione con la spontaneità del gioco. Qualcuno ci riesce. C’è chi ha il dono (o il... karma) di stabilire una tale sintonia con lo spirito del basket da segnare anche “ad occhi chiusi", perché il canestro prima di tutto lo “sente". Tutti i grandi realizzatori hanno sperimentato, nelle serate di grazia, questo “nirvana" in cui non c’è bisogno di prendere la mira per imbucare la retina. Siccome l’arte in questione ci affascina, andiamo a cercare i “maestri della percentuale", e cioè quelli che nei vari campionati non sbagliano mai o quasi, pur facendo molti tiri e segnando almeno un ventello a partita. Il primo degli “infallibili" ha un passaporto italiano, e la cosa si fa ancora più interessante: è l’italo-argentino Mariano Cerutti, guardia tiratrice del ’73, nazionale argentino. Ha concluso la stagione con un mostruoso 76% da due (19 punti, 3 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi). Le guide lo definiscono “una furia in attacco" e, in difesa, “una tigre che aspetta la sua preda". Mamma mia! Dev’essere uno che sa il fatto suo anche Josh Shoemaker, il cui cognome vuol dire “calzolaio" ma che nel campionato svedese, quest’anno, oltre alle scarpe ha fatto anche pentole e coperchi, trascinando al titolo il Plannja Lulea con una media di 22 punti, 8 rimbalzi ed il 73% da due, più un parsimonioso ma preciso 3/5 da tre (60%). E’ americano, gioca centro ed ha solo 23 anni! Nel campionato austriaco c’è un canadese che gioca ala e il cui score medio da due è 7/10. Si chiama Richard Anderson e ha chiuso la stagione con 18 punti e 9 rimbalzi (71% al tiro). Un grande talento europeo è lo jugoslavo Ognjen Askrabic, ala grande (2,06) del ’79. Nello Zeleznik, quest’anno, i suoi errori si contano sulle dita di una mano, sia nel campionato serbo (73% da due) che in Coppa Saporta (72%). Lo score medio parla di 16 punti, 7 rimbalzi e 3 assist. E’ veloce, atletico, dotato di buonissimi fondamentali: davvero un ottimo prospetto. Un’altra ala forte, l’americano Corey Osinski, ha tirato 99 volte da due a Madeira, nel campionato portoghese, facendo 70 canestri (71%): 20 punti e 5 rimbalzi a partita il suo bottino. Sempre in Portogallo ha giocato un’ala piccola che abbiamo già menzionato, l’americano Harold Arceneaux: 22 punti col 71% da due e il 44 da tre ma in sole quattro partite. Esattamente come quelle che ha giocato a Tolone (in Francia) la guardia statunitense Mark Karcher, 24 anni, segnando in media 19 punti col 76% da due. Infine il “cinese", ovvero il play americano 25enne Damon Stringer, che dopo l’università ha cominciato in Cina la carriera professionistica; chiamato in Argentina alla fine dell’ultima stagione, ha giocato 3 partite con una media di 38 punti ed il 55% sia da due che da tre.
Giancarlo Iacchini
Giancarlo Iacchini