PESARO — E' caccia grossa a Melvin Booker: la «pantera» nera, già da oggi, non è più biancorossa e al momento la Scavolini è purtroppo la sua ex squadra. Il contratto del play americano, tre anni consecutivi in maglia Vuelle - dopo lo spezzone del 97/98 in cui s'infortunò -, è scaduto ieri e già si è scatenato l'inseguimento delle altre società. In prima fila era partita Siena, ma solo perché non riesce a trovare l'accordo con Stefanov per il rinnovo del contratto (il play macedone ha sparato altissimo, 600.000 dollari netti); dopo di che si è messa in scia la Virtus e, se si tratta di una mera questione economica, non c'è dubbio che la spunterà. Adesso ci prova pure Milano che può giocarsi le carte del revival: Melvin ha già giocato per l'Olimpia nel 98/99, conosce la realtà milanese e il gm Toni Cappellari che l'ha di nuovo contattato, per ora informalmente. E poi c'è l'allenatore: già, perché se non ci saranno sorprese, sulla panchina dell'Adecco siederà Attilio Caja, richiamato da Corbelli dopo l'acquisizione della società: «Artiglio» deve solo sciogliere il contratto che lo legava a Roma per cambiare metropoli ed è noto il suo gradimento per Booker dopo la splendida stagione che il regista disputò ai suoi ordini con la Scavolini 99/00. Sappiamo che Pesaro e Booker sono in contatto, ma tra sentirsi per telefono e mettersi al tavolo per trattare in mezzo ci passa l'oceano. Quello che divide oggi le due parti, e non solo geograficamente. Una rinuncia, quella a Booker, che sarebbe dolorosissima per il pubblico pesarese, che l'adora e ne ha fatto il paladino del nuovo corso, quello del dopo-retrocessione, ritrovando nella sua eccezionale dedizione alla causa, nella sua generosità, nella sua grinta ma anche nella sua classe, la voglia di andare avanti, di riaffezionarsi a una società che aveva regalato soltanto cocenti delusioni ai suoi fans dopo il trasferimento al Bpa Palas.
Adesso è ora di fare chiarezza: dire ai tifosi se Booker è da ritenere perso per ragioni di bilancio e perché, al contrario, Beric non si può cambiare avendo firmato con lui un biennale che peserà quasi per un terzo del budget. Gli errori si pagano e non una volta sola...
Elisabetta Ferri
Adesso è ora di fare chiarezza: dire ai tifosi se Booker è da ritenere perso per ragioni di bilancio e perché, al contrario, Beric non si può cambiare avendo firmato con lui un biennale che peserà quasi per un terzo del budget. Gli errori si pagano e non una volta sola...
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino