Il giorno dopo la stracittadina la Skipper si cura le ferite al Cierrebi. L'obiettivo è dimenticare al più presto il derby con la Kinder. E non solo perché la Fortitudo rimane alla guida del campionato - la differenza, lo ripeteva Boniciolli alla vigilia del confronto con la Virtus, la fa la regolarità di una squadra che raramente ha accusato battute a vuote - ma perché, soprattutto, la squadra domani partirà alla volta di Barcellona.
E sul campo catalano la Skipper, reduce da due ko consecutivi in Eurolega, si gioca le restanti (ultime?) chance di conquistare un posto valido per la final four di inizio maggio.
Ieri al Cierrebi non c'era Matteo Boniciolli. E non c'erano nemmeno Kovacic e Pilutti. Qualcosa ha fatto Basile e l'obiettivo della Fortitudo - dallo staff medico ai massaggiatori - è quello di rimettere in piedi il giovanotto di Ruvo di Puglia, per metterlo in condizione di giocare almeno qualche minuto. A meno che, stimolato dall'atmosfera catalana, dove Anthony è un ex, Goldwire non cancelli, di botto, le perplessità riaffiorate nelle ultime due uscite. Dove ha inciso poco in attacco, ma ha fatto addirittura peggio in difesa, subendo sistematicamente Booker e Jaric.
E il settore esterni, oltre al miglior Goldwire, attende anche il miglior Meneghin, non a caso fondamentale nelle vittorie conquistate dalla Fortitudo durante questa stagione.
"Una bruttissima partita - dice Savic, ricostruendo il derby con la Kinder -. Un bruttissimo approccio. Contro una signora squadra siamo andati subito in affanno. E non siamo più riusciti a recuperare".
Un ko che farà male soprattutto se la Fortitudo non sarà capace di metabolizzare e digerire la sconfitta. "Gli altri traguardi - insiste Savic - restano aperti. A cominciare dal campionato, dove dobbiamo difendere il nostro primo posto dagli attacchi che verranno portati dagli avversari. Non siamo diventati incapaci improvvisamente. Chiudendo la stagione regolare al primo posto avremo poi la possibilità di giocare tutte le eventuali belle sul nostro campo".
Torna anche sui cori, Savic, e su qualche striscione che l'ha preso di mira. "Ho giocato dappertutto - commenta - non sono queste le cose che cambiano la vita. Per me, credetemi, non è un problema".
Il problema, semmai, può diventare un altro. Quello ricordato da Boniciolli sabato, e ripreso da Savic dopo il ko. "Allenarsi con gli juniores, che pure sono ammirevoli, non è la stessa cosa". Ecco perché la Fortitudo cerca di recuperare tutti gli effettivi. Perché per vincere a Barcellona serviranno tanto Basile quanto Kovacic, che domenica sono rimasti a guardare.
Dopo la barca di domenica (portata in giro da un piccolo trattore) la Fossa dei Leoni organizza la trasferta a Barcellona. Viaggio in pullman per sostenere la squadra anche in terra di Catalogna.
Alessandro Gallo
E sul campo catalano la Skipper, reduce da due ko consecutivi in Eurolega, si gioca le restanti (ultime?) chance di conquistare un posto valido per la final four di inizio maggio.
Ieri al Cierrebi non c'era Matteo Boniciolli. E non c'erano nemmeno Kovacic e Pilutti. Qualcosa ha fatto Basile e l'obiettivo della Fortitudo - dallo staff medico ai massaggiatori - è quello di rimettere in piedi il giovanotto di Ruvo di Puglia, per metterlo in condizione di giocare almeno qualche minuto. A meno che, stimolato dall'atmosfera catalana, dove Anthony è un ex, Goldwire non cancelli, di botto, le perplessità riaffiorate nelle ultime due uscite. Dove ha inciso poco in attacco, ma ha fatto addirittura peggio in difesa, subendo sistematicamente Booker e Jaric.
E il settore esterni, oltre al miglior Goldwire, attende anche il miglior Meneghin, non a caso fondamentale nelle vittorie conquistate dalla Fortitudo durante questa stagione.
"Una bruttissima partita - dice Savic, ricostruendo il derby con la Kinder -. Un bruttissimo approccio. Contro una signora squadra siamo andati subito in affanno. E non siamo più riusciti a recuperare".
Un ko che farà male soprattutto se la Fortitudo non sarà capace di metabolizzare e digerire la sconfitta. "Gli altri traguardi - insiste Savic - restano aperti. A cominciare dal campionato, dove dobbiamo difendere il nostro primo posto dagli attacchi che verranno portati dagli avversari. Non siamo diventati incapaci improvvisamente. Chiudendo la stagione regolare al primo posto avremo poi la possibilità di giocare tutte le eventuali belle sul nostro campo".
Torna anche sui cori, Savic, e su qualche striscione che l'ha preso di mira. "Ho giocato dappertutto - commenta - non sono queste le cose che cambiano la vita. Per me, credetemi, non è un problema".
Il problema, semmai, può diventare un altro. Quello ricordato da Boniciolli sabato, e ripreso da Savic dopo il ko. "Allenarsi con gli juniores, che pure sono ammirevoli, non è la stessa cosa". Ecco perché la Fortitudo cerca di recuperare tutti gli effettivi. Perché per vincere a Barcellona serviranno tanto Basile quanto Kovacic, che domenica sono rimasti a guardare.
Dopo la barca di domenica (portata in giro da un piccolo trattore) la Fossa dei Leoni organizza la trasferta a Barcellona. Viaggio in pullman per sostenere la squadra anche in terra di Catalogna.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino