Per me è stata una settimana incredibile: una «full immersion» in qualsiasi cosa intraprendessi.
Prima a Sportilia, sull'appennino tra Cesena e Forlì, posto splendido per qualsiasi cosa uno volesse iniziare per concentrazione, preparazione fisica e sportiva. Ora c'era un camp (perché solo una sessione?) di basket, con 170 ragazzi, maschi e femmine italiani, uniti a svedesi, israeliani, americani (figli di militari Usa di stanza nelle varie basi sparse in Italia), croati, sloveni ecc ecc. Una grande esperienza per tutti, contatti umani, oltre che atletici, conoscenza, un ottimo gruppo insegnante coordinato da Stefano Colombo presidente del gruppo Wbsc a far chilometri su e giù per i campi, gli alloggi, la mensa, le riunioni tecniche e i problemi che sorgono in un amen e vengono risolti in un amen e mezzo.
Poi via per autostrade e no, affollate ed improvvisamente, per fortuna, deserte, passaggio per Asolo golf club, per l'ospitalità di un vincente (anche sul green!) Giorgio Buzzavo. Arrivo al forno, così come lo ricordavo l'anno scorso, del Palaverde ed invece ciò non è. Nonostante la gran quantità di addetti ai lavori, tutto è perfetto, dagli accrediti all'informazione, in tempo reale, e di tutto ciò che si svolge intorno al basket: istruzione, conoscenze, contatti tecnici ed acquisizione. L'attesa di nuove regole, non solo quelle, le solite (ahime!) dettate «in corsa», sul tesseramento, il numero intendo, di extracomunitari e Bosman B (la loro cooperazione o meno agli extracomunitari o no) frena un po' gli slanci di allenatori, procuratori e general manager.
A parte logicamente Gherardini che ha preparato per la squadra Benetton, un team in cui di extracomunitari neppure l'ombra, pardon, il colore. Pochi, come abbastanza logico, i centri dominanti (tenuti forse in fresco dai propri procuratori per quando gli euro inizieranno a lievitare) ma gran numero di guardie tiratrici, playmaker, qualche ala. Vedi un australiano fighter, con discreta mano, forse un play che assomiglia abbastanza all'ex McCullogh, di Cantù e per questo forse c'è già l'interessamento di Sacripanti ed Arrigoni? Ma ci sono pure gli arbitri della Uleb con Zanolin, Rigas (greco) e l'inglese Richardson che conducono uno stage per migliorare al massimo la categoria. C'è pure Ardito, valoroso arbitro napoletano che osserva e sorride.
C'è il mio centrone, nel vero senso della parola, Milisevic, ex Napoli, avviato a far da procuratore, dopo una splendida carriera nonostante la mole, condotta a far saltare sulle finte, pivot grandi ed atletici, giustiziandoli poi con il suo gancetto. C'è Sales, barbuto, sempre con la sua gran signorilità, che ti fa sentir bene anche quando vorresti rompere qualche sedia. C'è Kenny Grant, sposato con una svedese e superprocuratore di Messina e Tomidy che ai tempi del Jim McGregor, giramondo estivo, era suo tuttofare, anche autista del pullmino più scassato d'Europa. Prima, Jim, faceva viaggiare i propri giocatori tra una partita e l'altra, in treno e di notte così risparmiava il costo dell'albergo, ma con Kenny, che non dormiva mai, non c'erano più problemi, la notte gli conciliava... la guida ed i trasferimenti!
Tonino Zorzi
Prima a Sportilia, sull'appennino tra Cesena e Forlì, posto splendido per qualsiasi cosa uno volesse iniziare per concentrazione, preparazione fisica e sportiva. Ora c'era un camp (perché solo una sessione?) di basket, con 170 ragazzi, maschi e femmine italiani, uniti a svedesi, israeliani, americani (figli di militari Usa di stanza nelle varie basi sparse in Italia), croati, sloveni ecc ecc. Una grande esperienza per tutti, contatti umani, oltre che atletici, conoscenza, un ottimo gruppo insegnante coordinato da Stefano Colombo presidente del gruppo Wbsc a far chilometri su e giù per i campi, gli alloggi, la mensa, le riunioni tecniche e i problemi che sorgono in un amen e vengono risolti in un amen e mezzo.
Poi via per autostrade e no, affollate ed improvvisamente, per fortuna, deserte, passaggio per Asolo golf club, per l'ospitalità di un vincente (anche sul green!) Giorgio Buzzavo. Arrivo al forno, così come lo ricordavo l'anno scorso, del Palaverde ed invece ciò non è. Nonostante la gran quantità di addetti ai lavori, tutto è perfetto, dagli accrediti all'informazione, in tempo reale, e di tutto ciò che si svolge intorno al basket: istruzione, conoscenze, contatti tecnici ed acquisizione. L'attesa di nuove regole, non solo quelle, le solite (ahime!) dettate «in corsa», sul tesseramento, il numero intendo, di extracomunitari e Bosman B (la loro cooperazione o meno agli extracomunitari o no) frena un po' gli slanci di allenatori, procuratori e general manager.
A parte logicamente Gherardini che ha preparato per la squadra Benetton, un team in cui di extracomunitari neppure l'ombra, pardon, il colore. Pochi, come abbastanza logico, i centri dominanti (tenuti forse in fresco dai propri procuratori per quando gli euro inizieranno a lievitare) ma gran numero di guardie tiratrici, playmaker, qualche ala. Vedi un australiano fighter, con discreta mano, forse un play che assomiglia abbastanza all'ex McCullogh, di Cantù e per questo forse c'è già l'interessamento di Sacripanti ed Arrigoni? Ma ci sono pure gli arbitri della Uleb con Zanolin, Rigas (greco) e l'inglese Richardson che conducono uno stage per migliorare al massimo la categoria. C'è pure Ardito, valoroso arbitro napoletano che osserva e sorride.
C'è il mio centrone, nel vero senso della parola, Milisevic, ex Napoli, avviato a far da procuratore, dopo una splendida carriera nonostante la mole, condotta a far saltare sulle finte, pivot grandi ed atletici, giustiziandoli poi con il suo gancetto. C'è Sales, barbuto, sempre con la sua gran signorilità, che ti fa sentir bene anche quando vorresti rompere qualche sedia. C'è Kenny Grant, sposato con una svedese e superprocuratore di Messina e Tomidy che ai tempi del Jim McGregor, giramondo estivo, era suo tuttofare, anche autista del pullmino più scassato d'Europa. Prima, Jim, faceva viaggiare i propri giocatori tra una partita e l'altra, in treno e di notte così risparmiava il costo dell'albergo, ma con Kenny, che non dormiva mai, non c'erano più problemi, la notte gli conciliava... la guida ed i trasferimenti!
Tonino Zorzi
Fonte: Il Gazzettino